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sabato 7 aprile 2012

Assistenti Sociali e Giudici

Credo che il pericoloso squallore della maggioranza delle Assistenti Sociali, sia secondo solo alla noncuranza con la quale molti Giudici confermano le relazioni delle suddette assistenti. Nessuno legge, nessuno entra nel merito, nessuno valuta seriamente; tutti aggiustano, passano le carte e si sfilano dalla responsabilità. :-( 
Credo e Spero che lo stravolgimento sia INIZIATO ! 
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 25 febbraio 2012

CONDANNA ALLA PRESCRIZIONE di Marsilio

Stralcio da Zona di Frontiera (Articolo Completo)
Per i pro­fani del diritto fac­cio osser­vare che l’imputato per Costi­tu­zione (art. 27) è assi­stito da una pre­sun­zione di non col­pe­vo­lezza fino alla con­danna defi­ni­tiva, onde dopo la pre­sun­zione di non col­pe­vo­lezza si con­verte nella pre­sun­zione con­tra­ria, cioè di col­pe­vo­lezza (che però può venir meno a seguito di nuovi fatti o nuovi ele­menti di prova che por­tano ad un nuovo giu­di­zio, il quale può met­tere capo ad una sen­tenza di asso­lu­zione). Per­ché parlo di pre­sun­zione di col­pe­vo­lezza anche dopo il giu­di­zio defi­ni­tivo di con­danna? I romani dice­vano: res judi­cata pro veri­tate habe­tur, vale a dire che la sen­tenza si deve rite­nere per vera, ancor­ché tale possa non essere. E’ neces­sità pra­tica che ad un certo punto l’iter pro­ces­suale si arre­sti, sic­ché quella della sen­tenza defi­ni­tiva o, come più esat­ta­mente si dice, pas­sata in giu­di­cato, deve rite­nersi con­te­nente una verità solo pro­ba­bile, che può essere con­tra­stata da suc­ces­siva prova (la legge pre­vede la revi­sione). Anche nel campo delle scienze fisi­che si ammette che la verità asso­luta non esi­ste, poten­dosi avere solo una verità pro­ba­bile: Karl Rai­mund Pop­per, filo­sofo austriaco della scienza, teo­rizzò il prin­ci­pio della “veri­fi­ca­bi­lità” delle pro­po­si­zioni scien­ti­fi­che, nel senso che una pro­po­si­zione è vera fin­ché non venga dimo­strata erro­nea (una prova della cor­ret­tezza del prin­ci­pio pop­pe­riano è di que­sti giorni: Anto­nino Zichi­chi, che guida un gruppo inter­na­zio­nale di ricer­ca­tori, avrebbe sco­perto, con­tro le acqui­si­zioni del grande Ein­stein, che i c.d. neu­trini viag­gie­reb­bero ad una velo­cità mag­giore di quella della luce). E, poi, con rife­ri­mento all’operare umano, vale sem­pre l’antico monito, secondo il quale l’errore è insi­dia che si annida sovente sul pro­prio cammino. 
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA