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mercoledì 7 ottobre 2015

Come creare una teoria del complotto in 5 mosse.

Alieni, progetto HAARP, scie chimiche, il Nuovo Ordine Mondiale e così via: oggi è un gran proliferare di teorie del complotto, grazie anche al fatto che su internet non esiste ancora un freno alla “controinformazione”, che spesso è una bella etichetta che significa “baggianate”. Resta il fatto che i vari complottismi aumentano, e guardandoli un po’ meglio si vede che hanno delle caratteristiche ben precise, e per mostrarlo facciamo un esperimento. “Costruisci la tua Teoria del Complotto! 5 pratici fascicoli per non sentirti fuori da niente!”.
  1. Prendere una (o più) cosa(e) vera(e), ma estrapolarla per darle una spiegazione alternativa e “fantasiosa”;
  2. Unire alla cosa vera qualche elemento leggendario o folkloristico, meglio ancora qualche “grande classico” che da sempre credibilità nell’ambiente (tipo i Templari);
  3. Metterci in mezzo un segreto da custodire e tramandare;
  4. Finalizzare il tutto ad un Piano, possibilmente globale (tipo NWO), che magari miri a impadronirsi del mondo;
  5. Rendere vicino il pericolo, mostrando come anche le più piccole cose siano strumento di controllo.
Agitare, non mescolare, e la vostra Teoria del Complotto è servita. Non ci credete? Facciamo una prova.
Vediamo, ci servirebbe un bell’argomento… Ma sì: NOI DEL BOSONE SIAMO STRUMENTO IN MANO ALLA MASSONERIA CHE VUOLE CONTROLLARE IL MONDO. Ci proviamo? Via!
Guardate bene questa immagine di Carlo Magno. Avete visto cosa ha in mano?
Non la spada, l’altra… Esatto, un globo con una croce. L’interpretazione “classica” ci dice che si tratta di una rappresentazione di vittoria, ma la vittoria è sempre stata una creatura alata. Non è strano? Forse è un messaggio, un indizio. Che Carlo Magno sapesse qualcosa?
In effetti Carlo Magno fa qualcosa di strano: fra le prime cose che fa c’è un fitto scambio di doni e lettere col califfo di Bagdad Harun al-Rashid, il quale gli concede, seppur simbolicamente, la proprietà dei territori del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Ma siamo sicuri che si trattasse di una cosa simbolica? Cosa cercava Carlo Magno a Gerusalemme?
I re di Francia si susseguono fino al 1099, anno della Prima Crociata. È una buona occasione per andare a vedere di persona cosa c’è lì sotto. E infatti, fra i vari eroi che partecipano alla spedizione, c’è pure il figlio del Re di Francia, Ugo di Vermandois. Quale segreto si sono tramandati i Re di Francia?
Ma ora avviene qualcosa di importante: due cavalieri – guardacaso francesi – avrebbero trovato i resti del Tempio di Salomone. Nascono i Cavalieri Templari. Che siano venuti a conoscenza, lì sotto, di un segreto importante? Quel segreto che i Re di Francia si sono tramandati per generazioni?
I sempreverdi Templari che, come è evidente dallo “scudo crociato”, sono legati alla Democrazia Cristiana. Ma questo è un altro complotto…
In possesso di questo segreto, i Templari diventano sempre più potenti, e la loro egemonia si sposta in Europa una volta che Gerusalemme ritorna in mano ai Saraceni. I Templari hanno trovato qualcosa lì sotto, ma la tengono per sé; è allora che Filippo il Bello Re di Francia rivendica per sé il segreto che la sua monarchia ha conservato così a lungo. Vuole quel potere. È il 1312 e i Templari vengono arrestati; piuttosto che rivelare ciò che hanno trovato, preferiscono farsi bruciare vivi, come il Gran Maestro Jacques de Molay.
Jacques de Molay, questa personcina qui. Secondo alcuni sarebbe sua l’immagine della Sindone. Ma anche questo è un altro complotto…
Il segreto su ciò che i Templari hanno trovato a Gerusalemme sembra perduto, ma non è così: laddove i Templari sono sopravvissuti sono diventati Massoneria, riportando in vita i vecchi rituali degli scalpellini del Tempio di Salomone. Forse l’oggetto fisico che avevano trovato è andato perduto con l’ultimo Gran Maestro, ma non la sua conoscenza.
E così ancora una volta passano i secoli, si tramandano segreti e rituali finché la tecnologia non possa permettere di ricreare quel potere. Ma come? Semplice, col CERN di Ginevra. Infatti, l’idea del centro è di Edoardo Amaldi, allievo del Massone Enrico Fermi. Oggi, con l’acceleratore di particelle è forse possibile accedere di nuovo a quel sapere?
Proviamo a immaginare: i Templari hanno trovato un oggetto potentissimo, capace di essere fonte di energia che modifica persino la materia al suo stato atomico. Il sogno degli alchimisti: la Pietra Filosofale. Ma come mai la cercano a Gerusalemme? Semplice, perché è conosciuta anche con un altro nome: il Graal. Lo sappiamo perché nel Medioevo se ne parlava anche come “lapis exilis”, piccola pietra.
Nei film il Graal è un calice, perché vogliono che noi ce lo immaginiamo così. Lo fanno per distoglierci dalla verità.
E come facevano i Re di Francia a conoscere il segreto? Ovvio: secondo la leggenda, i primi Re di Francia, quelli della dinastia dei Merovingi, sono i discendenti di Gesù e Maria Maddalena. Oltre la Corona si trasmettevano anche il segreto sull’esistenza di tale potere.
ZAN ZAN ZAAAN!
E oggi, guarda caso, al CERN si scopre “il bosone di Higgs”, la particella che permetterebbe l’esistenza stessa della materia. Riuscire a sfruttarla a piacimento darebbe poteri senza fine. Forse ciò che i Templari trovarono a Gerusalemme permetteva già di farlo; ma l’oggetto è andato perduto e quindi bisogna cercare un’altra strada per riuscirci.
Il forno degli alchimisti, detto Athanor. Guarda caso ha una forma circolare, come… un acceleratore di particelle!
E poi Carlo Magno lo sapeva dall’inizio: basta riguardare l’immagine. Ha in mano una sfera (la classica rappresentazione di corpi subatomici) con sopra una croce (ad indicarne una qualche sacralità). E come è noto il bosone di Higgs? Esatto: “la particella di Dio”. Carlo Magno ha in mano una raffigurazione della Particella di Dio.
E noi, come c’entriamo? È evidente: ci chiamiamo Il Bosone, gli facciamo propaganda per tenere a bada le vostre menti mentre loro arrivano al segreto della materia per poter dominare il mondo. Mi pare ovvio, no?
Avete capito che cosa abbiamo fatto? Abbiamo creato da zero una teoria del complotto internamente coerente – benché strampalata – seguendo i punti indicati all’inizio. Rivediamo:
  1. Sono vere le immagini di Carlo Magno, la sua corrispondenza, le Crociate, la caccia ai Templari e il CERN, ma a tutto questo abbiamo dato una spiegazione alternativa;
  2. Ci sono dentro i Templari, Gerusalemme, la Massoneria, il Graal e la Pietra Filosofale. Che volete di più?;
  3. Ci siamo letteralmente inventati un segreto, ma ha senso all’interno della storia;
  4. Lo scopo della nostra piccola teoria è dominare il mondo, così diventa una cosa importante;
  5. E il pericolo è vicinissimo, in quanto basta un click affinché siate indottrinati dal vostro portale di fiducia (che siamo noi, s’era capito…).
Come l’abbiamo fatto? Attraverso meccanismi associativi che forse voi conoscete sotto il nome della “teoria dei sei gradi di separazione”. Procedendo di questo passo, tutto si lega con tutto, e creare storie diventa un gioco da ragazzi. Sapete in quanto tempo abbiamo costruito tutta l’architettura di questa storia? 40 minuti.
Ma se è così facile vedere come le teorie del complotto siano fasulle e create a tavolino, perché ancora affascinano molte persone? La risposta ce la dà Umberto Eco nel suo libro Il Pendolo di Foucault, dove i protagonisti si divertono a fare quello che noi abbiamo fatto in questo articolo: creare IL Piano. Se tutto è già prestabilito da un Grande Piano, tu non hai colpe; ogni occasione che hai sprecato in realtà non è andata persa, perché in fondo non era una vera opportunità. E poi ci scarica la coscienza, ci da qualcuno da incolpare così possiamo sentirci meglio. 

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