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GUIDA BREVE ALLA RIABILITAZIONE PENALE

Scheda Pratica di Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio - Fonte ADUC
Riteniamo importante che il cittadino sappia quali siano i propri diritti ed i propri doveri dinanzi alla legge per i reati in tema di stupefacenti.
Proprio per questo motivo, abbiamo redatto un vademecum pratico per comprendere al meglio l’istituto della riabilitazione.
Numerosi assistiti, infatti, si rivolgono a noi chiedendoci se rimarranno per sempre “segnati” da un processo penale, ovvero se esiste uno strumento che possa “cancellare” quello che, dopo molto tempo, sembra un brutto ricordo. 
Proprio a questo scopo serve la Riabilitazione. 
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Il Manifesto per la Giustizia Digitale

Pubblichiamo il Manifesto per la Giustizia Digitale, il documento sottoscritto da avvocati, magistrati e personale amministrativo per incentivare e sostenere l'innovazione ed il miglioramento dei servizi nella giustizia.
Affidato al Ministero della Giustizia, di concerto con il Consiglio superiore della Magistratura, nonché con la collaborazione dell'avvocatura e di altre istituzioni, il compito di dar vita ad una giustizia moderna, che sia in grado di servirsi della strumentazione digitale e telematica. Il Processo Civile Telematico si colloca in questa direzione.
La prossima legislatura sarà dunque chiamata a rendere effettivo il cambiamento.
(Altalex, 28 febbraio 2013

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Consulente del Tribunale, Prof.ssa Marisa Malagoli Togliatti fa consulenze di parte false!

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Futuro e Pensieri Politici !

IL TRICOLORE
di Giancarlo Bertollini
Speriamo che gli Italiani imparino a dividere le persone in Oneste e Disoneste e non in base al colore politico. Gli schieramenti tra Rossi e Neri, Laziali e Romanisti, Coppi e Bartali, Innocentisti e Colpevolisti, ci hanno portato sempre più in basso. La persona che abbiamo di fronte non deve essere considerata un Nemico da Distruggere, da uccidere, ma un Semplice Avversario da Battere, da Superare, con le Idee e la Giustizia. Dobbiamo imparare a Lottare "PER" (un progetto, un'idea, un sogno) e non "CONTRO". 
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VADEMECUM PER TRATTARE CON GLI AVVOCATI: COME REGOLARSI E COME DIFENDERSI


Con legge di fine legislatura, il 31 dicembre 2012 (l. 247/2012) è stata approvata la riforma dell'ordinamento della professione forense. Fra i numerosi articoli, che disciplinano le nuove disposizioni su ordini distrettuali, poteri del Cnf (Consiglio nazionale forense) e così via - che sono di interesse più per la categoria che per il cittadino - sono state cristallizzate norme che già avevano visto la luce di recente, sui rapporti fra l'utente e l'avvocato.
Con questa sintesi, alla quale aggiungiamo qualche dato di esperienza professionale maturato negli anni, anche grazie alle lettere che giungono in redazione, vogliamo fornire qualche consiglio pratico e rispondere alle vostre FAQ sul tema, su come avere un buon rapporto con il proprio legale, che non riservi sorprese. 
Fonte ADUC - Qui Articolo Completo

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Il procedimento disciplinare nella riforma dell'ordinamento forense

A cura della Redazione Lex 24
1.  (I principi fondamentali).
A) Il 21 dicembre è stata approvata dal Senato la nuova disciplina professionale per gli avvocati, con Legge n. 247, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio u.s., e parzialmente entrata in vigore il 2 febbraio 2013.
La riforma investe tutti gli aspetti della professione legale e prevede una rivoluzione copernicana nella materia disciplinare; sia per gli aspetti sostanziali (gli illeciti) che per quelli procedurali.
Secondo l’art. 35, co. 1, lett. d), il Consiglio Nazionale Forense dovrà emanare (ed in seguito aggiornare) il Codice deontologico Forense, nel quale saranno delineati i nuovi illeciti disciplinari; l’art. 65, co. 5, indica che il Codice dovrà essere approvato entro un anno dall’entrata in vigore della legge di riforma, sentiti i Consigli degli Ordini forensi circondariali e la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza. 
Fonte: Il Sole 24ORE
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Costituzione della Repubblica Italiana


Art. 94.

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.

Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.