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mercoledì 26 giugno 2013

EDITORIALI - ADUC !

28 maggio 2013
Liberta' d'espressione e poteri 'forti'
Due condanne per diffamazione in poche settimane... 
non e' da tutti. Per noi e' un record. La prima e' quella 
relativa all'uso -ritenuto diffamatorio- da parte di un 
navigatore del nostro web che ha utilizzato la parola 
“fantafinanza” per intitolare un forum di discussione 
sui discutibili servizi [...]
14 maggio 2013
Capire per meglio combattere. Affermare i diritti contro nuovi gerarchi e nuovi irrazionali
Credere, obbedire, combattere. In tanti ricordiamo che 
questo era un motto del regime fascista italiano del secolo 
scorso. Un motto inviso ai piu' e che oggi sembra tornato 
in voga tra molti politici e amministratori del nostro Belpaese. 
Si e' convinti che la causa sia giusta e, anche se ci sono evidenti [...]
9 aprile 2013
Le stranezze di un Paese distrutto, cattivo e malsano
Si', lo so, il titolo di queste righe aprirebbe a pagine 
e pagine di parole, osservazioni, commenti, lamentele, 
proposte, etc.... per cui mi limitero' a cio' che e' piu' 
peculiare in questo periodo. Peculiare perche' si tratta 
di questioni per cui la nostra vita quotidiana non possa 
svolgersi nel rispetto [...]
26 marzo 2013
Governo delle mie brame... e i consumatori? I soliti sudditi? Vorremmo un ministero...
Governo si', governo no. Questo l'andazzo di questi giorni 
dopo che abbiamo rinnovato il Parlamento. Qualcosa verra' 
fuori e non spetta a noi auspicare che sia con o senza il Pd, 
il Pdl, il M5S, etc. Ma spetta a noi far presente, a chi ci sta 
provando, che probabilmente occorrera' che sia piu' adeguato [...]
19 marzo 2013
Risparmiatori. La lezione di Cipro
Facciamo un ragionamento “terra-terra”, quello -per chi 
non e' rinchiuso in qualche fortino, fosse anche virtuale- 
che ascoltiamo tutti i giorni quando andiamo a prendere 
un caffe' al bar o lungo gli scaffali di un supermercato 
o le bancarelle di un mercato, o tra le mamme e i babbi e i nonni [...]

sabato 22 giugno 2013

Processo dell'Ocse alla giustizia civile Italiana

"Per primo grado 564 giorni". 
Grasso: "Girone Dantesco".
L'Italia è di gran lunga il paese tra gli Stati avanzati in cui si subiscono in tempi più lunghi sul processo civile. E si tratta di una vera e propria "zavorra sull'attività economica"
Roma, "I tempi del primo grado di giudizio sono quasi il doppio della media dei paesi Ocse. Si parla di 4 milioni di pendenze. Non è accettabile che i processi siano concepiti come un girone dantesco". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la presentazione del rapporto Ocse sull'efficienza della giustizia in Italia. "E la frase 'ma si', fammi causa' non puo' essere concepita come uno scudo per negare i diritti", ha aggiunto Grasso. "Con un numero di magistrati inferiore alla media europea l'Italia si trova ad avere quasi il doppio delle pendenze rispetto alla media europea", ha sottolineato ancora. 

Fonte: Quotidiano.net - Qui l'Articolo Completo

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venerdì 21 giugno 2013

Sabato 22 giugno: verso il futuro politico, economico, fiscale e sociale di Italia

Durante il convegno, Marco Paccagnella presidente di Federcontribuenti, presenterà '' Finalmente Liberi '', commissione di inchiesta costituita dentro Federcontribuenti e che si occuperà esclusivamente della questione dei bambini sottratti alle famiglie e dati in affidamento alle case famiglia. La Commissione, composta da un pool di avvocati ed esperti della Sindrome da alienazione parentale, Pas, avrà il difficile compito di far luce sulle gravi incongruenze di un percorso giudiziario e psicologico poco trasparente e non scientificamente appropriato. 

Fonte: FEDERCONTRIBUENTI

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mercoledì 19 giugno 2013

Nuovo "pacchetto giustizia", sulla mediazione obbligatoria è ancora scontro

Decreto “del fare”, il CNF al ministro Cancellieri: Subito un incontro per ripristinare confronto e studiare un intervento organico. Il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa ha inviato una lettera al ministro guardasigilli: “Forti criticità delle norme in materia di giustizia. Grave prevedere misure sull'esercizio della giurisdizione e sull'accesso alla giustizia dei cittadini senza confronto con chi esercita il ministero della difesa”. Dura la posizione dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana: sulla giustizia un passo avanti e due indietro; sulla buona strada, ma migliorabile, l’intervento sull’arretrato, incomprensibile quello sulla mediazione obbligatoria, incostituzionale e fallimentare per l’OUA; ancora più grave è il ricorso al decreto per l’ennesimo intervento spot sulla giustizia e denuncia: nessun confronto con l'avvocatura. 

Fonte: IPSOA - Articolo Completo QUI

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martedì 18 giugno 2013

In-Giustizia - La Parola al Popolo !

ANSA: ULTIME NEWS CRONACA

ULTIME NEWS CRONACA

    • 00:40
    • 18 GIU

    Papa,preti pastori,aperti a quartieri

    A convegno diocesi di Roma,non stiano a 'pettinare' unica pecora
    • 00:21
    • 18 GIU

    Csm, procedura incompatibilita' pm Bari

    Digeronimo firmo' esposto su amicizia gup-sorella di Vendola
    • 00:16
    • 18 GIU

    Tenta di evadere in autostrada,ripreso

    Detenuto tunisino rientrava in carcere,fuggito durante sosta
    • 00:05
    • 18 GIU

    Annega in Calabria,intorno indifferenza

    Poco prima analoghe circostanze a Formia, morta donna russa
    • 20:45
    • 17 GIU

    Mai pagata l'acqua, arrivano i contatori

    Commissario, da anni nessuno e' collegato alla rete pubblica
    • 20:45
    • 17 GIU

    Ilva: Usb, due operai accusano malori

    In seguito al blocco di un locomotore su cui stavano lavorando
    • 19:58
    • 17 GIU

    Giovane straniero annega in Calabria

    Era marocchino e aveva 19 anni, lavorava in un ristorante
    • 19:47
    • 17 GIU

    Due accoltellati in agguato a Napoli

    Agguato al rione sanita', alla base dissapori con altra famiglia
    • 19:41
    • 17 GIU

    Cittadinanza: Zaia, si' se scolarizzati

    No ius soli 'puro'. Lega? Difende istanze gente e questa lo e'
    • 19:30
    • 17 GIU

    G8, Bertolaso: mai preso tangenti

    Ex capo P.Civile a Gup: a Salaria Village no rapporti sessuali
    • 19:15
    • 17 GIU

    Papa' faceva abusare dei figli, arresti

    In manette anche due amici dell'uomo, filmati gli incontri
    • 19:13
    • 17 GIU

    Albanese massacrata, convalidato fermo

    Udienza in carcere. Emerson Esposito conferma versione dei fatti
    • 18:48
    • 17 GIU

    Gip conferma sequestro area Isochimica

    Per cubi di amianto abbandonati dentro e fuori azienda dismessa
    • 17:55
    • 17 GIU

    Formia, corpo in spiaggia: indifferenza

    Russa muore per malore nuotando, gente continua sue attivita'
    • 17:53
    • 17 GIU

    Attentato Brindisi,domani forse sentenza

    Prevista arringa del difensore di Vantaggiato
    • 17:51
    • 17 GIU

    Detenuti si riscattano, lavorando l'orto

    Assessorato firma protocollo,a lavoro 8 detenuti anche capi clan 

venerdì 14 giugno 2013

L’ABUSO DI UFFICIO ED IL RIFIUTO DI ATTI DI UFFICIO

L’abuso d’ufficio ed il rifiuto di atti di ufficio sono delitti contro la Pubblica Amministrazione commessi dai Pubblici Ufficiali o dagli incaricati di un Pubblico servizio. 

L’abuso d’ufficio, disciplinato dall’art. 323 c.p., si verifica quando un Pubblico Ufficiale o un incaricato di Pubblico servizio, approfittando della posizione rivestita, procura, volontariamente, a sé o ad altri, un ingiusto vantaggio patrimoniale, oppure arreca ad altri un danno ingiusto. 

L’abuso, inoltre, deve consistere nella violazione di norme di legge o di regolamento, o nella violazione dell’obbligo di astensione di chi abbia nella vicenda un interesse proprio o di un prossimo congiunto.

Pertanto, affinchè si configuri tale reato è necessario che siano presenti le seguenti condizioni: 1. l’intenzione di procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno ingiusto; 2. la violazione di una precisa norma di legge o di regolamento, oppure essersi verificata la mancata astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti; 3. la violazione o l’omissione di cui al punto precedente devono essere la causa dell’ingiusto vantaggio o del danno ingiusto. 

Il rifiuto di atti d’ufficio, disciplinato dall’art. 328 c.p., si verifica invece quando un Pubblico Ufficiale o un incaricato di Pubblico servizio, si rifiuta consapevolmente di adottare un atto che, per ragioni di giustizia, di sicurezza pubblica o di sanità, deve essere compiuto senza ritardo; si verifica, inoltre, quando il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di Pubblico servizio non compie un atto richiestogli, entro 30 giorni, ovvero non espone le ragioni del ritardo.

Dunque, pur trattandosi in entrambi i casi di delitti che possono essere commessi solo dal Pubblico Ufficiale o dall’incaricato di un Pubblico servizio (c.d. delitti propri), le differenze consistono nel fatto che mentre con l’abuso d’ufficio il reo approfitta della sua qualità e compie un atto procurando, a sé o ad altri, un ingiusto vantaggio patrimoniale o un danno ingiusto, con il rifiuto di atti d’ufficio il reo si rifiuta di compiere un atto dovuto. 

Fonte: http://www.studio-avvocato-penale.it/

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