domenica 17 marzo 2024
martedì 2 gennaio 2024
venerdì 15 settembre 2023
TUTTI I CRIMINI DEL COMUNISMO !
I crimini del comunismo
Di che cosa parleremo, quindi? Di quali crimini? Il comunismo ne ha commessi moltissimi: crimini contro lo spirito innanzi tutto, ma anche crimini contro la cultura universale e contro le culture nazionali. Stalin ha fatto demolire decine di chiese a Mosca; Ceausescu ha sventrato il centro storico di Bucarest per costruirvi nuovi edifici e tracciarvi, con megalomania, sterminati e larghissimi viali; Pol Pot ha fatto smontare pietra dopo pietra la cattedrale di Phnom Penh e ha abbandonato alla giungla i templi di Angkor; durante la Rivoluzione culturale le Guardie rosse di Mao hanno distrutto e bruciato tesori inestimabili. Eppure, per quanto gravi possano essere a lungo termine queste perdite, sia per le nazioni direttamente coinvolte sia per l'umanità intera, che importanza hanno di fronte all'assassinio in massa di uomini, donne e bambini?
- * URSS, 20 milioni di morti,
- * Cina, 65 milioni di morti,
- * Vietnam, un milione di morti,
- * Corea del Nord, 2 milioni di morti,
- * Cambogia, 2 milioni di morti,
- * Europa dell'Est, un milione di morti,
- * America Latina, 150 mila morti,
- * Africa, un milione 700 mila morti,
- * Afghanistan, un milione 500 mila morti,
- * Movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere,
- circa 10 mila morti.
Il totale si avvicina ai 100 milioni di morti.
Questo elenco di cifre nasconde situazioni molto diverse tra loro.
In termini relativi, la palma va incontestabilmente alla Cambogia, dove Pol Pot, in tre anni e mezzo, è riuscito a uccidere nel modo più atroce - carestia generalizzata e tortura - circa un quarto della popolazione. L'esperienza maoista colpisce, invece, per l'ampiezza delle masse coinvolte, mentre la Russia leninista e stalinista fa gelare il sangue per il suo carattere sperimentale, ma perfettamente calcolato, logico, politico.
Brano di Stéphane Courtois dal capitolo "I crimini del Comunismo" da "Il libro nero del comunismo" (Mondadori)
Come possiamo accettare che in Italia vi siano vie intitolate a criminali come Lenin ?
venerdì 4 agosto 2023
Onore a Giuseppe Garibaldi !
giovedì 27 luglio 2023
Fontana di Trevi e Palazzo Poli, tutto quello che c’è da sapere.
lunedì 28 febbraio 2022
L’Albero della vita, mappa dei dieci livelli dell’essere.
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venerdì 11 settembre 2020
mercoledì 5 agosto 2020
lunedì 22 giugno 2020
IL MITO DELLA CAVERNA "PLATONE".
Nel “mito della caverna” Platone mostra come la maggior parte degli esseri umani viva credendo che ciò che vede sia l’unica realtà possibile, senza rendersi conto che quello che osserviamo e percepiamo è solo un’ombra, ovvero una piccolissima parte di ciò che esiste. Inoltre, non sempre queste ombre rappresentano ciò che davvero esiste, perché, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che ci viene riferito come “verità” è frutto delle decisioni di chi vuol far crescere in noi determinate credenze per limitare le nostre capacità. Rendiamoci conto che il mito di cui si sta argomentando è stato scritto 2000 anni fa e sembra essere ancora attuale.
Ciò implica che la storia si ripete da almeno 2000 anni, e questo denota che non abbiamo compreso che metaforicamente stiamo ancora dentro la caverna.
Per capire meglio il concetto potete vedere qui sotto un’immagine:
Lungo questa strada è stato eretto un muro, e dietro ad esso si trovano alcuni uomini che portano varie forme di oggetti e animali la cui ombra viene proiettata sul muro davanti ai prigionieri tramite la luce emessa dal fuoco. Se qualcuno degli uomini che portano gli oggetti simbolici emettesse dei suoni o dei versi, i prigionieri, non potendo vedere altro, penserebbero che questi vengano emessi dalle ombre.
Ora, si supponga che uno dei prigionieri riesca a liberarsi raggiungendo l’uscita della caverna. Da quell'altezza egli potrebbe avere un’idea molto più chiara della situazione presente nella caverna, e rendersi conto che le ombre sono solo una proiezione di qualcosa che in realtà non esiste, e che tale visione è stata imposta da qualcuno.
A quel punto il fuggivo che ha preso consapevolezza ha due scelte: andare verso la luce o tornare nella caverna.
Questo mito vi ricorda qualcosa?
Gli uomini incatenati davanti alle ombre proiettate da alcuni “signori” non ricordano un poco la nostra popolazione seduta davanti al televisore che guarda, ascolta e accetta una realtà proposta da un “sistema” che ci vuole incatenati e vincolati a ciò che ci viene prospettato come unica realtà possibile?
Il fuggitivo Vi non ricorda tutte quelle persone che hanno capito come funziona il “sistema” e provano con volontà e tenacia ad andare oltre quello che sanno, riscoprendo un modo di vivere totalmente diverso?
La luce che acceca il fuggitivo non vi ricorda le difficoltà che incontriamo quando dobbiamo abbandonare la nostra “zona di comfort” e rimboccarci le maniche per pensare diversamente e vivere meglio?
Se questo mito ricorda anche a voi tutto questo, chiedetevi perché dopo 2000 anni siamo ancora dentro una caverna senza rendercene conto.
Ancora oggi proviamo a cambiare le cose e cerchiamo l’uscita, perché dentro di noi non possiamo più credere che sia giusto stare al buio.
Sappiamo che esiste un modo diverso e migliore di vivere:
sabato 30 maggio 2020
lunedì 6 aprile 2020
giovedì 30 gennaio 2020
Storia: dalla Grecia a Roma.
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La resa dei conti.
Il più potente esercito greco dai tempi della guerra di Troia e trecentomila persiani si affrontano nella pianura davanti a Platea, in Beozia.
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Per qualche dàrico in più.
401 a.c: comincia la ” discesa” verso il mare di diecimila opliti greci pagati un dàrico e mezzo al mese…
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La freccia di Sfacteria
I fiumi della capra
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Le ali della farfalla.
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”Con parole o con forza di lancia”
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Un’isola troppo lontana
Storia Romana
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Il crepuscolo della Repubblica Romana fra guerre, disordini sociali e corruzione.
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Un “ordinario generale romano”
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Sangue nella foresta
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lunedì 2 settembre 2019
La Storia e le Guerre Gotiche non ci hanno insegnato nulla !
Guerre Gotiche |