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La Dott.ssa Wafa Sultan un discorso sull'islam. - ITA.
Da diffondere anche se i sottotitoli presentano
qualche incertezza linguistica
(vedi Musulmani scritto con due "S" ma la sostanza è eccellente).
www.studiostampa.com
Religione, violenza, avidità, menti distorte.
di Roberto Vacca - Roma, 7 Settembre 2014.
È male esercitare o minacciare violenza estrema, ma lo vediamo fare ovunque, anche in nome di religioni. Taluno suggerisce che siano violenti solo i religiosi incolti, primitivi, deviati, incattiviti. Però i religiosi più colti ed evoluti fanno poco o niente per fermare i violenti. Non apprezzano nemmeno l’immane entità del rischio della guerra nucleare: la morte di miliardi di umani.
La religione non serve a evitare la violenza. Da secoli soldati cristiani hanno ucciso altri soldati cristiani. Cristiani o musulmani di diverse denominazioni si ammazzano a migliaia. Certi musulmani ne uccidono altri di diverse denominazioni, se non si convertono e decapitano giornalisti. Anche certi monaci buddisti uccidono musulmani in Myanmar. Teshoo, il lama di Kim, raccontava di cruente battaglie per motivi dottrinali fra monaci armati con i loro astucci in bronzo per i pennelli. Perfino il Dalai Lama nel 1998 approvò i test di armi nucleari fatti dall’India.
Nove Nazioni detengono armi atomiche che potrebbero uccidere miliardi di persone, ma i grandi capi religiosi non lanciano anatemi (solo le Isole Marshall hanno intentato azione legale contro di esse). [1]
Credenze religiose peculiari, anche non violente, vengono abbracciate anche da alcune persone di cultura e intelligenza superiore. Un esempio estremo che ho conosciuto personalmente è quello di Abdus Salam, premio Nobel per la fisica, fondatore del Centro di Fisica Teorica di Trieste che ha addestrato decine di migliaia di fisici del III Mondo, Grande scienziato, colto, brillantissimo ragionatore - era un fedele Ahmadiya (seguace di Ghulan Ahmad (1835-1906) ritenuto la reincarnazione di Maometto, Gesù Cristo e Vishnu).
Non c’è da meravigliarsi troppo, dunque, che persone semplici e incolte distorcano gli insegnamenti religiosi e siano violente anche in modi orrendi e anche dopo aver avuto esperienza di società pacifiche.
Il problema è tragico. Non ha senso combattere la religione perché certi religiosi sono violenti. Io la combatto perché, più in generale, induce i credenti a divorziare dalla realtà. Comunque violenze estreme di ogni tipo sono state e continuano a essere esercitate da non religiosi. Anche questi sono coriacei e rifiutano ogni argomento razionale.
__________________________________________________.
[1] Gli Accordi per la Limitazione delle Armi Strategiche ci misero decenni per fare passi mirati a eliminare le armi nucleari. Al colmo della guerra fredda il potenziale distruttivo contenuto negli arsenali nucleari equivaleva a 4,5 tonnellate di alto esplosivo per ogni essere umano sulla terra. Dopo il disarmo parziale, quel potenziale è ora di 700 kilogrammi di alto esplosivo per ciascuno di noi. [1 kg dell’alto esplosivo PETN, pentaeritroltetranitrato, esplode producendo energia di 1,6 kWh; 700 kg di PETN per ogni essere umano svilupperebbero l’energia di 1000 kWh, cioè un milione di volte maggiore di quella sufficiente a uccidere un uomo, che è di circa 1 Wh]
Non c’è da sperare che gli uomini si astengano da guerre e violenze dopo aver letto un appello o un manifesto, per quanto ispirato, abile, documentato, commovente.
Sto scrivendo, quindi, un racconto di fantascienza in cui un grande pensatore progetta e diffonde con successo un piano rivolto ai credenti di ogni fede o convinzione. Conservino le loro credenze come tesori personali, similitudini consolatorie e rimembranze degli antenati, ma non le confondano con la realtà oggettiva. Non disprezzino, né compiangano chi non le condivide. Non le impongano agli altri con la forza. Se lo fanno, causano sconcerti penosi, negano verità, producono sofferenze, malvagità, ritorsioni. Trovino conforto personale in citazioni (che si trovano quasi in ogni tipo di fede) che incitano alla pace e alla concordia.
Il grande pensatore riesce anche a riordinare le menti del pubblico e dei decisori. I suoi argomenti esplicitano gli stati mentali e le opinioni, esplicitano le contraddizioni fra di essi, le eliminano. Riducono fortemente la “abominevole fame dell’oro” Instillano, logica, senso comune, modi per prevedere sviluppi futuri, mirare a vantaggi condivisi (evitando quelli che, invece, a lungo termine sono seguiti da danni enormi a se e agli altri.
Appunto: è fantascienza.
È male esercitare o minacciare violenza estrema, ma lo vediamo fare ovunque, anche in nome di religioni. Taluno suggerisce che siano violenti solo i religiosi incolti, primitivi, deviati, incattiviti. Però i religiosi più colti ed evoluti fanno poco o niente per fermare i violenti. Non apprezzano nemmeno l’immane entità del rischio della guerra nucleare: la morte di miliardi di umani.
Roberto Vacca |
Nove Nazioni detengono armi atomiche che potrebbero uccidere miliardi di persone, ma i grandi capi religiosi non lanciano anatemi (solo le Isole Marshall hanno intentato azione legale contro di esse). [1]
Credenze religiose peculiari, anche non violente, vengono abbracciate anche da alcune persone di cultura e intelligenza superiore. Un esempio estremo che ho conosciuto personalmente è quello di Abdus Salam, premio Nobel per la fisica, fondatore del Centro di Fisica Teorica di Trieste che ha addestrato decine di migliaia di fisici del III Mondo, Grande scienziato, colto, brillantissimo ragionatore - era un fedele Ahmadiya (seguace di Ghulan Ahmad (1835-1906) ritenuto la reincarnazione di Maometto, Gesù Cristo e Vishnu).
Non c’è da meravigliarsi troppo, dunque, che persone semplici e incolte distorcano gli insegnamenti religiosi e siano violente anche in modi orrendi e anche dopo aver avuto esperienza di società pacifiche.
Il problema è tragico. Non ha senso combattere la religione perché certi religiosi sono violenti. Io la combatto perché, più in generale, induce i credenti a divorziare dalla realtà. Comunque violenze estreme di ogni tipo sono state e continuano a essere esercitate da non religiosi. Anche questi sono coriacei e rifiutano ogni argomento razionale.
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[1] Gli Accordi per la Limitazione delle Armi Strategiche ci misero decenni per fare passi mirati a eliminare le armi nucleari. Al colmo della guerra fredda il potenziale distruttivo contenuto negli arsenali nucleari equivaleva a 4,5 tonnellate di alto esplosivo per ogni essere umano sulla terra. Dopo il disarmo parziale, quel potenziale è ora di 700 kilogrammi di alto esplosivo per ciascuno di noi. [1 kg dell’alto esplosivo PETN, pentaeritroltetranitrato, esplode producendo energia di 1,6 kWh; 700 kg di PETN per ogni essere umano svilupperebbero l’energia di 1000 kWh, cioè un milione di volte maggiore di quella sufficiente a uccidere un uomo, che è di circa 1 Wh]
Non c’è da sperare che gli uomini si astengano da guerre e violenze dopo aver letto un appello o un manifesto, per quanto ispirato, abile, documentato, commovente.
Sto scrivendo, quindi, un racconto di fantascienza in cui un grande pensatore progetta e diffonde con successo un piano rivolto ai credenti di ogni fede o convinzione. Conservino le loro credenze come tesori personali, similitudini consolatorie e rimembranze degli antenati, ma non le confondano con la realtà oggettiva. Non disprezzino, né compiangano chi non le condivide. Non le impongano agli altri con la forza. Se lo fanno, causano sconcerti penosi, negano verità, producono sofferenze, malvagità, ritorsioni. Trovino conforto personale in citazioni (che si trovano quasi in ogni tipo di fede) che incitano alla pace e alla concordia.
Il grande pensatore riesce anche a riordinare le menti del pubblico e dei decisori. I suoi argomenti esplicitano gli stati mentali e le opinioni, esplicitano le contraddizioni fra di essi, le eliminano. Riducono fortemente la “abominevole fame dell’oro” Instillano, logica, senso comune, modi per prevedere sviluppi futuri, mirare a vantaggi condivisi (evitando quelli che, invece, a lungo termine sono seguiti da danni enormi a se e agli altri.
Appunto: è fantascienza.
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