Con 206 voti a favore, un contrario, e 44 astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il Ddl n. 844 recante "Disposizioni in materia di azione di classe".
Il provvedimento, che ora attende di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce una disciplina organica dell'azione di classe, che dal Codice del consumo dove attualmente si trova viene riportata all'interno del Codice di procedura civile, in chiusura del Libro IV. Dopo il Titolo VIII dedicato all disciplina dell'Arbitrato è inserito il nuovo Titolo VIII-bis "Dei procedimenti collettivi" (artt. da 840-bis a 840-sexiesdecies), nel quale è appunto disciplinata l'azione di classe. Sono inoltre inserite alcune nuove disposizioni dettaglio all'interno delle norme di attuazione del c.p.c., per disciplinare le comunicazioni a cura della cancelleria e gli avvisi in materia di azione di classe e l'elenco delle organizzazioni e associazioni legittimate all'azione di classe.
Vediamo in breve i punti principali della nuova disciplina, la cui entrata in vigore non è però immediata, ma posticipata a 12 mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta; nel frattempo infatti il Ministero della giustizia dovrà attuare gli accorgimenti tecnici necessari sui sistemi informativi per permettere il compimento delle attività processuali con modalità telematiche.
La legge quindi si applicherà alle condotte illecite commesse dopo la data di entrata in vigore, mentre alle condotte illecite commesse prima di tale data continueranno ad applicarsi le disposizioni vigenti. Contestualmente all'entrata in vigore della nuova legge saranno abrogate le corrispondenti disposizioni sull'azione di classe contenute nel Codice del Consumo (artt. 139, 140 e 141 d.lgs. n. 229/2003).
Con l'azione di classe un'organizzazione o un'associazione senza scopo di lucro, i cui obiettivi statutari comprendano la tutela dei predetti diritti, o ciascun componente della classe può agire nei confronti dell'autore della condotta lesiva per l'accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni.
Possono proporre l'azione di classe soltanto le organizzazioni e le associazioni iscritte in un elenco pubblico istituito presso il Ministero della giustizia, ferma Ferma la legittimazione di ciascun componente della classe..
L'azione di classe può essere esperita nei confronti di imprese o nei confronti di enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, relativamente ad atti e comportamenti posti in essere nello svolgimento delle loro rispettive attività. Restano ferme le norme vigenti tema di ricorso per l'efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici.
Sul piano processuale, la domanda per l'azione di classe è proposta con ricorso esclusivamente davanti alla sezione specializzata in materia di impresa competente per il luogo ove ha sede la parte resistente.
Il ricorso, insieme al decreto di fissazione dell'udienza, è pubblicato, a cura della cancelleria ed entro dieci giorni dal deposito del decreto, nell'area pubblica del portale dei servizi telematici gestito dal Ministero della giustizia, in modo da assicurare l'agevole reperibilità delle informazioni in esso contenute.
Decorsi 60 giorni dalla pubblicazione del ricorso nell'area pubblica del portale non possono essere proposte ulteriori azioni di classe sulla base dei medesimi fatti e nei confronti del medesimo resistente e quelle proposte sono cancellate dal ruolo; le azioni di classe proposte tra la data di deposito del ricorso e il termine suindicato sono riunite all'azione principale.
Il tribunale decide con ordinanza sull'ammissibilità dell'azione di classe; l'ordinanza di ammissione, pubblicata sul portale dei servizi telematici, fissa un termine perentorio (da 60 a 180 giorni) entro il quale i soggetti portatori di diritti individuali omogenei possono aderire l'azione.
Il procedimento è regolato dal rito sommario di cognizione (artt. 702-bis e ss. c.p.c.); il tribunale, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione rilevanti in relazione all'oggetto del giudizio.
Se è disposta una c.t.u., l'obbligo di anticipare le spese e l'acconto sul compenso al c.t.u. sono posti a carico della parte resistente, salvo che sussistano specifici motivi.
Ai fini dell'accertamento della responsabilità del resistente il tribunale può avvalersi di dati statistici e di presunzioni semplici.
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Principe Enrico Giuliano di Sant'Andrea
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In seguito a talune azioni calunniose, riconducibili a quanti i miei legali hanno provveduto a querelare, mi è d’obbligo chiarire quanto segue:
Nel lontano 1999 vengo indagato insieme all'intero consiglio di amministrazione della Spa partecipata dallo Stato, One comm, nell’ambito di una spontanea verifica della Guardia di Finanza.
Al temine dell’istruttoria, il Pubblico Ministero competente, richiede l’archiviazione per prescrizione. L’ipotesi di reato -dopo 3 mesi di intensa indagine- è costituita dall'ipotesi di truffa, in quanto in un impianto, un componente (segnatamente una tastiera), risultava non essere nuova e del valore rendicontato, bensì di qualità inferiore e per di più usata.
Vero è quanto asserito dall'accusa, ma ancor più vero è che l’oggetto di tanta attenzione, è solo una tastiera sostitutiva -nei termini di garanzia ed assistenza del produttore- in quanto quella effettiva, si trovava in manutenzione, presso lo stabilimento del fornitore.
Strano appare da subito, che a cotanta attenzione, sia sfuggita la bolla di consegna e la ricevuta del carico in garanzia.
Consapevole che la prescrizione non è l’assoluzione, che ci si deve difendere nel processo e non dal processo e che ai diritti è possibile rinunciare, con estrema e giustificata fiducia nella Giustizia ed in chi la amministra, mi reco dal signor Pubblico Ministero, chiedendo la rinuncia alla prescrizione ed il processo in tempi brevi.
Dopo attenta riflessione, è lo stesso signor Pubblico Ministero a dichiarare che “comunque sarebbe intervenuta la prescrizione per l’ipotesi di reato ascritta, ma soprattutto che non vi sarebbero elementi per poter sostenere l’accusa”. Fuori dal “legalese”: il reato non esiste, dunque non è stato commesso.
A riprova di ciò, allego la richiesta di archiviazione con l’affermazione sostanziale su citata ed il dispositivo di archiviazione.
Stupisce che intelligenze varie, non siano state in grado di comprendere quanto sintetizzato e si siano avventurate in azioni delatorie e diffamatorie, per le quali saranno chiamate in giudizio.
Lugano, 26.01.2019
Enrico Giuliano di Sant'Andrea
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In seguito a talune azioni calunniose, riconducibili a quanti i miei legali hanno provveduto a querelare, mi è d’obbligo chiarire quanto segue:
Nel lontano 1999 vengo indagato insieme all'intero consiglio di amministrazione della Spa partecipata dallo Stato, One comm, nell’ambito di una spontanea verifica della Guardia di Finanza.
Al temine dell’istruttoria, il Pubblico Ministero competente, richiede l’archiviazione per prescrizione. L’ipotesi di reato -dopo 3 mesi di intensa indagine- è costituita dall'ipotesi di truffa, in quanto in un impianto, un componente (segnatamente una tastiera), risultava non essere nuova e del valore rendicontato, bensì di qualità inferiore e per di più usata.
Vero è quanto asserito dall'accusa, ma ancor più vero è che l’oggetto di tanta attenzione, è solo una tastiera sostitutiva -nei termini di garanzia ed assistenza del produttore- in quanto quella effettiva, si trovava in manutenzione, presso lo stabilimento del fornitore.
Strano appare da subito, che a cotanta attenzione, sia sfuggita la bolla di consegna e la ricevuta del carico in garanzia.
Consapevole che la prescrizione non è l’assoluzione, che ci si deve difendere nel processo e non dal processo e che ai diritti è possibile rinunciare, con estrema e giustificata fiducia nella Giustizia ed in chi la amministra, mi reco dal signor Pubblico Ministero, chiedendo la rinuncia alla prescrizione ed il processo in tempi brevi.
Dopo attenta riflessione, è lo stesso signor Pubblico Ministero a dichiarare che “comunque sarebbe intervenuta la prescrizione per l’ipotesi di reato ascritta, ma soprattutto che non vi sarebbero elementi per poter sostenere l’accusa”. Fuori dal “legalese”: il reato non esiste, dunque non è stato commesso.
A riprova di ciò, allego la richiesta di archiviazione con l’affermazione sostanziale su citata ed il dispositivo di archiviazione.
Stupisce che intelligenze varie, non siano state in grado di comprendere quanto sintetizzato e si siano avventurate in azioni delatorie e diffamatorie, per le quali saranno chiamate in giudizio.
Enrico Giuliano di Sant'Andrea
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Pro-Memoria per il Partito Democratico. Come vanno indagini e processi ?
Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati.
Piero Marrazzo |
Evidentemente per il PD, la legge ha due pesi e due misure, e un indagato (non imputato!) della parte opposta è colpevole, mentre un loro indagato è innocente.
Nessuno ha memoria di un PD forcaiolo che ha chiesto le dimissioni e/o espulso Stefano Bonaccini, Agazio Loiero, Antonio Bassolino o Rosa Russo Jervolino ecc
Tanto vale rinfrescare la mente dei progressisti !
Legenda:
P patteggiamento o condannato
A arrestato
I indagato
R rinviato a giudizio o imputato
Piemonte 8
A P Bartolomeo Valentino ex assessore di Collegno (Torino): 2 anni per concussione.
P Antonio Tenace assessore della Provincia di Novara: 2 mesi e 20 giorni per violazione del segreto d’ufficio.
R Michele Cressano consigliere comunale a Vercelli: falso ideologico e abuso d’ufficio.
P Giusi La Ganga candidato alle ultime elezioni comunali del Pd: 20 mesi di reclusione e multa di 500 milioni di lire per finanziamento illecito ai partiti.
I Giuseppe Catizone sindaco di Nichelino: abuso edilizio.
R Andrea Oddone sindaco di Ovada: omicidio colposo.
I Franco De Amicis ex segretario Pd Basso Canavese: bancarotta fraudolenta.
Liguria 8
A Franco Pronzato ex consigliere di Claudio Burlando e Bersani: corruzione.
A Franco Bonanini presidente del Parco delle Cinque Terre e parlamentare europeo: truffa e associazione a delinquere.
A Roberto Drocchi funzionario, ex candidato di Savona: truffa continuata e falso in atti pubblici.
I Vito Vattuone consigliere regionale: associazione per delinquere, corruzione e altri reati.
I Giancarlo Cassini assessore regionale all’Agricoltura: associazione a delinquere, corruzione e altri reati.
P Massimo Casagrande ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per corruzione.
P Claudio Fedrazzoni ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per turbativa d’asta.
P Stefano Francesca ex portavoce del sindaco di Genova: 1 anno e 4 mesi per corruzione.
Lombardia 2
I Filippo Penati ex presidente della Provincia di Milano: corruzione, concussione e finanziamento illecito.
A Tiziano Butturini ex sindaco di Trezzano sul Naviglio: 2 anni e 5 mesi per corruzione.
Emilia-Romagna 9
I Luigi Ralenti sindaco di Serramazzoni (Modena): corruzione e turbativa d’asta.
I Alberto Caldana ex assessore della Provincia di Modena: peculato.
P I Flavio Delbono ex sindaco di Bologna: 1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia.
I Alberto Ravaioli sindaco di Rimini: abuso d’ufficio.
I Aldo Preda, ex senatore, Cinzia Ghirardelli, membro coordinamento provinciale, Cesare Marucci, ex consigliere comunale di Ravenna,Gianluca Dradi ex assessore di Ravenna: tutti per falso in bilancio.
I Nerio Marchesini attivista: trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina calabrese.
Toscana 15
R Alberto Formigli ex capogruppo in comune a Firenze: associazione per delinquere, corruzione e altri reati.
R Salvatore Scino vicepresidente del consiglio comunale: falso ideologico.
I Andrea Vignini sindaco di Cortona (Arezzo): abuso d’ufficio.
I Graziano Cioni ex assessore di Firenze: corruzione e violenza privata.
I Gianni Biagi ex assessore all’Urbanistica di Firenze: corruzione.
I Gianluca Parrini consigliere regionale: abuso d’ufficio.
I Gian Piero Luchi ex sindaco di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.
I Alberto Lotti ex vicesindaco di Barberino del Mugello: corruzione e abuso d’ufficio.
I Paolo Cocchi ex assessore regionale: abuso d’ufficio.
I Daniele Giovannini ex assessore comunale di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.
I Giovanni Guerrisi consigliere comunale di Barberino del Mugello: falso ideologico.
I Marzio Flavio Morini sindaco di Scansano (Grosseto): corruzione.
I Fabrizio Agnorelli sindaco di Piancastagnaio (Siena): truffa aggravata e falso.
R Fabrizio Neri ex sindaco di Massa-Carrara: abuso d’ufficio.
I Antonella Chiavacci ex sindaco di Montespertoli: omissione di controllo.
Umbria 7
I Eros Brega presidente del consiglio regionale: peculato e concussione.
I Maria Rita Lorenzetti ex presidente della regione: abuso d’ufficio.
I Maurizio Rosi ex assessore regionale alla Sanità: abuso d’ufficio.
I Luca Barberini consigliere regionale: peculato.
I Nando Misnetti sindaco di Foligno: peculato.
I Sandra Santoni ex capo di gabinetto di Lorenzetti: peculato.
R Giacomo Porrazzini ex sindaco di Terni ed ex deputato europeo: disastro ambientale e truffa.
Marche 1
P Fabio Sturani ex sindaco di Ancona: 1 anno e 9 mesi e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per concussione.
Puglia 7
P Domenico Gatti sindaco di Modugno (Bari): falso ideologico.
I Alberto Tedesco senatore: associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso.
I Michele Mazzarano ex segretario organizzativo del partito: finanziamento illecito ai partiti.
R P Flavio Fasano ex sindaco di Gallipoli (Lecce) ed ex assessore provinciale ai Lavori pubblici: 2 anni per falso e rinviato a giudizio per turbativa d’asta.
A I Sandro Frisullo ex vicepresidente della regione: associazione a delinquere e turbativa d’asta.
I Antonio De Caro capogruppo al consiglio regionale ed ex assessore di Bari alla Mobilità e al traffico: tentativo d’abuso d’ufficio.
I Adolfo Schiraldi ex presidente consiglio comunale di Triggiano (Bari): concussione.
Calabria 4
R I Agazio Loiero ex governatore regionale: associazione per delinquere, falso e abuso d’ufficio e imputato per abuso d’ufficio.
R Nicola Adamo ex vicepresidente della giunta regionale: associazione per delinquere, falso e abuso d’ufficio e imputato per associazione per delinquere, concussione, abuso d’ufficio.
A I Pietro Ruffolo assessore comunale di Cosenza: associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio, e arrestato per detenzione abusiva d’armi.
P Giuseppe Mercurio ex capogruppo al Comune di Crotone, 4 anni per voto di scambio.
Veneto 2
P Statis Tsuroplis imprenditore iscritto al partito ed ex consigliere del sindaco di Venezia: 1 anno e 9 mesi per corruzione.
P Tullio Cambruzzi, tesserato pd e manager pubblico: corruzione, ha patteggiato 2 anni.
Lazio 5
Piero Marrazzo ex presidente della regione dimessosi dopo una vicenda di cocaina e trans.
R Francesco Paolo Posa ex sindaco di Frascati e consigliere provinciale: truffa, falso e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
I Guido Milana eurodeputato ed ex presidente del consiglio regionale: truffa, falso e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
I Ruggero Ruggeri consigliere provinciale: truffa, falso e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
R Valdo Napoli ex assessore all’Ambiente di Montefiascone: corruzione.
Campania 13
R I Antonio Bassolino ex presidente della regione: epidemia colposa e omissione d’atti d’ufficio, sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e frodi in pubbliche forniture e per peculato.
I Rosa Russo Iervolino ex sindaco di Napoli: epidemia colposa e omissione in atti d’ufficio.
I Andrea Lettieri ex sindaco di Gricignano d’Aversa (Caserta): concorso esterno in associazione mafiosa.
I R Vincenzo De Luca ex senatore e sindaco di Salerno: abuso d’ufficio, concussione, associazione per delinquere finalizzata a truffa e falso.
P Corrado Gabriele consigliere regionale ed ex assessore regionale: 4 anni e 3 mesi per pedofilia.
A R Aniello Cimitile presidente della Provincia di Benevento: falso.
I Enrico Fabozzi sindaco Villa Literno: concorso esterno in associazione mafiosa
A I Fabio Solano componente direttivo cittadino pd di Benevento: truffa.
I Giuseppe Russo cons. regionale: truffa. Carlo Nastelli ex consigliere comunale di Castellammare: tentata estorsione.
R Carlo Nastelli, Nino Longobardi, Antonio Cinque ex consiglieri comunali di Castellammare di Stabia: truffa ai danni dello Stato e concorso in falso.
Sardegna 3
I Renato Soru, ex presidente regione, consigliere regionale e membro della segreteria nazionale: aggiotaggio, assolto in primo grado per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
P Graziano Milia presidente Provincia di Cagliari: 1 anno e 4 mesi per abuso d’ufficio.
I Roberto Deriu, presidente Provincia di Nuoro: abuso d’ufficio.
Abruzzo 6
R Antonio Boschetti ex assessore regionale alle Attività produttive: associazione per delinquere, concussione e altri reati.
R Bernardo Mazzocca ex assessore regionale alla Sanità. associazione per delinquere, concussione e abuso d’ufficio.
R Camillo Cesarone ex capogruppo alla regione: associazione per delinquere, concussione e corruzione.
P Luciano D’Alfonso ex sindaco di Pescara: 4 mesi per abuso d’ufficio.
I Massimo Cialente sindaco dell’Aquila: rifiuto in atti d’ufficio.
I Fabio Ranieri consigliere comunale dell’Aquila: truffa.
Basilicata 4
I Franco Stella presidente Provincia Matera: indagato per abuso d’ufficio.
R Prospero De Franchi ex presidente del consiglio regionale: rinviato a giudizio per falso e truffa.
R Pasquale Robortella consigliere regionale e sindaco di San Martino d’Agri: rinviato a giudizio per truffa ai danni dell’Ue.
I Nicola Montesano consigliere comunale di Policoro (Matera): indagato per falso e turbativa d’asta.
Sicilia 7
A Gaspare Vitrano deputato regionale: concussione.
I Elio Galvagno consigliere regionale: falso in bilancio.
I Salvatore Termine consigliere regionale: falso in bilancio.
I Vladimiro Crisafulli senatore: falso in bilancio, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.
I Giuseppe Picciolo deputato regionale: calunnia.
P Vittorio Gambino funzionario: falso in atto pubblico.
P Giuseppe Palermo funzionario: falso in atto pubblico.
PS: l'articolo risale a luglio 2011 e mancano:
I Stefano Bonaccini segretario regionale Emilia Romagna e consigliere regionale: turbativa d'asta e abuso d'ufficio
I Luigi Lusi senatore: appropriazione indebita aggravata
A Lino Brentan tesserato PD e amministratore delegato autostrada Padova-Venezia: corruzzione.
Più gli Ultimi Arrivi !
Fonte Panorama
SAN MARINO: ASSET BANK E BCS DI NUOVO SOTTO INDAGINE. I REATI IPOTIZZATI PER I DIRIGENTI COINVOLTI QUESTA VOLTA SONO TRUFFA, RICICLAGGIO ED ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
Riaperto presso il Tribunale Unico il procedimento penale
nei confronti di Banca Commerciale Sammarinese assorbita
da AssetBank all'inizio del 2012, precedentemente archiviato
con motivazioni la cui natura pareva quantomeno dubbia.
Fonte: SEGRETIDIBANCA - Qui l'Articolo !
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