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Saldo e stralcio delle cartelle, cambiano le regole sul tetto dei 1.000 euro.

Il saldo e stralcio delle cartelle è stato introdotto dalla Legge n. 145/2018. Novità importanti per il limite dei mille euro

Buone notizie per i contribuenti che devono ancora pagare al Fisco qualche cartella. Ricordiamo che il saldo e stralcio delle cartelle è stato introdotto dalla Legge n. 145/2018.

Si tratta di una riduzione delle somme dovute, per i contribuenti in grave e comprovata difficoltà economica. Oltre alla riduzione degli importi dovuti, il saldo e stralcio prevede anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

Come funziona il limite dei 1.000 euro per il saldo e stralcio

Anche se, dopo la sospensione Covid, dal 16 ottobre ripartono accertamenti esecutivi, ingiunzioni e accertamenti e dunque si torna a pagare, con la sentenza n. 22018/2020 la Cassazione fa un passo indietro e ristabilisce che il limite dei 1.000 euro fissato per il saldo e stralcio, in realtà, si riferisce all’importo del singolo debito e non all’importo della cartella esattoriale. La decisione arriva dopo il ricorso da parte di un contribuente contro l’ipoteca iscritta dall’Agente della riscossione e contro alcune cartelle di pagamento.

La legge stabilisce che i debiti fino a 1.000 euro, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli Agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, anche riferiti alle cartelle per le quali è già intervenuta la richiesta di ricorso, sono automaticamente annullati.

I 3 requisiti per fissare il debito

La Cassazione precisa anche che sono tre i requisiti richiesti per fissare il debito oggetto dello stralcio:

  • la sorte capitale
  • gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo
  • le sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

Il limite di valore si riferisce dunque ai debiti di importo residuo comprensivi di sorte capitale, interessi e sanzioni. E non tiene invece conto degli interessi di mora e dell’aggio della riscossione.

Chi può richiedere il saldo e stralcio

Ricordiamo che il saldo e stralcio riguarda solo le persone fisiche e alcune tipologie di debiti riferiti a carichi affidati all’Agente della riscossione.

Si tratta dei carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.

 Fonte: 

 www.studiostampa.com

Otto milioni di cartelle esattoriali travolgeranno famiglie e imprese, Riva Destra: “Fermate questa follia”.

Lo Stato invierà 8 milioni di cartelle esattoriali. La follia. L’ha annunciata il Presidente Ernesto Maria Ruffini in una videoconferenza con la commissione finanze e attività produttive della Camera dei Deputati: dal prossimo 1° giugno riprenderanno i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si stima che saranno circa 8 milioni gli atti che verranno notificati ai contribuenti. Ovvero gli accertamenti relativi soltanto all'Agenzia delle Entrate. Quindi, di fatto, saranno molti di più gli atti associati alla Riscossione. “Ora Basta! Fermiamo la “pandemia delle chiacchiere” del Governo giallorosso; con un “Condono Patriottico” per le cartelle sotto i 50 mila euro”. E’ la proposta di Riva Destra.
“Serve un provvedimento d’urgenza per bloccare questa follia – così come chiesto da Giorgia Meloni – per far ripartire l’Italia: servono soldi e non tasse e multe”.  Così in una nota congiunta, Fabio Sabbatani Schiuma e Angelo Bertoglio, Segretario e Vice Segretario nazionale di Riva Destra. Esprimono tutta la loro rabbia. “La follia del Governo Conte non si ferma e dal 1 di Giugno, partiranno controlli fiscali a tappeto a carico di famiglie e imprese. Famiglie e imprese già in forse difficoltà e sofferenza per l’emergenza Coronavirus”. 
“Ci affianchiamo alla richiesta di Fratelli d’Italia -leggiamo nella nota di Riva Destra- che chiede un intervento urgente. Per evitare e fermare il prima possibile una vera e proprio valanga che travolgerà famiglie e imprese. Fratelli d’Italia chiede al Governo di intervenire oggi stesso con un provvedimento d’urgenza per bloccare questa follia; visto che a Palazzo Chigi non mancano esperti e consulenti per riscriverlo. Lo facciano immediatamente”.
“Noi andiamo oltre e proponiamo un Condono Patriottico tombale, con anche degli interventi di saldo e stralcio per tutte le cartelle esattoriali sotto i 50 mila euro. Che si presuppone, siano tutte riconducibili alle famiglie e piccole imprese. Aiutiamo le famiglie e i lavoratori, dando sostegno e fiducia, i grandi evasori dell’Italia sono altri e lo Stato, sa bene dove cercarli e come colpirli”, concludono Schiuma e Bertoglio.

Articolo su: 
www.studiostampa.com

SANTORI - CREDITO DELLE CARTELLE PAZZE !

 TICKET, SANTORI - CREDITO DELLE CARTELLE PAZZE FRAZIONATO. REGIONE CHIEDE QUASI

Comunicati stampa
TICKET, SANTORI - CREDITO DELLE CARTELLE PAZZE FRAZIONATO. REGIONE CHIEDE QUASI 6 MILIONI 
La Regione Lazio accolla costi esorbitanti di segreteria. 25 € per 235.000 lettere. E' una truffa.

"L'affare delle cartelle pazze della Regione Lazio prosegue senza sosta e senza vergogna. Gravissimo è l'atteggiamento di malafede dell'amministrazione regionale, che fraziona il credito e accolla i costi al cittadino. Difatti, il contribuente non riceve un resoconto di tutte le voci di spesa, ma una cartella pazza per ogni ticket. Ci sono stati cittadini che ne hanno ricevute addirittura tre. Inoltre ogni avviso riporta  tra le voci di costo spese amministrative pari a 25 euro, di fatto un costo esorbitante che viene accollato ai cittadini anche su richieste pochi euro. Facendo poi 
Postato da fabrizio il Friday, 06 November @ 13:39:08 CET (44 letture)(Leggi Tutto... | 1858 bytes aggiuntivi | Voto: 0) 

 SANITÀ. ASSOTUTELA: SU CARTELLE PAZZE REGIONE SI COMPORTA COME EQUITALIA

Comunicati stampa(DIRE) Roma, 6 nov. - "Nei giorni scorsi insieme al consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori avevamo lanciato l'allarme delle cartelle pazze, ma a quanto pare Zingaretti non ha recepito il nostro monito e non sembra aver preso alcun tipo di rimedio a riguardo. Il numero verde messo a disposizione degli utenti in realta' risulta sempre essere occupato e gli uffici che sono stati adibiti ad accogliere solo 150 numeri al giorno, creano forti disagi per tutti gli altri, per lo piu' anziani, accorsi in Regione per richiedere spiegazioni.
Postato da fabrizio il Friday, 06 November @ 12:47:22 CET (4 letture)(Leggi Tutto... | 1463 bytes aggiuntivi | commenti? | Voto: 0) 

 DERBY, SANTORI: PERCHE' NUOVI STADI SE POI IL TRATTAMENTO RISERVATO AI TIFO

Comunicati stampa
DERBY, SANTORI: PERCHE' NUOVI STADI SE POI IL TRATTAMENTO RISERVATO AI TIFOSI E' QUELLO ATTUALE?
Auspico, nonostante il prefetto Gabrielli e il ministro Alfano, che sia una giornata di divertimento e di sport

"E' ormai noto che l'inizio di questa di stagione calcistica è stato contraddistinto da alcune novità che vanno, a nostro avviso, in controtendenza con tutti gli obiettivi dichiarati dal Presidente del Coni Malagò e da quello della Lega Calcio Tavecchio: riportare le famiglie e il tifo genuino negli impianti sportivi. Sono state introdotte nuove regole di sicurezza all'interno dello Stadio Olimpico, 
Postato da fabrizio il Friday, 06 November @ 10:41:54 CET (67 letture)(Leggi Tutto... | 2492 bytes aggiuntivi | Voto: 0) 

 TICKET, SANTORI: CARTELLE PAZZE ANCHE A 110 BIMBI CON TUBERCOLOSI, NEL 2009 AVEV

Comunicati stampa
TICKET, SANTORI: CARTELLE PAZZE ANCHE A 110 BIMBI CON TUBERCOLOSI, NEL 2009 AVEVANO TRE ANNI
La Regione come Equitalia: altro che scuse. Zingaretti risarcisca le famiglie, anche dal punto di vista morale, e dica quanto è costata la procedura 

"In una scuola dell'infanzia di Morena, nel lontano 2009, 110 bambini furono avviati alla profilassi per un alert tubercolosi lanciato dalla stessa Asl Roma B. Tra ricoveri nel reparto di malattie infettive del Bambin Gesù, analisi, test e successivi controlli fu un calvario, durato anni, insostenibile per chiunque figuriamoci per bimbi di appena tre anni. L'intera procedura 
Postato da fabrizio il Thursday, 05 November @ 00:00:00 CET (69 letture)(Leggi Tutto... | 2892 bytes aggiuntivi | Voto: 0) 

 HAI RICEVUTO UNA CARTELLA PAZZA DALLA REGIONE LAZIO? SCARICA IL MODELLO-RICORSO

Comunicati stampaOltre 250 mila avvisi bonari sono stati inviati dalla Regione Lazio per richieste relative ad esenzioni non dovute sui ticket sanitari per oltre 50 milioni di euro. Bene la lotta all’evasione, ma i metodi e le numerose segnalazioni ricevute fanno crescere il sospetto di numerose cartelle pazze.

Insieme ad ASSOTUTELA abbiamo predisposto un modello di ricorso che l'utenza può utilizzare per opporsi alla richiesta di pagamento ticket sanitari avanzati dalla Regione Lazio da inviare agli indirizzi mail o protocollarlo ai riferimenti presenti in fondo all’avviso bonario ricevuto. Potete naturalmente aggiungere le ulteriori specifiche che ritenete opportune e che riguardano il vostro caso.

Postato da fabrizio il Thursday, 05 November @ 14:10:50 CET (140 letture)(Leggi Tutto... | 12621 bytes aggiuntivi | commenti? | Voto: 0) 

www.studiostampa.com

Equitalia deve esibire la cartella !

equitalia file ok
NOVITÀ DALLA CASSAZIONE a cura dell'avv. Matteo Sances
Se il contribuente contesta di non aver mai ricevuto la cartella esattoriale (o comunque di averla ricevuta incompleta) il concessionario non può produrre solo la ricevuta di ritorno della raccomandata ma deve esibire copia integrale della stessa.
Ciò è quanto emerge da una recente pronuncia
della Suprema Corte che, con ordinanza n.18252 del 30/07/2013, ha avuto modo di rispondere a una contestazione del contribuente il quale aveva impugnato una cartella esattoriale poiché notificata incompleta (in quanto priva di alcune pagine).
I giudici della Corte di Cassazione, dunque, hanno sancito “… ciò che nella specie di causa si è verificato è che la società Concessionaria ha provveduto -in applicazione del menzionato art. 26- a notificare la cartella di pagamento con invio diretto della raccomandata postale, la quale ultima (alla stregua di qualunque atto pubblico)fa fede esclusivamente delle circostanze che ivi sono attestate, tra le quali non figura certamente la certificazione circa l'integrità dell'atto che è contenuto nel plico e men che meno la certificazione della corrispondenza tra l'originale dell'atto e la copia notificata”.
In pratica, secondo la Suprema Corte la ricevuta di ritorno prova solo il fatto che il contribuente abbia ricevuto un plico ma non assolutamente il suo contenuto.
D’altronde, l’obbligo di esibire la cartella viene espressamente previsto dall’art. 26, comma 4 del DPR n. 602/73, il quale prevede che “il Concessionario deve conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell’avvenuta notificazione o l’avviso di ricevimento ed ha l’obbligo di farne esibizione su richiesta del contribuente o dell’amministrazione”.
Va da sé, quindi, che producendo solamente le ricevute di ritorno delle raccomandate (in caso di notifica a mezzo posta) senza le cartelle esattoriali il concessionario non ha ottemperato assolutamente all’obbligo previsto dalla legge.
La predetta sentenza, dunque, conferma sostanzialmente l’indirizzo già espresso da alcune Commissioni Tributarie e in particolare dalla Commissione Tributaria Provinciale di Parma (si vedano le sentenze della CTP di Parma n. 15/07/10 e la n. 40/01/10 disponibili su www.studiolegalesances.it - sezione Documenti), dove i giudici rilevano che “Equitalia ... si riserva di produrre solo le relate di notifica e non le cartelle; tale comportamento risulta errato in quanto è noto che le relate, se non accompagnate dalle relative cartelle di pagamento non hanno alcun valore in quanto nulla dimostrano in merito alla spettanza di un credito tributario o meno”.
Tale questione è sicuramente molto importante poiché può accadere che il contribuente riceva – come nel caso affrontato dalla Cassazione – una cartella priva di alcune pagine oppure che venga a conoscenza di un debito tributario solo ad esecuzione già iniziata (si pensi al caso di un pignoramento su c/c bancario senza la preventiva notifica della cartella per vizi di notifica della stessa) e abbia la necessità oltre che il diritto di conoscere a pieno quanto gli viene richiesto.
Infine, sempre in merito all’onere del concessionario di esibire le cartelle in giudizio, si segnala un’altra recente sentenza della Suprema Corte dove i giudici sottolineano che “questo Collegio è stato edotto del solo fatto che sono state notificate alcune cartelle, ma non è stato posto in condizione di sapere esattamente quali perché la Concessionaria non le ha prodotte” (Ord. Corte Cass. n.22041 del 28/10/10).   
Alla luce di quanto illustrato, dunque, risulta chiaro il diritto di ogni contribuente di visionare sempre copia delle cartelle che lo riguardano quando sorgono dubbi in merito alla loro completezza (o addirittura in merito alla loro esistenza).

Avv. Matteo Sances