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lunedì 15 settembre 2014

Riforma della giustizia, il testo ufficiale in Gazzetta.

E’ stato pubblicato venerdì 12 settembre in Gazzetta Ufficiale, a distanza di due settimane esatte dal suo via libera in Consiglio dei ministri, il decreto di riforma del processo civile, numero 132/2014.
Alla fine, insomma, non ci sono state sorprese e, sebbene l’attesa si astata più lunga del previsto,la riforma della giustizia del governo Renzi è ufficialmente partita con la diffusione del primo testo ufficiale, sottoposto a ripetute limature nel corso degli ultimi quindici giorni fino all’agognata pubblicazione, che ne ha lanciato ufficialmente l’iter parlamentare.
Si tratta, come noto, solo del primo tratto di un cammino che si annuncia lungo e irto di difficoltà, ma che dovrà essere completato, secondo le promesse del governo, entro i famosi mille giorni di governo che dovrebbero portare al termine della legislatura.
Le novità del decreto 132
Tra le misure più spinte dal governo, la riduzione delle ferie dei magistrati da 45 a 30 giorni. In aggiunta, sono tagliati i termini di sospensione feriale nei quali le aule sono aperte a orario ridotto e l’esame delle cause procede più a rilento. In sostanza, il periodo interlocutorio che fino a ieri andava dal primo agosto al quindici settembre, ora durerà dal 3 al 31 agosto.
Mediazione o no? All’interno del decreto, Capo II, dall’articolo 2 all’articolo, 6, si riaffaccia un passaggio obbligatorio che è quello di cercare, tramite i legali designati a tutelare gli interessi delle parti in vertenza, a trovare un accordo antecedente il ricorso in aula. Non si tratta di una vera e propria mediazione tout court, ma di un passaggio preliminare all’avvio del processo, che può portare a un accordo senza il ricorso all’autorità giudiziaria.
Divorzio. Cambiano anche le norme sulla fine del matrimonio: d’ora in avanti i coniugi intenzionati a procedere a separazione consensuale potranno comunicare il proprio volere tramite dichiarazione scritta e personale all’ufficiale di stato civile, purché in essa non vi sia riferimento a trasferimenti patrimoniali.

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