Varata ed Operativa - Fonte: PMI
La Riforma del Lavoro 2012 del governo Monti elaborata dal Ministro Elsa Fornero: la bozza del testo, le proposte dei Sindacati e di Confindustria, le implicazioni per i dipendenti sulle modifiche all'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in relazione ai licenziamenti nelle aziende con più di 15 dipendenti, le novità su stipendi e contratti.
Scaricate il Testo del Ddl per la Riforma del Lavoro 2012.
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Per la paninoteca rumorosa nessuna condanna se disturba solo qualche condomino.
di Luana Tagliolini - Rumori in condomino che dilemma!
Per l'inibizione delle immissioni rumorose eccedenti la "normale tollerabilità" provenienti da attività o impianti, è necessario applicare l'art. 844 c.c. avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Se il bene della tranquillità è espressamente tutelato dal regolamento di condominio per accertare se l'attività illegittima costituisce o meno immissione vietata ex art. 844 cit. bisognerà avvalersi del criterio di valutazione fissato dal regolamento di condominio che può imporre limitazioni anche più severe di quelle indicate dall'art. 844 cit.
Le immissioni, però, potrebbero avere anche risvolti penali come conseguenza del comportamento tenuto da chi commette immissioni rumorose oltre il limite della "normale tollerabilità" o di chi agisca contrariamente a quanto disposto da un regolamento condominiale; tali condotte potrebbero integrare la fattispecie delittuosa di cui all'art. 659 del codice penale. "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone" purché ne sussistano le condizioni una delle quali è che il fenomeno rumoroso sia idoneo a disturbare un numero indeterminato di perone e non un numero limitato.
Tali principi sono stati ribaditi, dalla Corte di Cassazione, in una recente sentenza (sez. I Penale, sent. del 17 aprile 2013, n. 17614) con la quale ha accolto il ricorso di un esercente una paninoteca - ubicata nel piano sottostante all'appartamento abitato dai coniugi-attori - condannato, in primo grado, per il reato di cui all'art. 659 c.p.
Fonte: Per la paninoteca rumorosa nessuna condanna se disturba solo qualche condomino.
(Fonte: StudioCataldi.it)
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Per l'inibizione delle immissioni rumorose eccedenti la "normale tollerabilità" provenienti da attività o impianti, è necessario applicare l'art. 844 c.c. avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Se il bene della tranquillità è espressamente tutelato dal regolamento di condominio per accertare se l'attività illegittima costituisce o meno immissione vietata ex art. 844 cit. bisognerà avvalersi del criterio di valutazione fissato dal regolamento di condominio che può imporre limitazioni anche più severe di quelle indicate dall'art. 844 cit.
Le immissioni, però, potrebbero avere anche risvolti penali come conseguenza del comportamento tenuto da chi commette immissioni rumorose oltre il limite della "normale tollerabilità" o di chi agisca contrariamente a quanto disposto da un regolamento condominiale; tali condotte potrebbero integrare la fattispecie delittuosa di cui all'art. 659 del codice penale. "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone" purché ne sussistano le condizioni una delle quali è che il fenomeno rumoroso sia idoneo a disturbare un numero indeterminato di perone e non un numero limitato.
Tali principi sono stati ribaditi, dalla Corte di Cassazione, in una recente sentenza (sez. I Penale, sent. del 17 aprile 2013, n. 17614) con la quale ha accolto il ricorso di un esercente una paninoteca - ubicata nel piano sottostante all'appartamento abitato dai coniugi-attori - condannato, in primo grado, per il reato di cui all'art. 659 c.p.
Fonte: Per la paninoteca rumorosa nessuna condanna se disturba solo qualche condomino.
(Fonte: StudioCataldi.it)
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Giustizia Italiana - Ultime !
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Pedofilo condannato grazie a Facebook
WinTricks.it Facebook, per la prima volta, ha consentito l'accesso ai dati contenuti nei propri server alla giustizia italiana per condurre indagini contro un presunto pedofilo. La recente pubblicazione della sentenza, ha reso noto che la procura di Milano è ... Guarda tutti gli articoli su questo argomento » |
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Il malessere della giustizia e i diritti negati
di Ettore Vita - Fonte: Supermoney
I saggi, nominati da Napolitano, ne hanno individuato cause e possibili rimedi.
I cosiddetti saggi, nei documenti consegnati al Presidente della Repubblica, hanno posto l'accento sulla necessità di "intervenire sull'efficienza della giustizia civile, afflitta in Italia dalla lunga durata media dei processi e dall'accumulo di processi pendenti." Parlano di una "autentica emergenza", che arreca un grave pregiudizio all'economia, semina incertezza fra gli operatori economici, scoraggia gli investimenti e mina "la reputazione internazionale del Paese".
Omettono, a mio avviso, di sottolineare che i tempi della giustizia danneggiano innanzitutto le persone. Il cittadino non riesce ad avere giustizia né nel campo penale, né nel campo civile. Si dovrebbe parlare di giustizia negata.
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I saggi, nominati da Napolitano, ne hanno individuato cause e possibili rimedi.
I cosiddetti saggi, nei documenti consegnati al Presidente della Repubblica, hanno posto l'accento sulla necessità di "intervenire sull'efficienza della giustizia civile, afflitta in Italia dalla lunga durata media dei processi e dall'accumulo di processi pendenti." Parlano di una "autentica emergenza", che arreca un grave pregiudizio all'economia, semina incertezza fra gli operatori economici, scoraggia gli investimenti e mina "la reputazione internazionale del Paese".
Omettono, a mio avviso, di sottolineare che i tempi della giustizia danneggiano innanzitutto le persone. Il cittadino non riesce ad avere giustizia né nel campo penale, né nel campo civile. Si dovrebbe parlare di giustizia negata.
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Ritardi, inefficienze e attacchi ai giudici
La (brutta) pagella Ue sulla giustizia italiana.
La Reding: «La politica lasci lavorare i magistrati». In Italia 500 giorni per risolvere una causa civile.
«Giù le mani dai giudici. Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare»: così il commissario Ue alla Giustizia Viviane Reding risponde a chi le chiede se non ritenga che in Italia il conflitto tra politica e giustizia sia una delle cause dell'inefficienza del sistema. La Reding parlava a margine della presentazione del rapporto europeo sull'efficienza dei sistemi giudiziari in Europa, un rapporto che ha dato amare conferme sullo stato di salute della giustizia in Italia.
Fonte: Corriere della Sera.it - Articolo Completo
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La Reding: «La politica lasci lavorare i magistrati». In Italia 500 giorni per risolvere una causa civile.
Viviane Reding (Afp) |
Fonte: Corriere della Sera.it - Articolo Completo
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Le Testimonianze di Diritto & Famiglia
Oggi intervistiamo la dott.ssa Marialuisa Vallino, psicanalista e Consulente Tecnico presso il Tribunale di Bari.
D&F
“Lei frequentemente viene chiamata in Tribunale dal Giudice che cura i processi di separazione o divorzio per svolgere delle Consulenze Tecniche sui Minori. Con quali finalità?”
Dott.ssa Vallino
“I casi più frequenti riguardano la regolamentazione dei rapporti genitori figli in casi di separazione coniugale. Con riferimento specifico alla normativa sull’affido condiviso, i genitori vengono richiamati ad essere, malgrado la fine della loro convivenza, “genitori insieme”, dal momento che l’affidamento condiviso viene attualmente considerato e applicato quale regola generale rispetto all’affidamento monogenitoriale, che è l’eccezione. Il genitore che si oppone a tale forma di affidamento deve fornire elementi validi con l’esito sicuramente di essere sottoposto, insieme al coniuge e al figlio e/o figli, ad una consulenza tecnica d’ufficio”.
D&F
“Secondo la sua esperienza, come reagiscono i figli in casi di separazione estremamente conflittuale?”
Dott.ssa Vallino
“L’esperienza professionale dimostra che le coppie conflittuali rischiano di smarrirsi in un labirinto di odio e di rivendicazioni per decine di anni, condizione che impedisce loro di ritrovare l’apertura psicologica per riprogettarsi in quanto coppia genitoriale, una volta che il legame coniugale è venuto meno. Assurdamente, l’intervento della giustizia può essere utilizzato dagli ex coniugi per mettere in atto, in forma legalizzata, una serie di violenze, estorsioni e ritorsioni reciproche che sembrano essere prioritarie rispetto al benessere psicofisico dei propri figli.
Sono molti i c.d. “abusi emotivi” subiti dai minori e che si compendiano in sindromi da separazione genitoriale. Un tempo si ascriveva alle sole genitrici un comportamento manipolatorio nei confronti dei figli, così come la vessazione del partner attraverso accuse gravi ed infondate. L’esperienza insegna che le donne e gli uomini, quando non riescono ad elaborare la fine della propria relazione, sono capaci, anche inconsapevolmente, di andare contro la legge o di sfruttarne ogni piega pur di danneggiare il proprio ex.
I figli, in tali scenari, purtroppo frequentissimi, si dimostrano personalmente coinvolti in una campagna di denigrazione non sostenuta da elementi realistici”
DeF
“In concreto, il suo incarico come viene svolto in questi casi?”
Dott.ssa Vallino
“Se i quesiti sottoposti dal Giudice vertono sulla collocazione del minore presso uno o l’altro genitore, sulla regolamentazione delle modalità di frequentazione del non collocatario, la mia funzione è principalmente quella di valutare gli elementi di rischio connessi ad una variazione eventuale delle condizioni di vita del minore. Per esempio: passare da un genitore all'altro, da uno stile di vita ad un altro e così via.
Altro punto fondamentale è verificare se il minore sia semplicemente oggetto di una contesa o il destinatario di una affettività (da parte dei genitori) sana e rispondente alle sue reali necessità.”
DeF
“Con quale modalità Lei ascolta i minori”?
Dott.ssa Vallino
“Il ruolo del Ctu è essenzialmente valutativo e la metodologia utilizzata deriva dai riferimenti teorici e dalla formazione da questi acquisita. Generalmente, quando non si chieda esplicitamente di effettuare valutazioni diagnostiche sulla personalità dei soggetti interessati, vengono esaminate le modalità con cui il minore si rapporta a ciascun genitore al fine di indagare lo stile di attaccamento ed eventuali aree conflittuali.
Importante, dopo avere raccolto le informazioni (cd. anamnestiche) attraverso gli adulti, procedere all’osservazione diretta del comportamento. Se l’età lo consente, utilizzare il colloquio, sempre da adattarsi alle capacità cognitive ed espressive del soggetto in esame”
DeF
“I CTU come Lei, si avvalgono di test che tanto fanno paura ai genitori?”
Dott.ssa Vallino
“Può essere utile il ricorso a test proiettivi grafici, che non hanno nulla di “sconvolgente”, anche perché sono stati concepiti per i bambini. Molti test poi, sono strutturati in forma di “gioco”, pur consentendo una lettura delle dinamiche profonde che regolano l’affettività dei minori. Con o senza il ricorso al test, un bravo esaminatore dovrebbe accedere ai vissuti di un bambino senza alterarne la spontaneità. In ogni caso, si tenta sempre di instaurare una buona alleanza con lui, per evitare che subisca uno stress da valutazione o si senta implicato in processi di scelta decisionale riguardanti l’uno o l’altro genitore. Il minore, secondo me, deve essere sempre messo in condizioni di esprimersi in maniera autentica, senza temere di essere punito per aver disatteso le aspettative di un adulto, sia esso un genitore o un esaminatore”.
Ringraziamo la dott.ssa Vallino per averci introdotto nel complesso mondo delle indagini peritali che riguardano i minori.
Fonte: Diritto & Famiglia
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“Lei frequentemente viene chiamata in Tribunale dal Giudice che cura i processi di separazione o divorzio per svolgere delle Consulenze Tecniche sui Minori. Con quali finalità?”
Dott.ssa Vallino
“I casi più frequenti riguardano la regolamentazione dei rapporti genitori figli in casi di separazione coniugale. Con riferimento specifico alla normativa sull’affido condiviso, i genitori vengono richiamati ad essere, malgrado la fine della loro convivenza, “genitori insieme”, dal momento che l’affidamento condiviso viene attualmente considerato e applicato quale regola generale rispetto all’affidamento monogenitoriale, che è l’eccezione. Il genitore che si oppone a tale forma di affidamento deve fornire elementi validi con l’esito sicuramente di essere sottoposto, insieme al coniuge e al figlio e/o figli, ad una consulenza tecnica d’ufficio”.
D&F
“Secondo la sua esperienza, come reagiscono i figli in casi di separazione estremamente conflittuale?”
Dott.ssa Vallino
“L’esperienza professionale dimostra che le coppie conflittuali rischiano di smarrirsi in un labirinto di odio e di rivendicazioni per decine di anni, condizione che impedisce loro di ritrovare l’apertura psicologica per riprogettarsi in quanto coppia genitoriale, una volta che il legame coniugale è venuto meno. Assurdamente, l’intervento della giustizia può essere utilizzato dagli ex coniugi per mettere in atto, in forma legalizzata, una serie di violenze, estorsioni e ritorsioni reciproche che sembrano essere prioritarie rispetto al benessere psicofisico dei propri figli.
Sono molti i c.d. “abusi emotivi” subiti dai minori e che si compendiano in sindromi da separazione genitoriale. Un tempo si ascriveva alle sole genitrici un comportamento manipolatorio nei confronti dei figli, così come la vessazione del partner attraverso accuse gravi ed infondate. L’esperienza insegna che le donne e gli uomini, quando non riescono ad elaborare la fine della propria relazione, sono capaci, anche inconsapevolmente, di andare contro la legge o di sfruttarne ogni piega pur di danneggiare il proprio ex.
I figli, in tali scenari, purtroppo frequentissimi, si dimostrano personalmente coinvolti in una campagna di denigrazione non sostenuta da elementi realistici”
DeF
“In concreto, il suo incarico come viene svolto in questi casi?”
Dott.ssa Vallino
“Se i quesiti sottoposti dal Giudice vertono sulla collocazione del minore presso uno o l’altro genitore, sulla regolamentazione delle modalità di frequentazione del non collocatario, la mia funzione è principalmente quella di valutare gli elementi di rischio connessi ad una variazione eventuale delle condizioni di vita del minore. Per esempio: passare da un genitore all'altro, da uno stile di vita ad un altro e così via.
Altro punto fondamentale è verificare se il minore sia semplicemente oggetto di una contesa o il destinatario di una affettività (da parte dei genitori) sana e rispondente alle sue reali necessità.”
DeF
“Con quale modalità Lei ascolta i minori”?
Dott.ssa Vallino
“Il ruolo del Ctu è essenzialmente valutativo e la metodologia utilizzata deriva dai riferimenti teorici e dalla formazione da questi acquisita. Generalmente, quando non si chieda esplicitamente di effettuare valutazioni diagnostiche sulla personalità dei soggetti interessati, vengono esaminate le modalità con cui il minore si rapporta a ciascun genitore al fine di indagare lo stile di attaccamento ed eventuali aree conflittuali.
Importante, dopo avere raccolto le informazioni (cd. anamnestiche) attraverso gli adulti, procedere all’osservazione diretta del comportamento. Se l’età lo consente, utilizzare il colloquio, sempre da adattarsi alle capacità cognitive ed espressive del soggetto in esame”
DeF
“I CTU come Lei, si avvalgono di test che tanto fanno paura ai genitori?”
Dott.ssa Vallino
“Può essere utile il ricorso a test proiettivi grafici, che non hanno nulla di “sconvolgente”, anche perché sono stati concepiti per i bambini. Molti test poi, sono strutturati in forma di “gioco”, pur consentendo una lettura delle dinamiche profonde che regolano l’affettività dei minori. Con o senza il ricorso al test, un bravo esaminatore dovrebbe accedere ai vissuti di un bambino senza alterarne la spontaneità. In ogni caso, si tenta sempre di instaurare una buona alleanza con lui, per evitare che subisca uno stress da valutazione o si senta implicato in processi di scelta decisionale riguardanti l’uno o l’altro genitore. Il minore, secondo me, deve essere sempre messo in condizioni di esprimersi in maniera autentica, senza temere di essere punito per aver disatteso le aspettative di un adulto, sia esso un genitore o un esaminatore”.
Ringraziamo la dott.ssa Vallino per averci introdotto nel complesso mondo delle indagini peritali che riguardano i minori.
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