Smartphone, Xiaomi scala la classifica italiana e si prende il secondo posto.
Solo una settimana fa il terzo posto (con tanto di sorpasso su Apple) nella classifica Canalys sui top vendor mondiali di smartphone, oggi la conferma, sempre da Canalys, anche su scala nazionale: Xiaomi, brand nato nel 2010 attivo oggi in oltre 90 mercati in tutto il mondo e creatore della più grande piattaforma IoT consumer esistente, continua la scalata verso la vetta e in Italia conquista il secondo gradino del podio della classifica dei top vendor per smartphone spediti nel terzo trimestre del 2020.
Terzo posto a livello europeo
Arrivata poco più di due anni fa in Italia, Xiaomi ha guadagnato una quota di mercato pari al 19%, registrando una crescita su base annua del +122%. La sua inarrestabile ascesa è confermata dal rapporto Canalys anche a livello europeo, dove Xiaomi mantiene il terzo gradino del podio della classifica dei top vendor per smartphone spediti nel terzo trimestre del 2020, con il 19% di market share e una crescita su base annua del +91%.
Dpcm 3 novembre: le nuove misure su coprifuoco, spostamenti, trasporti e scuola.
Ecco il nuovo Dpcm per mettere un freno alla diffusione del Covid. Il Governo ha anticipato le misure nella giornata di martedì, e dopo un lungo tira e molla con le Regioni, soprattutto sul tema del coprifuoco, è arrivata la firma del premier Conte nella notte poco dopo la mezzanotte.
Le disposizioni del nuovo decreto si applicano da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre 2020, in sostituzione di quelle del Dpcm 24 ottobre.
Lockdown “light”
L’obiettivo è non bloccare il Paese: non sarà quindi un lockdown rigido come a marzo, ma “light”, più simile al modello tedesco, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. “È abbastanza complicato – ha spiegato – cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il Paese”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, con frequenza almeno settimanale, verificherà comunque il permanere per Regioni o parti di esse la collazione in uno scenario di tipo 3 e con un livello di rischio alto, e provvederà con ordinanza all’aggiornamento.
Le ordinanze emanate sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del decreto. Eccole dunque le misure (per quelle relative alle attività commerciali e allo sport invece vi rimandiamo qui).
Coprifuoco
A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, il coprifuoco nazionale non partirà alle 21 ma un’ora dopo.
Il coprifuoco scatta dalle 22.00 fino alle 5.00: in questa fascia oraria sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.
>>> Scarica qui la bozza del nuovo Dpcm <<<
Spostamenti
Nuovamente vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori ad alto rischio Covid, quelli di colore arancione e rosso, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (qui abbiamo riassunto come viene divisa l’Italia e quali Regioni sono gialle, arancioni o rosse).
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
Le aree ad alto rischio sono quelle che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss, quelle caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità. Il divieto può però riguardare intere Regioni oppure solo parti di esse.
La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. E’ comunque sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Trasporti
La capienza dei mezzi pubblici viene ridotta al 50% per evitare assembramenti e situazioni che favorirebbero i contagi.
A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale è quindi consentito un coefficiente di riempimento non superiore alla metà, con esclusione tuttavia del “trasporto scolastico dedicato”.
Scuola
Le scuole secondarie di secondo grado, cioè le scuole superiori, e le terze medie adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività sia svolta tramite il ricorso alla Didattica digitale integrata.
Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori o sia necessaria in ragione della situazione di disabilità dei soggetti coinvolti e in caso di disturbi specifici di apprendimento e di altri bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in Didattica digitale integrata, in modo che sia garantita una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione.
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione, per scuole elementari e fino alla seconda media compresa, e per i servizi educativi per l’infanzia continua invece a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Solo nelle zone rosse con scenario 4 resteranno chiuse anche le classi seconde delle scuole medie, mentre le prime continueranno la didattica in presenza.
Certificazione Unica 2020: scadenza omessa nel DL Ristori.
Scadenza CU redditi esenti o non in dichiarazione legata al Modello 770: i dubbi dopo la proroga e l'analogo caso dei ravvedimenti operosi.
Insieme al 770/2020 slittano in teoria anche altre scadenze fiscali collegate alla presentazione del modello con cui le aziende dichiarano il pagamento dei collaboratori: la CU (Certificazione Unica) sui redditi esenti e i ravvedimenti operosi collegati alla presentazione del 770.
In realtà, la norma del dl Ristori che fa slittare la presentazione del 770/2020 al 10 dicembre (articolo 10 dl 137/2020) non contiene nessun chiarimento sugli altri slittamenti. Il punto è che però si tratta, in entrambi i casi, di adempimenti fiscali strettamente collegati alla presentazione del modello rinviato.
=> Proroga del Modello 770 al 10 dicembre
CU/2020
Per quanto riguarda la Certificazione Unica, i sostituti d’imposta la devono consegnare alla generalità dei collaboratori entro il 31 marzo, mentre nel caso in cui il modello dichiarativo comprenda solo redditi esenti o che comunque non vanno in dichiarazione, il termine è quello di presentazione del 770.
Normalmente, quindi, questa CU viene consegnata entro il 31 ottobre (quest’anno il 2 novembre, primo lunedì utile), ma la proroga al 10 dicembre del 770 teoricamente dovrebbe trascinare anche lo slittamento della Certificazione Unica.
In mancanza di una specifica norma di coordinamento, però, resta un margine di incertezza. Anche perché lo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate continua a segnare la scadenza per la CU 2020 sui redditi esenti per il 2 novembre.
Ravvedimento operoso
La seconda scadenza che in base allo stesso principio dovrebbe slittare è il ravvedimento operoso delle ritenute e delle somme connesse a versamenti dei sostituti d’imposta che trovano la collocazione, ai fini della regolarizzazione, entro il termine dell’invio telematico della dichiarazione dei sostituti. Quindi, in parole semplici, i versamenti che scadono entro il termine di invio del 770.
Anche in questo caso non ci sono precisazioni in materia nel Decreto Ristori. Ma ci sono già precedenti in passato di posticipi per la presentazione del 770 ai quali il Fisco aveva conseguentemente applicato anche la sospensione dei termini del ravvedimento.
Domani sera (Lunedì) potete collegarVi alla Conferenza anche cliccando sull'immagine.
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