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 19 ottobre 2022 13:01

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Santa Maria Goretti

Maria Goretti

Maria Goretti

Santa Maria Goretti fu vittima di omicidio da parte di un vicino di casa, a seguito di un tentativo di stupro. Venne canonizzata da papa Pio XII nell'anno 1950. Maria Goretti, battezzata col nome di Maria Teresa, nasce a Corinaldo, in provincia di Ancona, nelle Marche, il 16 ottobre 1890. La famiglia di origine è composta da Luigi Goretti e Assunta Carlini, braccianti agricoli, e sette figli in totale. Nel 1897 stenti e difficoltà economiche conducono la famiglia ad uno spostamento: non scelgono gli Stati Uniti, come molti in quegli anni, ma si stabiliscono nell'Agro Pontino. 

Maria Goretti: la vita da mezzadri

Giunti nell'Agro Pontino, non ancora bonificato con tutte le conseguenze del caso, la famiglia Goretti prende servizio come mezzadri nella tenuta del Senatore Scelsi, a Paliano, nei pressi di Anagni. A distanza di alcuni anni, la famiglia di Santa Maria si trasferisce a Ferriere di Conca, oggi Borgo Montello, frazione di Latina, per un nuovo ingaggio nella tenuta del conte Attilio Gori Mazzoleni.

L'inizio del Novecento è segnato da una grave perdita: il 6 maggio del 1900 il padre di Maria viene stroncato dalla malaria. A seguito di questa perdita, per un debito maturato dei diritti di mezzadria, la famiglia Goretti si associa alla famiglia Serenelli, anche loro marchigiani, con un preciso accordo di lavoro: i Serenelli, padre e figlio, coltivavano i campi e Assunta accudiva i figli e le due case, oltre a occuparsi dei lavori sull'aia. 

Maria Goretti, l'infanzia e la spiritualità

Nella sua zona tutti conoscono Maria: la chiamano Marietta e la descrivono come un "angelo di figliola". Vende le uova e i colombi fino a Nettuno, procaccia l'acqua per la sua casa, prepara la colazione per i lavoratori dei campi, rammenda il vestiario. Recita il Rosario ed è molto religiosa. A meno di undici anni, il 16 giugno 1901, riceve la Prima Comunione. Cammina parecchi chilometri per assistere alla messa. 

L'adolescenza e Alessandro Serenelli

Sullo sfondo della vicenda che lega tragicamente Santa Maria Goretti e Alessandro Serenelli ci sono i rapporti sempre più difficili fra le due famiglie. In particolare, Giovanni Serenelli agisce per far sottomettere Assunta alla sua volontà, controllandola sul lavoro e nell'economia della casa.

Intanto, Alessandro è un giovanotto, orgoglio del padre perché forte e anche alfabetizzato. Questi si diletta in letture di riviste con artiste in pose e atteggiamenti audaci, procurandosi per questo la collera di Assunta. Gli stessi pruriti incontrollati fino al nefasto li manifesta nei confronti di Maria che lo rifiuta. 

La tragica morte di Maria Goretti

Presto, purtroppo, i tentativi di stupro verso Maria diventano omicidio. Il 5 luglio del 1902 i Serenelli e i Goretti stanno sbaccellando le fave, poi Alessandro si allontana in cerca di Maria. Trova la ragazza sul pianerottolo di casa, la trascina dentro con la scusa di necessitare di un rammendo. Tenta lo stupro e la ragazza, in nome di Dio, lo rifiuta. Alessandro va su tutte le furie: prende un punteruolo e comincia a colpirla. Infierisce sul suo corpo, mentre lei lo invoca e lo supplica, fino ad ucciderla.

Presto le urla giungono alle orecchie della madre di Maria che accorre: la trova in una pozza di sangue. Corrono all'ospedale Orsenico di Nettuno con Maria dilaniata da 14 ferite da punteruolo. In seguito sopravviene una peritonite, quindi un intervento d'urgenza e la conseguente setticemia che conduce la piccola Maria alla morte. Santa Maria Goretti muore il giorno dopo, domenica 6 luglio 1902: ha solo 11 anni. Lascia la sua vita terrena solo dopo aver perdonato il suo assassino.

Il suo corpo giace nel cimitero di Nettuno.

Bambina di Dio, tu che hai conosciuto presto la durezza e la fatica, il dolore e le brevi gioie della vita; tu che sei stata povera e orfana, tu che hai amato il prossimo facendoti serva umile e premurosa; tu che sei stata buona e hai amato Gesù sopra ogni altra cosa; tu che hai versato il tuo sangue per non tradire il Signore; tu che hai perdonato il tuo assassino, intercedi e prega per noi, affinché diciamo sì al disegno di Dio su di noi.
Ti ringraziamo, Marietta, dell'amore per Dio e per i fratelli che hai seminato nel nostro cuore.
Amen.


Preghiera di   Papa Giovanni Paolo II

Dopo la morte

Il 26 gennaio 1929 i resti vengono riesumati e trasferiti nel santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno, custodito dai Padri Passionisti. Nel 1947, appena proclamata beata, i resti vengono ricomposti in una statua con mani e volto di cera. Nel 1969 vengono allocati definitivamente nella cripta del santuario. Un'altra reliquia è nel santuario a lei dedicato a Corinaldo, sua città natale. La memoria di Santa Maria Goretti liturgica cade il 6 luglio, giorno della morte.

Maria Goretti

Una statua di cera dedicata a Santa Maria Goretti

Il perdono e la conversione di Alessandro Serenelli

Alessandro Serenelli si macchia anche di premeditazione giacché confessa di aver preparato il punteruolo in caso Maria si fosse rifiutata. Il profilo dell'assassino, durante il processo, viene definito partendo da una vita nei campi fatta di stenti e povertà, con una madre morta prematuramente, un padre alcolista e una presunta impotenza.

Il ragazzo viene processato e condannato a 30 anni, schivando l'ergastolo perché minorenne. Al terzo anno di carcere Alessandro sogna Maria. La santa, in un campo di gigli, gli viene incontro e gli porge i fiori: 14, come i colpi inferti da lui. I gigli diventano lingue di fuoco.

La mattina dopo corre dal cappellano e dà inizio alla sua conversione. Successivamente chiede perdono ad Assunta, madre di Maria Goretti. Per il resto della sua vita lavora come ortolano, anche presso conventi cappuccini. Muore il 6 maggio 1970 all'età di 88 anni. 

Santa Maria Goretti, martire della purezza

Il 27 aprile 1947 Maria Goretti diventa beata nella Basilica di San Pietro. Viene dichiarata martire: è venerata come martire della purezza. Nel 1949 si riconoscono due guarigioni miracolose per sua intercessione: quella di Anna Grossi Musumarra, da pleurite e quella di Giuseppe Cupo, da grave ematoma. Il 24 giugno 1950 viene iscritta fra i Santi da Papa Pio XII in una cerimonia tanto partecipata da svolgersi in piazza San Pietro.

Testo originale a cura di Maria Cristina Costanza
ultimo aggiornamento: 19/10/2019



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