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Scandalo in Procura. Il Procuratore Capo archivia le denunce contro le banche

Il Procuratore Capo della Repubblica di un Tribunale Italiano archivia le denunce contro le banche, iscrivendole a “modello 45” delle notizie insensate. Una vittima bancaria denuncia i fatti e il Procuratore Generale avoca il fascicolo. Ora si farà chiarezza.  
Ecco il documento.
Sapete in che cosa consiste il così detto “modello 45″? 
Ecco  che cos'è e a  cosa serve
Emidio Orsini di “Delitto Usura” ci da notizia che proprio a causa di queste archiviazioni de plano, una persona ha scritto una lettera dicendo che per lui non c’erano più speranze, solo il suicidio poteva essere risolutivo. Immediatamente sono state fatte tutte le procedure del caso per evitare l’ennesima morte. 
Ecco la lettera devastante, il grido straziante della disperazione di chi non trova conforto nelle Istituzioni, nella Giustizia. 

Fonte: LiberoReporter

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Oriana Fallaci: l'Italia che vorrei !


PAPA: INCONTRO CON NAPOLITANO

«Il popolo italiano cresca nella giustizia e nella pace».
Signor Presidente della Repubblica, 
desidero ringraziaLa vivamente per questa Sua gradita visita, che mi offre l’opportunità di rivolgere il mio più cordiale saluto a Lei e all'intero Popolo italiano, i cui rappresentanti L’hanno recentemente eletta per un nuovo mandato alla più alta carica dello Stato. Estendo poi il mio saluto e il mio ringraziamento a tutti i Membri della distinta Delegazione che L’accompagna. 

Fonte: l'Avvenire - Articolo Completo

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Presentazione del Comitato "Altra Proposta"

Giustizia Giusta !
Comitato “Altra Proposta”
Gli ultimi anni della storia della magistratura sono stati caratterizzati da una sempre crescente disaffezione dei magistrati per ogni attività e partecipazione collettiva, a causa della perdita della concreta capacità di rappresentanza da parte dell’A.N.M. e della crisi di credibilità dell’autogoverno.
Da tempo siamo convinti che questa deriva sia dovuta, principalmente se non esclusivamente, alla decisiva influenza che le correnti hanno nella selezione dei rappresentanti dell’A.N.M. e nella vita dell’associazione, nonché, soprattutto, sull’operare del C.S.M. e degli altri organi di autogoverno, per il condizionamento che esse esercitano, secondo strettissime logiche di appartenenza, su ogni scelta di  autogoverno della magistratura, a cominciare dalla selezione dei magistrati dirigenti.
Questa realtà è oggi nota a tutti anche a causa della recente involontaria diffusione di comunicazioni dalle quali chiaramente emerge come, da un lato, magistrati operanti in una corrente si rivolgono a componenti del C.S.M. appartenenti al loro gruppo per segnalare le “doti” di un candidato, tra le stesse includendo l’appartenenza di quest’ultimo allo stesso gruppo, e come, dall'altro lato, i componenti dell’organo istituzionale considerino nella loro scelta anche l’opportunità politica di sostenere, per l’attribuzione dell’incarico, il concorrente espressione della medesima area politico-associativa.
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