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Una informazione che riteniamo di dover diffondere.

L'Europa non è uno Stato

È un continente geografico frazionato in Stati.

Ognuno dei quali ha la sua storia, cultura, lingua, leggi, usi, costumi e tradizioni.


Non esiste la Cittadinanza Europea.

La UE non è altro che una società o associazione, i cui soci sono gli Stati. Il CdA è il Parlamento Europeo, ma chi decide sono gli Amministratori Delegati (le commissioni), che non rispondono a nessuno. 

E i risultati si vedono.

La bandiera della UE non è pure legalmente valida come istituzione, perché non rappresenta uno stato, ha la valenza della bandiera del benzinaio.

Così giusto essere un po' più precisi. 

Potete fregare tutti, qualche volta.

Potete fregare qualcuno, tante volte.

Ma NON POTETE fregare tutti sempre.

Solo la Correttezza e la Trasparenza pagano. 

#siamoseri 

Basta con i Governi, sempre Forti con i Deboli e sempre Deboli con i Forti ! 

I conti sono destinati a peggiorare sempre fino al nostro fallimento, anche dissanguando completamente il popolo (e lo stavano facendo). 

Se non siamo TITOLARI della Moneta non possiamo guidare ne inflazione, ne svalutazione. 

I SOLDI LI STIAMO COMPRANDO DA UN PRIVATO E NON POTREMO MAI PAGARLI PERCHÉ IL FORNITORE APPLICA UN TASSO CHE DOVREMMO PAGARE CON ALTRI SOLDI STAMPATI CON ALTRO TASSO ! 

Se poi si preferisce far finta di non capire, tentando di dare la colpa sempre all'avversario politico e mai al meccanismo perverso che ha una precisa DATA di inizio e delle chiare FIRME sugli accordi, possiamo solo augurarci di morire presto per abbreviare l'agonia ! 



Situazione e Criminali di Hamas a Gaza

Il giornalista del Tg1 Giovanni Battista Brunori, in Medio Oriente dal 2023, racconta con pluralismo e rigore la guerra a Gaza dal 7 ottobre.

Due giorni fa ha realizzato un reportage per la Rai sugli aiuti umanitari bloccati, documentando l'accesso a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom con l’IDF, unica via oggi percorribile.

Nel filmato si vedono tonnellate di cibo in scatola, olio, farina e zucchero marcire da settimane sotto il sole. Gli aiuti hanno superato la frontiera israeliana, ma restano fermi: nessuno li distribuisce.

Il servizio riporta anche la versione dell’esercito israeliano, secondo cui l’ONU avrebbe sospeso la collaborazione per motivi politici, in disaccordo con il nuovo sistema gestito da una fondazione americana.

Durata? Due minuti e mezzo.

Formato da Telegiornale.

Il contenuto? Verificato, completo, pluralista.

La reazione?

Un’ondata di attacchi:

 - Un consigliere Rai lo ha definito “megafono della propaganda israeliana”.

 - Il Movimento 5 Stelle ha annunciato un’interrogazione in Vigilanza Rai, parlando di “disinformazione” e “complicità con un criminale di guerra”.

Solo poche voci della maggioranza di centrodestra hanno deciso di difendere Brunori, sottolineando il valore del suo lavoro e il rispetto dovuto a chi ogni giorno rischia la vita in un Paese in guerra.

Il servizio pubblico ha il dovere di offrire tutti gli elementi per permettere di formare la propria opinione, soprattutto in un contesto segnato dalla propaganda come la guerra a Gaza.

Quando racconti i fatti con equilibrio, la propaganda si agita.

Quando mostri la realtà e dai voce a tutti, ti accusano di fare propaganda.

Lo scandalo non è il reportage, ma la pretesa di un’informazione a senso unico.

Difendere la libertà di stampa significa difendere giornalisti come Brunori: seri, onesti, e in prima linea ogni giorno.

Vedi il reportage di Brunori a questo link: 

 https://youtu.be/mgayVePW2fM?si=sVwMpQzKTVW013nR 

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