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lunedì 14 settembre 2020

Studi legali: i collaboratori sono dipendenti.

In quali casi un rapporto di collaborazione presso uno studio legale diventa lavoro subordinato? La Cassazione chiarisce.

collaboratori degli studi legali, pur non essendo avvocati a tutti gli effetti, devono essere riconosciuti come dipendenti se prestano la loro attività in modo prevalente.

Lo hanno affermato i giudici della Corte di Cassazione con la sentenza numero 22634/2019, chiarendo in quali occasioni dietro un rapporto di collaborazione all’interno degli studi legali si celi in realtà una effettiva condizione di lavoro subordinato, rientrando nella disciplina prevista dall’Articolo 2094 del Codice Civile.

=> Abilitazione forense: obbligo formativo dal 2022

Secondo i giudici, i quali si sono espressi in merito al ricorso avanzato da un avvocato contro l’iniziale sentenza che aveva riconosciuto il collaboratore/segretario come dipendente, per valutare il rapporto professionale e distinguere tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, devono essere presi in considerazione diversi fattori.

=> Collaboratori: tutele per i parasubordinati

È la stessa Cassazione ad elencare alcuni criteri che possono essere usati come “indizi” per qualificare la tipologia di un rapporto di lavoro, a patto che siano inseriti in una valutazione globale e complessiva: si parla della continuità della prestazione, del rispetto di un orario predeterminato, della percezione a cadenze fisse di un compenso prestabilito, dell’assenza di rischio in capo al lavoratore e di una anche minima struttura imprenditoriale. 

Fonte: PMI

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Rischiamo di tagliare più gente valida che farabutti. VOTATE ... NO !


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Perché ritengo giusto votare NO.
il NO conviene a tutti!!! giacché la democrazia e la sovranità sono andate da un pezzo...
Si deve puntare al NO perché il lavoro di costruzione fatto sino ad oggi non si vanifichi.
Perché i piccoli Centri di Provincia e i Movimenti possano e debbano essere rappresentati e non fagocitati.
In caso ci sarebbero da abbassare le retribuzioni e i privilegi, ma questo è un altro aspetto.
Anche se i parlamentari sono veramente troppi e questo è uno specchietto per le allodole perché, se dovesse vincere il SI, dovrebbero rivedere i Collegi e non si potrebbe più votare fino a fine legislatura (2023). 😱
Rischiamo di tagliare più gente valida che farabutti.
Ci vuole una riforma totale.
Sono ben altre le priorità del Paese e il taglio dei parlamentari andrebbe fatto solo dopo un attento studio.
La sintesi è una: conviene il NO e ci sono riflessioni sufficienti per non fare il contrario.
Giancarlo Bertollini

E USCIAMO DALLO STRAMALEDETTO EURO !

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LINK UTILI PER VOI !

lunedì 7 settembre 2020

Centro Anomalie Bancarie: Sentenze e Usura

Ci sono alcune sentenze della Corte di Cassazione che si esprimono in netto contrasto con il disposto della normativa antiusura (cioè con gli art. 1815 II co. c.c. e 644 c.p.) e che ti mettono i bastoni tra le ruote nella difesa dei tuoi clienti.

Queste decisioni stabiliscono che la sanzione prevista all'art. 1815 C.C. debba essere applicata esclusivamente alla pattuizione che prevede la corresponsione di interessi ultra legali.

Col diffondersi di questo orientamento, è possibile che la controparte richiami queste sentenze e sostenga davanti al giudice la non debenza degli interessi moratori.

Proprio per questo motivo è prioritario che tu capisca come controbattere a queste eccezioni nel caso in cui ti venissero sollevate in tribunale nella gestione di una tua causa personale.

 

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1.   Sentenza n. 21470/2017 delle Sezioni Unite della Cassazione la prima a dire esplicitamente che l’usurarietà di un tasso extra fido non determina la gratuità dell’intera pattuizione se gli interessi convenuti entro il fido rispettano il tasso soglia e la nullità si applica solo agli interessi extrafido

2.   Sentenza n. 17447/2019 della Corte di Cassazione afferma che in caso di usurarietà degli interessi moratori, la sanzione riguarda solo la clausola relativa alla pattuizione degli interessi moratori senza trasformazione forzosa, a vantaggio dell’inadempiente, del contratto da oneroso a gratuito

3.   Sentenza n.27442/2018 della Corte di Cassazione la prima a stabilire che l’usurarietà degli interessi moratori non determina la nullità della clausola ma soltanto l’applicazione del tasso legale

4.   Sentenza n. 22890/2019 della Corte di Cassazione afferma che la previsione di interessi moratori usurari non comporta la gratuità del contratto di leasing, restando salva la “diversa” pattuizione relativa agli interessi corrispettivi 

Cos’hanno in comune queste 4 decisioni?

Sono tutte favorevoli agli istituti di credito e vanno tutte in contrasto con il principio di centralità e omnicomprensività dell’art. 644 c.p. .

Queste pronunce hanno degli effetti pratici sulla tua strategia processuale: ti rendono la vita più difficile e ti mettono le bastoni tra le ruote.

Per sapere in che cosa si traducono concretamente queste sentenze e come contrastarne gli effetti puoi acquistare la lezione dal titolo: “L’attuale situazione di contrasto interpretativo tra Gli articoli 1815 II co. c.c. e 644 c.p. e le più note e recenti sentenze della Corte di Cassazione civile”

Fonte: Centro Anomalie Bancarie 

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giovedì 3 settembre 2020

Covid, una sostanza naturale lo uccide. La sensazionale scoperta del CNR

 Uno studio internazionale indica che la quercetina -un composto di origine naturale- funziona da inibitore specifico del coronavirus Sars-CoV-2. 

In attesa dei vaccini –sempre che la comprovata possibilità di reinfettarsi li renda effettivamente efficienti– una speranza anti-Covid arriva dalla medicina, per di più attraverso un composto completamente naturale.

Uno studio internazionale al quale ha partecipato l’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche, il Cnr-Nanotec di Cosenza, indica che la quercetina – un composto di origine naturale – funziona da inibitore specifico del coronavirus Sars-CoV-2. La sostanza mostra infatti un’azione destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine chiave per la replicazione del patogeno. Lo studio, supportato dalla Fundación hna spagnola, è pubblicato sull”International Journal of Biological Macromolecules’.

Insieme alla ricerca di un vaccino efficace, lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per il coronavirus responsabile della Covid-19 è un altro grosso filone di studi che il mondo della scienza ha avviato per vincere il nemico pandemico. Il nuovo lavoro – condotto da Bruno Rizzuti del Cnr-Nanotec con un gruppo di ricercatori di Saragozza e Madrid – dimostra che la quercetina, bloccando l’attività enzimatica di 3CLpro, risulta “letale” per Sars-CoV-2.

QUI L'ARTICOLO COMPLETO !

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mercoledì 2 settembre 2020

PMI: Novità, Aggiornamenti e Approfondimenti.

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