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lunedì 15 aprile 2013

Le Testimonianze di Diritto & Famiglia

Oggi intervistiamo la dott.ssa Marialuisa Vallino, psicanalista e Consulente Tecnico presso il Tribunale di Bari.
D&F
“Lei frequentemente viene chiamata in Tribunale dal Giudice che cura i processi di separazione o divorzio per svolgere delle Consulenze Tecniche sui Minori. Con quali finalità?”

Dott.ssa Vallino
“I casi più frequenti riguardano la regolamentazione dei rapporti genitori figli in casi di separazione coniugale. Con riferimento specifico alla normativa sull’affido condiviso, i genitori vengono richiamati ad essere, malgrado la fine della loro convivenza, “genitori insieme”, dal momento che l’affidamento condiviso viene attualmente considerato e applicato quale regola generale rispetto all’affidamento monogenitoriale, che è l’eccezione. Il genitore che si oppone a tale forma di affidamento deve fornire elementi validi con l’esito sicuramente di essere sottoposto, insieme al coniuge e al figlio e/o figli, ad una consulenza tecnica d’ufficio”.

D&F
“Secondo la sua esperienza, come reagiscono i figli in casi di separazione estremamente conflittuale?”

Dott.ssa Vallino
“L’esperienza professionale dimostra che le coppie conflittuali rischiano di smarrirsi in un labirinto di odio e di rivendicazioni per decine di anni, condizione che impedisce loro di ritrovare l’apertura psicologica per riprogettarsi in quanto coppia genitoriale, una volta che il legame coniugale è venuto meno. Assurdamente, l’intervento della giustizia può essere utilizzato dagli ex coniugi per mettere in atto, in forma legalizzata, una serie di violenze, estorsioni e ritorsioni reciproche che sembrano essere prioritarie rispetto al benessere psicofisico dei propri figli.
Sono molti i c.d. “abusi emotivi” subiti dai minori e che si compendiano in sindromi da separazione genitoriale. Un tempo si ascriveva alle sole genitrici un comportamento manipolatorio nei confronti dei figli, così come la vessazione del partner attraverso accuse gravi ed infondate. L’esperienza insegna che le donne e gli uomini, quando non riescono ad elaborare la fine della propria relazione, sono capaci, anche inconsapevolmente, di andare contro la legge o di sfruttarne ogni piega pur di danneggiare il proprio ex.
I figli, in tali scenari, purtroppo frequentissimi, si dimostrano personalmente coinvolti in una campagna di denigrazione non sostenuta da elementi realistici”

DeF
“In concreto, il suo incarico come viene svolto in questi casi?”

Dott.ssa Vallino
“Se i quesiti sottoposti dal Giudice vertono sulla collocazione del minore presso uno o l’altro genitore, sulla regolamentazione delle modalità di frequentazione del non collocatario, la mia funzione è principalmente quella di valutare gli elementi di rischio connessi ad una variazione eventuale delle condizioni di vita del minore. Per esempio: passare da un genitore all'altro, da uno stile di vita ad un altro e così via.
Altro punto fondamentale è verificare se il minore sia semplicemente oggetto di una contesa o il destinatario di una affettività (da parte dei genitori) sana e rispondente alle sue reali necessità.”

DeF 
“Con quale modalità Lei ascolta i minori”?

Dott.ssa Vallino
“Il ruolo del Ctu è essenzialmente valutativo e la metodologia utilizzata deriva dai riferimenti teorici e dalla formazione da questi acquisita. Generalmente, quando non si chieda esplicitamente di effettuare valutazioni diagnostiche sulla personalità dei soggetti interessati, vengono esaminate le modalità con cui il minore si rapporta a ciascun genitore al fine di indagare lo stile di attaccamento ed eventuali aree conflittuali.
Importante, dopo avere raccolto le informazioni (cd. anamnestiche) attraverso gli adulti, procedere all’osservazione diretta del comportamento. Se l’età lo consente, utilizzare il colloquio, sempre da adattarsi alle capacità cognitive ed espressive del soggetto in esame”

DeF
“I CTU come Lei, si avvalgono di test che tanto fanno paura ai genitori?”

Dott.ssa Vallino
“Può essere utile il ricorso a test proiettivi grafici, che non hanno nulla di “sconvolgente”, anche perché sono stati concepiti per i bambini. Molti test poi, sono strutturati in forma di “gioco”, pur consentendo una lettura delle dinamiche profonde che regolano l’affettività dei minori. Con o senza il ricorso al test, un bravo esaminatore dovrebbe accedere ai vissuti di un bambino senza alterarne la spontaneità. In ogni caso, si tenta sempre di instaurare una buona alleanza con lui, per evitare che subisca uno stress da valutazione o si senta implicato in processi di scelta decisionale riguardanti l’uno o l’altro genitore. Il minore, secondo me, deve essere sempre messo in condizioni di esprimersi in maniera autentica, senza temere di essere punito per aver disatteso le aspettative di un adulto, sia esso un genitore o un esaminatore”.

Ringraziamo la dott.ssa Vallino per averci introdotto nel complesso mondo delle indagini peritali che riguardano i minori.

Fonte: Diritto & Famiglia

www.studiostampa.com

mercoledì 3 aprile 2013

DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS - LA BATTAGLIA

COMUNICATO STAMPA
Valdinievole: progetto recupero della capacità genitoriale tra inerzia del Tribunale dei Minorenni e cattivo utilizzo dei soldi pubblici destinati ai Servizi Sociali. Continua a tener banco la storia della sig.ra R.C. e del suo bambino N., affidato dal Tribunali per i Minorenni di Firenze ai Servizi Sociali della Valdinievole.
Ad indignare l’opinione pubblica è questo, l’ennesimo caso di un piccolo che viene collocato dal Tribunale dei Minorenni in una "struttura familiare" gestita da un prete e da una educatrice, e che si trova a vivere insieme ad altri 3 ragazzi che hanno il doppio della sua età ed una cultura completamente diversa dalla sua in contrasto aperto con un progetto di recupero e sviluppo armonico della personalità del piccolo. Ed è proprio questa ennesima vicenda di violazione dei diritti dei minori che ha portato l’avvocato Marco Valerio Verni, penalista di Roma e l’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, ad appoggiare e sostenere la battaglia di questa mamma contro i Servizi Sociali della Valdinievole per far tornare N. alla sua vita di bambino e a casa dalla sua mamma.
Battaglia legale che si snoda tra istanze, ricorsi e carte bollate per chiedere ed ottenere risposte da parte del Tribunale dei Minorenni di Firenze che dal 2010 ha  disposto l’affidamento del minore in questione ai Servizi Sociali, dando loro anche il preciso incarico di porre in essere interventi di sostegno e controllo finalizzati anche al recupero della capacità genitoriale della mamma del piccolo ma di questi protocolli terapeutici e di sostegno per mantenere, recuperare o migliorare il rapporto tra il bambino ad essi affidato ed i suoi genitori, ciò nel pieno rispetto del diritto naturale alla genitorialità, non esiste alcuna traccia.
Unico dato positivo è la calendarizzazione degli incontri ed un aumento, in termini di tempo, della loro durata (da 30 a 45 minuti) del tempo di visita settimanale della mamma con il figlio.
Ma, naturalmente, ciò non può bastare, ed al momento ancora non abbiamo avuto risposte, né dal Tribunale per i Minorenni, né dai Servizi Sociali sull'esistenza del progetto di recupero della genitorialità, sulla durata dello stesso e sul perché, a distanza di quasi tre anni dal primo provvedimento di affidamento del minore agli stessi Servizi, ancora non si abbiano certezze di quando il bambino potrà rientrare in famiglia.
Una denuncia che l’avv. Marco Valerio Verni sta portando avanti  non soltanto a livello giudiziario ma anche attraverso la compiuta azione politica di un consigliere di Borgo a Buggiano, Giacomo Grifò, intento a scoprire come vengono effettivamente spesi i soldi pubblici destinati ai servizi sociali.
Il legale non esclude, però, la possibilità di un ricorso alla Corte Europea di Strasburgo, forti anche della recente sentenza Lombardo che ha evidenziato, in modo imbarazzante, l’inadeguatezza dei nostri tribunali minorili nonché degli stessi servizi sociali, specificando che, nelle questioni di diritto di famiglia, andrebbe sempre garantita l’adeguatezza delle misure adottate dalle autorità e la loro rapidità di esecuzione.

Associazione DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS
Sede Legale:  Via Dacia n. 18 - 00183 Roma
C.F.  97600100586
e-Mail:  b.cerusico@donneperlasicurezzaonlus.it
Tel. 388.1797.411

www.studiostampa.com


giovedì 11 ottobre 2012

La nostra Civiltà si sta disintegrando !

NON CI SONO PIU' LIMITI ALLA CATTIVERIA UMANA !
Ieri mattina, a Padova,  un bambino di 10 anni è stato prelevato a scuola dalla polizia in esecuzione di un provvedimento di affidamento in via esclusiva al padre. I metodi usati sono stati coercitivi, la violenza, quella violenza che la nostra associazione combatte da sempre , in questo caso e’ ancora di piu’  intollerante ed inaccettabile.  Stiamo parlando di un bambino di 10 anni che viene strattonato e trascinato via, che si dimena, piange e grida, di fronte alla insensibilita’ dei suoi “carcerieri”… Presente il padre, quella figura familiare che dovrebbe rasserenarlo ma che invece non gli da quella sicurezza di cui avrebbe bisogno! Ci indigna ancora di piu’ vedere in rete filmati di arresti eccellenti (vedi Fiorito Regione Lazio) che viene arrestato con tanto di Suv ad attenderlo e con tutti gli onori e le precauzioni del caso! Dovrebbe essere tenuto a mente da tutti che i bambini  vanno ascoltati, i bambini hanno dei diritti, non calpestiamoli per sciocche regole burocratiche! Dove sono questi diritti che la nostra societa’ tanto declama? Il  video mandato ieri in onda dalla Sciarelli a “Chi l’ha Visto” e’ un pugno nello stomaco,  guardandolo  l’aria inizia a mancare e il respiro si fa affannoso. L’appello della nostra Associazione e’ rivolto a tutti, comuni cittadini, Enti locali, alle Commissioni della Sicurezza del nostro Parlamento, Intervengano  immediatamente e prendano seri provvedimenti nei confronti di  quelle figure istituzionali, assistenti sociali, e  poliziotti ai quali dovremmo affidarci per essere tutelati, che hanno utilizzato metodi criminali. Quel bambino non e’ un boss, non e’  un delinquente, e’ un bambino che subira’ un trauma indelebile per sempre…… Chiediamo con la massima urgenza di riunire le commissioni per l’infanzia e di studiare una modifica ai provvedimenti di allontanamento minorile, emanati dai Tribunali per i Minorenni Italiani .

Link video: http://youtu.be/28i2W-5v6p8

Il presidente dell’Associazione Donne per La Sicurezza Onlus
Barbara Cerusico 

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA