Importanza del Gratuito Patrocinio !
Spesso non si sa come attivare un servizio a cui si ha diritto e non si riesce a beneficiarne solo perchè non si trovano le istruzioni minime per evitare che la pubblica amministrazione risponda con incomprensibili divieti o rifiuti privi di ogni buon senso. A volte può capitare anche con l’ammissione al gratuito patrocinio (o, con la dizione aggiornata, “Patrocinio a spese dello stato”).
Al fine di scongiurare giri a vuoto e riuscire nell'attivazione immediata dell’istituto, vediamo assieme come preparare la domanda di ammissione al gratuito patrocinio, a chi inviarla e come schivare errori che impedirebbero il pagamento delle spese di lite da parte dello stato.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Multe! Prevenzione o Repressione ?
La tristezza è che invece di fare prevenzione mettendosi bene in vista e far rallentare chi corre, preferiscono nascondersi per fare multe, magari facendo uccidere persone innocenti.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
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Lottare "CONTRO" Lottare "PER" !
Perché giustificare le nefandezze altrui con quelle di altri, ergendoci a giudici di cosa sia meglio o peggio?
Il Livore, anzi, l'Odio (che traspare in molti) non fa onore a chi lo dimostra e fa evidentemente dimenticare che i delinquenti si trovano ovunque, nelle Patrie Galere, tra le Forze dell'Ordine, tra i Politici, tra i Giornalisti, tra i Magistrati e tra tutti i Cittadini, in particolare tra quelli che lottano solo "Contro" e mai "Per".
Guardandoci nello specchio dovremmo ricordare che si cresce portando avanti un progetto, un'idea, un sogno e non certo "distruggendo l'odiato nemico".
Non voglio Rimpianti ma FUTURO !
di Giancarlo Bertollini
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Perché i Giudici non pagano per i loro errori?
Scandalizzati. Questa è la situazione dei sinistrati italici dopo l’emendamento, votato a scrutinio segreto, che ha riportato l’attenzione sulla responsabilità civile dei giudici.
La domanda è semplicissima: dove è lo scandalo? Cosa c’è di così assurdo nel volersi rivalere sul giudice che sbaglia? Solo nella patetica mente di una sinistra allo sbando può ancora albergare il pensiero che i magistrati siano intoccabili e devono essere lasciati liberi di sbagliare.
Nel 1987, 21 milioni di italiani votarono per la responsabilità civile dei giudici (sull'onda del caso Tortora) ma poi la legge fu svuotata per fare un favore al partito dei giudici. In caso di colpa grave o di palese negligenza, in teoria, i magistrati dovevano pagare per i propri errori: in pratica non è mai accaduto, a meno di qualche sconosciuta eccezione in questi ultimi anni. D'altronde con zero condanne e zero avvocati disposti a credere che un magistrato possa intentare un procedimento serio contro un altro magistrato c’è poco da fare.
Gli intoccabili vanno protetti e la sinistra come sempre si zerbina di fronte ai magistrati. Dai medici ai poliziotti tutti pagano, anche penalmente. I giudici nulla, nemmeno civilmente.
Rilanciamo:
carcere per i giudici che sbagliano in maniera grave e dolosa.
Fonte: http://www.ilfazioso.com/
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Giustizia - Maglia nera, Angelilli (Ppe/Pdl)
“Ennesimo richiamo del Consiglio d’Europa".
“L’Italia non può ignorare l’ennesimo richiamo giunto dal Consiglio d’Europa dopo quanto emerso dal rapporto pubblicato oggi sul rispetto delle sentenze della Corte di Strasburgo, che colloca l’Italia fanalino di coda nella classifica stilata. Soprattutto perché come è stato sottolineato, questo triste primato è imputabile anche alla lentezza della giustizia. Vale la penna ricordare che a pagare i costi di questa macchina elefantiaca e dai tempi biblici sono prevalentemente i cittadini e le imprese, per rispetto dei quali in questo momento di crisi è necessario razionalizzare efficientemente le risorse” dichiara il Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli.
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SIT-IN 17 APRILE 2012 TRIBUNALE DEI MINORI
A FAVORE DI MAMMA FEDERICA
DAVANTI AL TRIBUNALE DEI MINORI DI ROMA
L’Associazione Donne per La Sicurezza Onlus, SOSTIENE IL SIT IN del giorno 17 aprile dalle ore 9,00 alle ore 15,00 a Roma in Via dei Bresciani 32 davanti al Tribunale dei Minorenni, giorno dell’udienza.
Sosteniamo mamma Federica alle quale è stata tolta la figlia di appena 7 anni e CARCERATA in una casa famiglia dal Presidente del Tribunale dei Minori!!
Sosteniamo mamma Federica alle quale è stata tolta la figlia di appena 7 anni e CARCERATA in una casa famiglia dal Presidente del Tribunale dei Minori!!
La motivazione è: CONFLITTUALITÀ TRA I GENITORI.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Proprietà e Libertà !
Articolo di Deborah Bianchi 6 aprile 2012 18:07
L’eterna battaglia tra proprietà e libertà che campeggia in Internet ci lascia indulgere in un angosciante pensiero: stiamo andando verso una società in cui i diritti vengono considerati sempre più un lusso.
In generale si registra un trend allarmante in tema di diritti.
Nello scenario digitale i vari tentativi di normativizzazione, di cui anche il Regolamento AGCOM fa parte, esprimono la convinzione dei titolari dei diritti proprietari (marchi o autore) che vedono la tutela dei diritti di libertà di espressione e di circolazione digitale come lacci e laccioli buoni solo per intralciare l’economia.
Occorre invece leggere la questione a rovescio. Internet ha registrato il grande successo sotto i nostri occhi proprio perché ha dato voce alle persone. Ciascuno si è sentito libero di esprimersi e di gridare o parlare al mondo, convinto che qualcuno dall’altra parte del “cavo” lo ascoltasse. E’ questa la forza di Internet insieme allo sconcertante potenziale di condivisibilità dei contenuti e delle vie tecnologiche esperibili (mille e una più dei controlli calati dall’alto).
Addomesticare Internet nelle categorie della proprietà off line è una sconfitta sia per la proprietà digitale sia per l’innovazione. La proprietà deve cavalcare la tigre telematica armonizzandosi a un modello nuovo di economia che si fondi sulla condivisione anziché sull’esclusivismo proprietario del vecchio diritto civile.
Il suggerimento dunque è lavorare culturalmente, giuridicamente e commercialmente a un nuovo protocollo digitale dell’economia che valorizzi i diritti della persona come fonte principale dell’evoluzione del mercato. Nel frattempo NON FARE SCELTE AFFRETTATE.
Qui la bozza di regolamento dell'AGCOM
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
L’eterna battaglia tra proprietà e libertà che campeggia in Internet ci lascia indulgere in un angosciante pensiero: stiamo andando verso una società in cui i diritti vengono considerati sempre più un lusso.
In generale si registra un trend allarmante in tema di diritti.
Nello scenario digitale i vari tentativi di normativizzazione, di cui anche il Regolamento AGCOM fa parte, esprimono la convinzione dei titolari dei diritti proprietari (marchi o autore) che vedono la tutela dei diritti di libertà di espressione e di circolazione digitale come lacci e laccioli buoni solo per intralciare l’economia.
Occorre invece leggere la questione a rovescio. Internet ha registrato il grande successo sotto i nostri occhi proprio perché ha dato voce alle persone. Ciascuno si è sentito libero di esprimersi e di gridare o parlare al mondo, convinto che qualcuno dall’altra parte del “cavo” lo ascoltasse. E’ questa la forza di Internet insieme allo sconcertante potenziale di condivisibilità dei contenuti e delle vie tecnologiche esperibili (mille e una più dei controlli calati dall’alto).
Addomesticare Internet nelle categorie della proprietà off line è una sconfitta sia per la proprietà digitale sia per l’innovazione. La proprietà deve cavalcare la tigre telematica armonizzandosi a un modello nuovo di economia che si fondi sulla condivisione anziché sull’esclusivismo proprietario del vecchio diritto civile.
Il suggerimento dunque è lavorare culturalmente, giuridicamente e commercialmente a un nuovo protocollo digitale dell’economia che valorizzi i diritti della persona come fonte principale dell’evoluzione del mercato. Nel frattempo NON FARE SCELTE AFFRETTATE.
Qui la bozza di regolamento dell'AGCOM
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