Cos'hanno in comune Wikipedia, Anonymous e Wikileaks ?
Scientology. Quanta influenza ha Scientolgy nel Web? La BBC News ripercorre la storia digitale di Scientology, la setta, l’organizzazione che, al netto di Tom Cruise, si basa sul pensiero di L. Ron Hubbard e che conta, secondo dati non ufficiali, circa 500mila praticanti in tutto il mondo (clicca qui).
Fonte: Blitz Quotidiano - Articolo Completo QUI
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Google dribbla ancora il fisco italiano Nel 2012 ha pagato solo 1,8 milioni di tasse
La stessa cifra «minima» riconosciuta all'erario nel 2011.
La società: «Regole rispettate. Se ai politici non piacciono, le cambino»
Google Italia paga al fisco italiano 1,8 milioni di euro. Una contenuta rispetto a un giro d’affari tanto importante per il leader dei motori di ricerca e peraltro sempre la stessa da due anni a questa parte, 2011 e 2012. Lo scrive l’agenzia Ansa ricordando che nessuna correzione è intervenuta sulle (contestate) strategie fiscali europee del colosso americano. La pratica resa possibile dall’assetto societario che fa capo a una holding irlandese è nel mirino dell’erario di diversi Paesi europei, Italia compresa, e ha permesso fin qui a Google - che nel mondo fattura 50 miliardi di dollari con un utile di 10 - di «dribblare» o almeno ridurre al minimo il pagamento delle tasse.
Fonte: Corriere della Sera - Articolo Completo QUI
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La società: «Regole rispettate. Se ai politici non piacciono, le cambino»
Google Italia paga al fisco italiano 1,8 milioni di euro. Una contenuta rispetto a un giro d’affari tanto importante per il leader dei motori di ricerca e peraltro sempre la stessa da due anni a questa parte, 2011 e 2012. Lo scrive l’agenzia Ansa ricordando che nessuna correzione è intervenuta sulle (contestate) strategie fiscali europee del colosso americano. La pratica resa possibile dall’assetto societario che fa capo a una holding irlandese è nel mirino dell’erario di diversi Paesi europei, Italia compresa, e ha permesso fin qui a Google - che nel mondo fattura 50 miliardi di dollari con un utile di 10 - di «dribblare» o almeno ridurre al minimo il pagamento delle tasse.
Fonte: Corriere della Sera - Articolo Completo QUI
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Tronchetti leso e condannato L'assurdo della giustizia italiana !
di Sergio Luciano
“Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”: la metafora corrosiva di Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, che nel suo “Libro di Pinocchio” fa arrestare il burattino per la colpa di essere stato derubato, echeggia sinistramente ogni giorno in molte aule (per fortuna non la maggioranza ma una buona fetta) dove si celebrano i riti della malagiustizia italiana. Comunque si voglia valutare l'operato di Marco Tronchetti Provera, numero uno della Pirelli e già patron della Telecom, è questo il senso della sorprendente condanna a venti mesi comminatagli stamattina dal tribunale di Milano per la colpa di essere stato spiato...
Come ha prudentemente detto l'avvocato difensore, Roberto Ramponi, sarà meglio attendere il deposito della sentenza per capirne le motivazioni, ma i fatti sono chiari: Tronchetti viene accusato di ricettazione per aver ricevuto, consapevole secondo la sentenza di oggi della loro provenienza illecita, i dati su Telecom che erano stati carpiti dalla società di indagini Kroll su ordine della concorrenza in Brasile, ed a questa sottratti da un hacker informatico pagato dalla “security” di Telecom, all'epoca guidata dall'abile ma spregiudicato Giuliano Tavaroli. Insomma: Tronchetti guida Telecom, Telecom è sotto attacco spionistico, si difende col controspionaggio, e il capo del controspionaggio riesce a sapere grazie a un furto informatico quali fossero le notizie su Telecom sottratte dalla concorrenza. Le passa al capo di Telecom, e questi è un malfattore? Incomprensibile.
Fonte: Affari Italiani - Articolo Completo QUI
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“Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”: la metafora corrosiva di Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, che nel suo “Libro di Pinocchio” fa arrestare il burattino per la colpa di essere stato derubato, echeggia sinistramente ogni giorno in molte aule (per fortuna non la maggioranza ma una buona fetta) dove si celebrano i riti della malagiustizia italiana. Comunque si voglia valutare l'operato di Marco Tronchetti Provera, numero uno della Pirelli e già patron della Telecom, è questo il senso della sorprendente condanna a venti mesi comminatagli stamattina dal tribunale di Milano per la colpa di essere stato spiato...
Come ha prudentemente detto l'avvocato difensore, Roberto Ramponi, sarà meglio attendere il deposito della sentenza per capirne le motivazioni, ma i fatti sono chiari: Tronchetti viene accusato di ricettazione per aver ricevuto, consapevole secondo la sentenza di oggi della loro provenienza illecita, i dati su Telecom che erano stati carpiti dalla società di indagini Kroll su ordine della concorrenza in Brasile, ed a questa sottratti da un hacker informatico pagato dalla “security” di Telecom, all'epoca guidata dall'abile ma spregiudicato Giuliano Tavaroli. Insomma: Tronchetti guida Telecom, Telecom è sotto attacco spionistico, si difende col controspionaggio, e il capo del controspionaggio riesce a sapere grazie a un furto informatico quali fossero le notizie su Telecom sottratte dalla concorrenza. Le passa al capo di Telecom, e questi è un malfattore? Incomprensibile.
Fonte: Affari Italiani - Articolo Completo QUI
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Concordia, le prime cinque condanne Sono i collaboratori del capitano Schettino
Il Gup accetta i patteggiamenti per omicidio plurimo colposo
e lesioni colpose
La condanna più alta patteggiata per il disastro della Costa Concordia è per il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L'hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. L'ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l'altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi.
Fonte: TGCOM24 - Articolo Completo QUI
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E SE CI GUARDASSIMO ALLO SPECCHIO ?
Se continuiamo a dire: "il problema è un altro o il problema è a monte" e non iniziamo dalle piccole cose, come fare attenzione a quello che acquistiamo e a comportarci con rispetto ed educazione nel nostro piccolo mondo (famiglia, amici, vicini, colleghi, soci ecc.) potremo solo vivere il disastro sulla nostra pelle e morire continuando a dare la colpa agli altri !!!
Le colpe non sono dei disonesti ma degli onesti che guardano, si lamentano e non fanno nulla !!!
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Le colpe non sono dei disonesti ma degli onesti che guardano, si lamentano e non fanno nulla !!!
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500 mila firme per salvare la giustizia italiana, anche il Pdl firma il referendum dei radicali
(MeridianaNotizie) Roma, - Responsabilità civile dei magistrati, il rientro nelle proprie funzioni fuori ruolo; l’abolizione dell’ergastolo e la separazione delle carriere. Il partito dei radicali punta il dito contro la lentezza del sistema giudiziario italiano, lanciando un referendum suddiviso in sei quesiti. Con l’obbiettivo delle 500 mila firme, il partito di Pannella, rappresentato da Elisabetta Zamparutti si è radunato allo slogan “Questa giustizia può colpire anche te”.
Fonte: Meridiananotizie - Articolo Completo QUI
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Sabotatori dell’italiano
di Federico Guiglia - Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla...
Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla Corte costituzionale di difendere la Costituzione. Evitare che i custodi della Carta facciano valere una legge costituzionale che impone l'obbligo del bilinguismo nella toponomastica italiano-tedesca dell'Alto Adige, e che ammonisce: "L'italiano è la lingua ufficiale dello Stato". Sorvolando, inoltre, sulla violazione dell'accordo De Gasperi-Gruber all'origine dell'autonomia bilingue nel Trentino-Alto Adige. Si parla di nomi italiani che da quasi un secolo appartengono all'Italia. Si vorrebbe sradicarli in barba alle leggi, alla storia, alla volontà degli italiani: chissenefrega di loro.
Fonte: IL TEMPO.it - Articolo Completo QUI
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Nel più imbarazzato silenzio verso l'opinione pubblica, rischia di consumarsi un atto politico che finirebbe nei manuali di diritto pubblico per la vergogna: impedire alla Corte costituzionale di difendere la Costituzione. Evitare che i custodi della Carta facciano valere una legge costituzionale che impone l'obbligo del bilinguismo nella toponomastica italiano-tedesca dell'Alto Adige, e che ammonisce: "L'italiano è la lingua ufficiale dello Stato". Sorvolando, inoltre, sulla violazione dell'accordo De Gasperi-Gruber all'origine dell'autonomia bilingue nel Trentino-Alto Adige. Si parla di nomi italiani che da quasi un secolo appartengono all'Italia. Si vorrebbe sradicarli in barba alle leggi, alla storia, alla volontà degli italiani: chissenefrega di loro.
Fonte: IL TEMPO.it - Articolo Completo QUI
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La Corte di giustizia europea condanna l’Italia: fa poco per i diversamente abili
di Biancamaria Gentili
La Repubblica Italiana, non avendo imposto a tutti i datori di lavoro di prevedere, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili, è venuta meno al suo obbligo di recepire correttamente e completamente l’articolo 5 della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Questa in estrema sintesi la motivazione della condanna inflitta all’Italia dalla Corte di giustizia europee con sentenza C312/11, Quarta sezione, pubblicata il 4 luglio 2013.
Fonte: Il Foglietto- Articolo Completo QUI
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La Repubblica Italiana, non avendo imposto a tutti i datori di lavoro di prevedere, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili, è venuta meno al suo obbligo di recepire correttamente e completamente l’articolo 5 della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Questa in estrema sintesi la motivazione della condanna inflitta all’Italia dalla Corte di giustizia europee con sentenza C312/11, Quarta sezione, pubblicata il 4 luglio 2013.
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