“La riservatezza dei dati
non è abbastanza tutelata in generale e molte aziende pubbliche e private,
anche non italiane, non comprendono o non danno il giusto valore alle
normative sulla protezione delle informazioni”. Così La Repubblica del 13
ottobre 2014 in Affari & Finanza a pag.24, che, riferendosi alla ricerca
condotta di recente da Federprivacy, nel quotidiano in edicola
spiega: Il rispetto della privacy dei cittadini? Una realtà ancora
lontana in Italia, specialmente nel web.
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Un'amministrazione
pubblica non può trattare liberamente i dati personali che riguardano la
vita sessuale del proprio dipendente, neanche se l'indagine è finalizzata
alla verifica dello svolgimento dell'attività di prostituzione mediante la
pubblicazione di annunci su internet. Con questa decisione la Corte di
cassazione (sentenza 21107 depositata ieri) ha risolto la controversia
insorta tra il Garante della privacy e una Provincia.Leggi tutto
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Sarà una volata finale,
quella dell’ultimo scorcio di 2014 per i privacy officer. Secondo le statistiche,
a dicembre del 2013 i professionisti certificati con TÜV Examination
Institute erano infatti 123, ma con gli esami che si svolgeranno a Milano il 28 ottobre,
e le altre due sessioni a Bologna, il numero potrà potenzialmente
raddoppiare rispetto all’anno precedente. Si rafforza quindi la leadership
dell’organismo di certificazione bavarese in ordine ai privacy
professionals in Italia.
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La questione dei siti web
fuori regola, evidenziata da un recente studio di Federprivacy, si tinge
adesso di giallo: dopo un convegno di esperti di privacy svoltosi giovedì scorso
nei pressi del palazzo di giustizia milanese, in pieno giorno l’auto di
Federprivacy è stata presa di mira da ignoti, che hanno frantumato il vetro
asportando dal portabagagli il pc contenente tutta la documentazione con la
quale era stato dimostrato che il 67% dei siti italiani violano la
normativa privacy, riscontrando 24 milioni di euro di multe non contestate
in un solo mese.
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Workshop organizzato da
PrivacyLab il 29 ottobre a Reggio Emilia con i crediti per i consulenti del lavoro,
e per i privacy
officer e consulenti della privacy certificati con TÜV
Italia. Il programma verterà sulle tematiche delle violazioni privacy emerse
dalla recente ricerca
di Federprivacy, la quale ha evidenziato che due siti su tre sono fuori
regola, rischiando sanzioni da 6.000 a 36.000 euro, raddoppiabili o
quadruplicabili nei casi in cui ricorrano le aggravanti previste dal Codice
Privacy.
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Avvisi di garanzia
"anticipati" dai giornali; pagine intere di intercettazioni
pubblicate sulla stampa; interrogatori di indagati, a volte addirittura in
stato di detenzione, divulgati in rete senza filtri; immagini di imputati
in manette trasmesse in tv. I processi oggi sembrano celebrarsi più che
nelle aule giudiziarie sui giornali e soprattutto in rete, con effetti
sui quali, forse, vale la pena riflettere. E' una conquista della modernità
l'aver reso pubblico (e quindi non arbitrario) il processo.
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E' scaduto il tempo
concesso alle società di telemarketing per mettersi in regola con le misure
prescritte dal Garante. Da oggi i call center dovranno rispettare le
regole fissate dal Garante privacy per combattere il fenomeno delle
cosiddette "telefonate mute", una forma di grave disturbo degli
utenti. E' scaduto infatti il termine di sei mesi concesso alle
società di telemarketing per adottare tutti gli accorgimenti tecnici e
organizzativi prescritti con un provvedimento generale pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 4 aprile scorso [doc.web n. 3017499].Leggi tutto
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La possibilità di gestire,
monitorare e tracciare una gran quantità di attività simultaneamente senza
vincoli di spazio o di tempo e soprattutto senza dispersione di risorse
organizzative ed economiche rappresenta una grande opportunità per le
aziende, consentendo una governance ottimizzata ed integrata dei processi
interni, a vantaggio del business management e della produttività interna.
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“Il 67% delle imprese e
degli enti pubblici e privati italiani nel corso dell’ultimo mese ha
violato il Codice della Privacy nel proprio sito web, non garantendo il
trattamento richiesto dalla normativa”. Così il Venerdì di Repubblica
del 3 ottobre 2014 sulla ricerca
condotta dalla nostra Associazione nel mese di agosto, che prosegue:
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Dopo 5 edizioni svoltesi
fino ad oggi nel 2014, per quest'anno rimangono in programma solo tre
edizioni del Master Privacy Officer, rispettivamente a Reggio Emilia, Roma,
e Firenze, con una previsione di oltre 150 partecipanti solo nel 2014. Ciò
conferma che le imprese italiane acquisiscono gradualmente
consapevolezza del reale valore dei dati, che rappresentano veri e
propri "asset", mentre si avvicina anche la prospettiva del nuovo
regolamento europeo, con una crescente necessità di avvalersi di
professionisti specializzati della data protection.
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