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lunedì 5 marzo 2012

ICI - Chiesa - Sindacati - Partiti - Onlus

Io non ho mai trovato un Sindacato o un Partito a Curare e a dar da mangiare agli affamati, magari nel cuore dell'Africa o dell'Amazzonia ma sempre dei Missionari e questo schifo di clamore per l'ICI della Chiesa è fatto da chi vive nell'ignoranza più assoluta (dove manovra chi sfrutta l'ignoranza). La Legge è precisa: il "No Profit" è esente da ICI (Chiesa, Sindacati, Partiti, Onlus ecc.) se qualcuno ne approfitta, non pagando anche dove dovrebbe, basta mandargli la Finanza, non servono Leggi o Decreti spettacolari. 
Qui trovate un approfondimento.

giovedì 1 marzo 2012

Inferno e Paradiso !

Per guardarci dentro! "Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese": «Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno». 

Comunicati Stampa: Libertà, Uguaglianza e ...

Comunicati Stampa: Libertà, Uguaglianza e ...
Dice RIMUOVERE GLI OSTACOLI non inserirne altri !
O vogliamo creare un'altra disparità ?

sabato 25 febbraio 2012

CONDANNA ALLA PRESCRIZIONE di Marsilio

Stralcio da Zona di Frontiera (Articolo Completo)
Per i pro­fani del diritto fac­cio osser­vare che l’imputato per Costi­tu­zione (art. 27) è assi­stito da una pre­sun­zione di non col­pe­vo­lezza fino alla con­danna defi­ni­tiva, onde dopo la pre­sun­zione di non col­pe­vo­lezza si con­verte nella pre­sun­zione con­tra­ria, cioè di col­pe­vo­lezza (che però può venir meno a seguito di nuovi fatti o nuovi ele­menti di prova che por­tano ad un nuovo giu­di­zio, il quale può met­tere capo ad una sen­tenza di asso­lu­zione). Per­ché parlo di pre­sun­zione di col­pe­vo­lezza anche dopo il giu­di­zio defi­ni­tivo di con­danna? I romani dice­vano: res judi­cata pro veri­tate habe­tur, vale a dire che la sen­tenza si deve rite­nere per vera, ancor­ché tale possa non essere. E’ neces­sità pra­tica che ad un certo punto l’iter pro­ces­suale si arre­sti, sic­ché quella della sen­tenza defi­ni­tiva o, come più esat­ta­mente si dice, pas­sata in giu­di­cato, deve rite­nersi con­te­nente una verità solo pro­ba­bile, che può essere con­tra­stata da suc­ces­siva prova (la legge pre­vede la revi­sione). Anche nel campo delle scienze fisi­che si ammette che la verità asso­luta non esi­ste, poten­dosi avere solo una verità pro­ba­bile: Karl Rai­mund Pop­per, filo­sofo austriaco della scienza, teo­rizzò il prin­ci­pio della “veri­fi­ca­bi­lità” delle pro­po­si­zioni scien­ti­fi­che, nel senso che una pro­po­si­zione è vera fin­ché non venga dimo­strata erro­nea (una prova della cor­ret­tezza del prin­ci­pio pop­pe­riano è di que­sti giorni: Anto­nino Zichi­chi, che guida un gruppo inter­na­zio­nale di ricer­ca­tori, avrebbe sco­perto, con­tro le acqui­si­zioni del grande Ein­stein, che i c.d. neu­trini viag­gie­reb­bero ad una velo­cità mag­giore di quella della luce). E, poi, con rife­ri­mento all’operare umano, vale sem­pre l’antico monito, secondo il quale l’errore è insi­dia che si annida sovente sul pro­prio cammino. 
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA