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sabato 12 settembre 2015

Rassegna Stampa di Venerdì 11 settembre 2015

Agroalimentare
ITALIA OGGI del 11/09/2015
ITALIA OGGI del 11/09/2015
di LUIGI CHIARELLO - pag. 24

Professioni
ITALIA OGGI del 11/09/2015
pag. 29
ITALIA OGGI del 11/09/2015
pag. 32
MF del 11/09/2015
di MAURIZIO BUFI - pag. 12
IL SOLE 24ORE del 11/09/2015
di CARMINE FOTINA - pag. 6

Società e Imprese
ITALIA OGGI del 11/09/2015
di LUCIANO DE ANGELIS - pag. 23
ITALIA OGGI del 11/09/2015
di CINZIA DE STEFANIS - pag. 28
IL SOLE 24ORE del 11/09/2015
di ROBERTO TURNO - pag. 6
IL SOLE 24ORE del 11/09/2015
di ANGELO D'UGO ALESSANDRO GERMANI - pag. 38
IL SOLE 24ORE del 11/09/2015
di PAOLO MENEGHETTI - pag. 38
IL SOLE 24ORE del 11/09/2015
di LAURA AMBROSI FRANCESCA MILANO - pag. 39

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venerdì 11 settembre 2015

Diffamazione su Facebook: come difendersi e con quali prove.

La facilità con cui è possibile pubblicare ciò che si vuole sulla propria o l’altrui bacheca di Facebook non significa anche libertà di poterlo fare. 
Difatti, sul web valgono le stesse norme scritte per la realtà materiale. Così, se qualcuno pubblica un commento offensivo nei vostri riguardi, crea un profilo fake solo per ingiuriarvi o per rubarvi l’identità, scrive un post diffamatorio (sia su una bacheca pubblica che ristretta ai propri amici) potrete agire nei suoi confronti in due diversi modi: con un’azione di carattere penale e una di carattere civile. Analizziamole entrambe.   Attenzione: la prima cosa che conviene fare è informare Facebook dell’accaduto, segnalando l’autore dell’abuso. Avete due vie per farlo e vi consigliamo di seguirle entrambe:   
1. inviare un’email a Facebook: l’indirizzo a cui spedire la segnalazione è il seguente: abuse@facebook.com;   
2. segnalare a Facebook, tramite la stessa piattaforma, il soggetto “incriminato.” A tal fine, sarà sufficiente andare sul profilo di quest’ultimo, cliccare sulla freccetta verso il basso posta in corrispondenza del bottone “messaggio” e poi selezionare “Segnala/blocca”. Di lì, bisognerà spuntare la voce “invia una segnalazione”;  
3. l’azione penale In questo caso, la prima cosa da fare è sporgere querela. Lo potrete fare personalmente, senza necessità di un avvocato, recandovi presso la più vicina stazione dei Carabinieri, o presso la Polizia Postale o, ancora, presso la Procura della Repubblica del Tribunale del luogo ove siete residenti. In quella sede, sarà necessario essere il più precisi possibili. Il che richiederà l’indicazione, ovviamente, della frase offensiva e dell’autore; gli estremi del profilo dal quale è avvenuta la pubblicazione; il codice ID di quest’ultimo (visibile sulla parte inferiore del vostro browser, secondo le indicazioni date in questo articolo: “Molestie su Facebook: ecco come scoprire e denunciare i profili falsi molesti”); la data; l’indicazione di eventuali nomi di testimoni che hanno letto la frase. Sarà poi fondamentale portare le prove a vostro favore, prove che dovranno attenere sia al fatto illecito che all’eventuale danno. Quanto al primo aspetto, oltre ai predetti testimoni, bisognerà consegnare una stampa della pagina incriminata, meglio se corredata da un cd con un “file immagine” della schermata (cosiddetto “screenshot”). Quanto invece al secondo aspetto, è necessario fornire ogni utile dimostrazione del danno sia patrimoniale (per esempio: nel caso di azienda diffamata, eventuali contestazioni di clienti o revoche di contratti), che morale (eventuali certificati medici comprovanti un turbamento psichico). 
Le indagini penali. 
È molto probabile che l’autore del reato abbia utilizzato un falso profilo per diffamarvi. Nessun problema. La polizia postale e i periti, con le autorizzazioni fornite dal magistrato che conduce l’inchiesta, sapranno risalire all’effettivo nominativo. A tal fine, però, è bene muoversi con la massima solerzia, poiché i tempi sono strettissimi. Gli inquirenti chiederanno a Facebook di avere accesso ai server sui quale la pagina è stata creata, cercando così di individuare l’indirizzo IP dell’autore dell’illecito. In caso di indagini penali, la direzione di Facebook è, di norma, collaborativa, specie quando si tratta di reati gravi, come quelli a sfondo pedopornografico, razzismo, criminalità; anche nel caso di reati di minor importanza c’è sempre la possibilità di ottenere le informazioni richieste. Più difficile, invece, sarà strappare una collaborazione per giudizi di carattere civilistico (per esempio, in una causa di separazione, qualora uno dei due coniugi voglia accedere alle informazioni dell’altrui profilo per procurarsi le prove dell’infedeltà). Sebbene Facebook abbia la sua sede legale in California, dispone di uffici in Europa. La sede legale cui Facebook fa riferimento è in Irlanda a questo indirizzo: Facebook Ireland Limited, Hanover Reach, 5-7 Hanover Quay, Dublin 2, Ireland.   Vi sono anche referenti legali per l’Italia. Questi hanno il preciso scopo di mantenere i contatti con i magistrati e le forze dell’ordine del nostro Paese. Grazie a tale cooperazione sono stati già individuati molti autori di diffamazioni a mezzo Facebook. Il giudizio penale vero e proprio Nel caso in cui il pubblico ministero ravvisi i presupposti del reato denunciato, l’azione penale andrà avanti da sé, fino all’applicazione della pena, senza bisogno di atti di impulso da parte della vittima. Tuttavia, sarà bene che quest’ultima si faccia comunque consigliare da un avvocato per verificare la possibilità di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del danno o, proprio a tale scopo, intraprendere un autonomo (o addirittura alternativo) giudizio civile. L’azione civile La causa civile è rivolta unicamente a chiedere il risarcimento del danno. Se non è stato intrapreso un giudizio penale, il giudice civile dovrà, in tale sede, accertare la sussistenza dell’illecito. Quindi, a tal fine, sarà necessario procurarsi le prove del fatto per come anticipato in apertura.   In questa fase viene ancora più in evidenza la necessità delle prove circa il danno. Con una precisazione: qualora l’illecito sia evidente, ma la quantificazione del danno sia difficoltosa, si può sempre chiedere un risarcimento “in via equitativa”, ossia secondo quanto al giudice apparirà congruo sulla base del caso concreto, svincolando tale valutazione da qualsiasi supporto probatorio (che, evidentemente, è stato difficile procurarsi). Il giudizio civile è, di norma, più costoso e lungo di quello penale, ma i presupposti per la responsabilità sono, talvolta, anche meno rigorosi.   Articoli Segnaliamo infine una serie di articoli correlati al presente argomento e che potrete trovare altrettanto utili per risolvere il vostro problema: 

“Molestie su Facebook: ecco come scoprire e denunciare i profili falsi molesti” 
“Scopri se qualcuno ha clonato il tuo profilo Facebook o le tue foto”
“Tutte le email di Facebook a cui rivolgersi se vittime di abusi” 
“Furto d’identità su Facebook: come tutelarsi” 
“Cosa fare se si è vittima di stalking o molestie su internet o Facebook?” 
“Come provare un post offensivo su Facebook se l’autore ha cancellato il testo” 
“Reati su Facebook: diffamazione, molestie e furto di identità. Come difendersi” 
“Denunciare il furto di password dell’account Facebook per giustificarsi dal reato?”

Fonte: LA LEGGE PER TUTTI

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mercoledì 9 settembre 2015

Politica e Riforme !

SELEZIONE CONSIGLIERI-SENATORI

Riforme, il governo ora apre al Senato elettivo

Riforme, il governo ora apre al Senato elettivo
"Sul fatto che i cittadini partecipino alla selezione dei consiglieri-senatori c'è il nulla osta del governo". Lo ha dichiarato il sottosegretario alle Riforme Luciano...

politica ORA PER ORA

A PORTA A PORTA

Casamonica, Marino:grave invito tv

Casamonica, Marino:grave invito tv
"La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale". Lo ha detto il sindaco di...

PROFUGHI DI SERIE A

Migranti,Salvini: Merkel non scema

"La Merkel è tutt'altro che fessa. Dice io scelgo i siriani perché sono cristiani perseguitati, medici, laureati. In Italia prendetevi gli altri". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Ballarò, insistendo sul fatto che bisogna contemperare l'accoglienza con il rispetto dei diritti. 

"LA CHIESA NON E' CONTRO NESSUNO"

Unioni civili,Cei:ogni Stato decide

Unioni civili,Cei:ogni Stato decide
"La Ue ha chiesto all'Italia di accelerare sulle unioni civili. E' una raccomandazione, una esortazione, l'ennesima della serie, ma il diritto di famiglia è...

QUESTIONE RIFUGIATI

Immigrati, Renzi: rimpatri europei

Immigrati, Renzi: rimpatri europei
"Si inizino a costruire in Ue politiche di immigrazione serie e solide oltre l'emozione". Lo dice all'assemblea dei senatori Pd Matteo Renzi. Il premier invoca "una...

STIME DEL GOVERNO

Renzi: verso manovra da 25 mld

Il governo si sta orientando su una legge di stabilità da "circa 25 miliardi di euro". Lo ha detto il premier Matteo Renzi ai senatori Pd. "Stiamo cercando di utilizzare al meglio gli spazi che derivano sia dalla revisione della spesa che dalla maggiore crescita e dalla flessibilità", ha poi...

"NON CONOSCE MONTESQUIEU"

Giustizia,Orlando:"Cambiare il Csm"

Giustizia,Orlando:"Cambiare il Csm"
"Il Consiglio Superiore della Magistratura non può essere l'unico luogo che non conosce Montesquieu. Da tutte le parti si fa una divisione dei poteri, qui nel Csm però...

PARLA IL MINISTRO

Orlando: "L'amnistia non serve"

Orlando: "L'amnistia non serve"
"Nel 2007 facemmo un indulto, i detenuti scesero a 35mila e nell'arco di 3 anni tornarono di nuovo a 70mila. Questo dimostra che gli interventi di carattere eccezionale...

"MA SERVE SOLUZIONE"

Migranti,Renzi: "Italia non invasa"

Nessuna "invasione" di migranti per l'Italia. E' quanto sostiene Renzi, numeri alla mano: "Dal mare sono arrivate 170mila persone l'anno scorso, che non sono rimaste tutte in Italia. Quest'anno siamo sugli stessi numeri: 116.131 a fine agosto - ha detto infatti il premier -. L'Italia non è invasa...
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martedì 8 settembre 2015

Rassegna Stampa di Martedì 8 settembre !

Safety - Security - Sicurezza
ITALIA OGGI del 08/09/2015
di DARIO FERRARA - pag. 25
MF SICILIA del 08/09/2015
di ANTONIO GIORDANO - pag. 2
IL SOLE 24ORE del 08/09/2015
di GIOVANNI NEGRI - pag. 36
IL SOLE 24ORE del 08/09/2015
pag. 36

Professioni
ITALIA OGGI del 08/09/2015
di GIANNI MACHEDA - pag. 23
IL SOLE 24ORE del 08/09/2015
pag. 36

Società e Imprese
ITALIA OGGI del 08/09/2015
di GLORIA GRIGOLON - pag. 25
ITALIA OGGI del 08/09/2015
di TANCREDI CERNE - pag. 25
ITALIA OGGI del 08/09/2015
di CINZIA DE STEFANIS - pag. 30
IL SOLE 24ORE del 08/09/2015
di ALESSANDRO SACRESTANO - pag. 33
IL MATTINO del 08/09/2015
pag. 4

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Parodia de "La caduta di Roma con Hitler e Gnazzzio"

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SAN MARINO: ASSET BANK E BCS DI NUOVO SOTTO INDAGINE. I REATI IPOTIZZATI PER I DIRIGENTI COINVOLTI QUESTA VOLTA SONO TRUFFA, RICICLAGGIO ED ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Riaperto presso il Tribunale Unico il procedimento penale 
nei confronti di Banca Commerciale Sammarinese assorbita 
da AssetBank all'inizio del 2012, precedentemente archiviato 
con motivazioni la cui natura pareva quantomeno dubbia. 
Il Giudice delle Appellazioni della Repubblica di San Marino ha espresso le sue motivazioni come da foto allegata del decreto che, a chiare lettere, oltre che stroncare in maniera definitiva le motivazioni della frettolosa (e inconcepibile. ndr) archiviazione del procedimento da parte del Commissario della Legge Volpinari, stigmatizza addirittura un possibile coinvolgimento nell’indagine della Banca Centrale della Repubblica di San Marino probabilmente per capire le motivazioni del mancato intervento dell’Ufficio di Vigilanza (nonostante fosse stato avvisato attraverso un esposto ufficiale ben prima della denuncia nei confronti di BCS n.d.r.). 

Fonte: SEGRETIDIBANCA - Qui l'Articolo !

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