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Ennesima ingiustizia in Guinea per gli Italiani !

In una intervista apparsa da poco su “Ristretti Orizzonti” a firma di Andrea Spinelli restiamo sconvolti dalla barbarie in atto in Guinea nei confronti di cittadini Italiani, con la ormai cronica latitanza delle istituzioni. Vi anticipiamo un inizio della stessa: 
Fabio e Filippo Galassi
“La TV di Stato della Guinea Equatoriale trasmette un video con una breve intervista a uno dei due italiani arrestati il 21 marzo scorso: "È tutta una montatura".
Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, sono stati arrestati a Bata, in Guinea Equatoriale, lo scorso 21 marzo: da quel giorno si trovano agli arresti, il primo nell'inferno di Bata Central, il carcere pubblico gestito dai militari al soldo di Teodorin Nguema ("il principe", vicepresidente ed "erede al trono" del padre Teodoro, presidente dal 1979), ed il secondo ai domiciliari, dopo qualche giorno in cella.
Dal 21 marzo 2015 i due attendono ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura nguemista, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto: i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General Work. Al momento dell'arresto la polizia non ha trovato soldi nelle valigie dei due, che sono accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società, che li avrebbero avvistati la mattina del 21 marzo nel tentativo di fuga”. 
Qui trovate l’intervista ! 
Ma andiamo con ordine e tentiamo un riepilogo insieme a Carla Strippoli mamma di Filippo uno degli Italiani trattenuti in Guinea (il papà è Fabio):  
- Fabio Massimiliano Galassi all'inizio del 2010 si trova in Italia in  cassa integrazione, è un informatico. 
Conosce una persona che gli consiglia di andare in Guinea Equatoriale a lavorare per il Governo guineano che ha necessità di un bravo informatico, Fabio si convince e parte. 
In Guinea conosce Annamaria Moro da poco vedova di Igor Celotti proprietaria della General Work soc. edile. Fabio inizia a lavorare per questa società che fa lavori di edilizia pubblica. Fabio vede molti sbocchi e convince anche nostro figlio Filippo appena diplomato a raggiungerlo. 
Filippo parte nel dicembre 2010. 
- Per 4 anni non ci sono stati problemi. 
Nel 2014 il governo guineano ha cominciato a non pagare i lavori per cui la soc. si è trovata in difficoltà anche nel pagare gli stipendi. 
- A gennaio 2015 Fabio e Annamaria Moro vengono in Italia, 
- Fabio torna in Guinea ma Annamaria con una scusa rimane in Italia.
- Il 21/3 Fabio e Filippo vengono arrestati perché secondo loro Fabio e Filippo stavano scappando. Trovano in casa di Fabio delle valigie forse, pensano piene di soldi, invece solo piene di cose personali, Filippo quella mattina stava a casa sua dove viveva con un suo caro amico Daniel Candio. 
- Il 25/3 Filippo viene rilasciato ma viene privato del passaporto. 
- il 24/6 Fabio si trova in tribunale per una deposizione e chiede di andare a casa a prendere dei documenti per lui importanti per dimostrare la sua innocenza. Il giudice acconsente, Fabio va a casa con 2 militari e chiede a Daniel di andare con lui per tenere i cani. Per entrare in casa devono passare dalla finestra al quel punto viene incolpato di entrare in una casa sotto sequestro. Stranamente, quando Fabio stava scavalcando la finestra (consigliato dai militari) era presente uno sconosciuto che ha filmato e pubblicato l'azione. Lecito supporre una studiata programmazione. Viene arrestato Daniel e i militari vanno ad arrestare Filippo che era a casa sua. 
- Al papà di Daniel, anche lui in General Work, gli viene tolto il passaporto. Dal quel momento è iniziato il calvario di Filippo e Daniel che si è andato ad aggiungere a quello di Fabio. 
Non possiamo che, insieme a Carla Strippoli e a Patrizia Galassi (sorella di Fabio), impegnarci con tutte le nostre forze anche per attivare al meglio la “Farnesina” e giungere al più presto ad una felice soluzione di questa ennesima orribile vicenda.  
                                                                    Riva Destra
P.S.
La vicenda si va ad aggiungere a quella di altri connazionali nelle medesime condizione, si veda quella di Roberto Berardi detenuto per oltre due anni. 
Qui trovate l'articolo su Il Giornale !

www.studiostampa.com

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