Nuovo regolamento
avvocati: cinque affari l’anno o fuori dall’albo! E tu cosa pensi? Rispondi al
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Almeno cinque affari per ogni anno altrimenti si viene banditi dall’albo. È una delle condizioni essenziali che l’avvocato dovrà garantire, per poter continuare a fregiarsi del proprio titolo ed esercitare la professione secondo lo schema del regolamento delineato...
Almeno cinque affari per ogni anno altrimenti si viene banditi dall’albo. È una delle condizioni essenziali che l’avvocato dovrà garantire, per poter continuare a fregiarsi del proprio titolo ed esercitare la professione secondo lo schema del regolamento delineato...
di Paolo M. Storani - Ragionando sull'art. 844 codice civile l'accertamento della tollerabilità o meno delle immissioni ("di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino", stando al dettato codicistico) inerisce non già ad un presupposto processuale, ma si riferisce ad una condizione dell'azione...
Il fatto che un’espressione offensiva sia entrata nel linguaggio comune non significa che la stessa perda il suo carattere oltraggioso e lesivo del prestigio del pubblico ufficiale, tanto più “ quando...
L’avvocato che fa firmare l’atto processuale a un collega e gli chiede di partecipare alle udienze deve corrispondere il compenso professionale anche in assenza di rituale procura. Lo ha deciso la Cassazione, con la sentenza...
Migliorare l’efficienza, velocizzare e rendere più comprensibili i processi, rafforzare le garanzie dei diritti delle persone, dei minori e della famiglia. Sono questi i principali obiettivi dellalegge delega sulla giustizia civile che ha visto la luce nel Consiglio dei Ministri di ieri pomeriggio
di Paolo M. Storani - Il Tribunale di Reggio Emilia, in funzione collegiale, Pres. Rosaria Savastano, Est. Gianluigi Morlini, in data 10 febbraio 2014 ha emesso una significativa pronuncia che intendiamo sottoporre ai lettori di LIA Law In Action .
Essere in regola con i pagamenti alla cassa forense e all’ordine, a pena di cancellazione dall’albo. Sono gli ultimi due requisiti richiesti agli avvocati dallo schema di regolamento predisposto dal Ministero della Giustizia nei giorni scorsi e attualmente al vaglio del Cnf per il dovuto parere
Il reato di lesioni personali è una delle fattispecie dei delitti che offendono l’integrità fisica o psichica della persona ed è disciplinato dal codice penale all’art. 582, il quale stabilisce che “ chiunque cagiona ad al
Avvocati solo se la professione è esercitata “ in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente”. È questa la conditio sine qua non per chi vuole continuare la propria attività di avvocato sulla base dello schema di regolamento teso a disciplinare le modalità di accertamento dell’esercizio della professione forense pubblicato in questi giorni dal Ministero della Giustizia, in attuazione dell’art. 21 della l. n. 247/2012.
La liquidazione del danno morale prescinde da quella del danno biologico, pertanto, se quest’ultimo è lieve non significa che il primo non vada valutato ex sé e che possa essere invece di notevole rilevanza. Ad affermare tale principio è la Cassazione, nella sentenza n . 811/2015, pronunciandosi in una vicenda relativa al risarcimento danni richiesto alla compagnia assicurativa dai genitori e dalla sorella di un ragazzo investito da un’aut
"Nel nostro sistema giuridico di diritto positivo il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugale". Ma le coppie omosessuali possono "acquisire un grado di protezione e tutela equiparabile a quello matrimoniale in tutte le situazioni nelle quali la mancanza di una disciplina legislativa determina una lesione di diritti fondamentali" derivanti dalla relazione.
L’evoluzione ontologica del danno morale, a cura dell' Avv. Eraldo Quici. Nel corso degli ultimi sette anni, la natura del danno morale ha subìto un radicale mutamento da parte della Suprema Corte di Cassazione. Attraverso le cd. “sentenze di San Martino”, i giudici del Palazzaccio hanno ridefinito l’essenza ed i confini del pregiudizio morale, dotandolo di una propria autonomia. L’origine di questa evoluzione è da ricercarsi nella sent. Cass. SS.UU. nr. 26972 del 2008, nella quale si è stabilito che il danno non patrimoniale è una categoria generale non suscettibile di frazionamenti in eventuali sottocategorie. Nella decisione appena citata, pertanto, i giudici di legittimità hanno evidenziato.
Fonte: Studio Cataldi
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