La progettazione del prodotto, l’elemento fondamentale dal quale partire per minimizzare gli impatti ambientali di ogni fase del suo ciclo di vita, deve porre attenzione a: • la scelta delle materie prime;
• i processi di realizzazione e finitura necessari durante la fase di produzione;
• la scelta della tipologia e della quantità degli imballaggi;
• le soluzioni per ottimizzare la logistica e ridurre gli impatti dovuti al trasporto;
• la possibilità di riutilizzare il prodotto tal quale, di disassemblarlo con facilità, separando i diversi tipi di materiale e, infine, di riciclare i materiali recuperati attraverso le infrastrutture presenti sul territorio.
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Collegato alla sfida della sostenibilità, è anche l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare (food waste). L’individuazione dell’importante ruolo dell’imballaggio in carta e cartone nell’intera filiera agroalimentare ha portato Comieco – Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica ad agire in prima linea nello sviluppo e nell’attivazione di progetti per la riduzione del food waste, coinvolgendo produttori, consumatori e mondo della ricerca: dal vademecum per utilizzare al meglio le informazioni riportate sulle confezioni (e le confezioni stesse) e preservare la conservabilità dei prodotti ai seminari tecnici organizzati in collaborazione con le università italiane e rivolti al comparto dell’imballaggio in carta e cartone.
Come affermato dal curatore Maurizio Pessato, “l’85% dei consumatori è consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto, per il 64% il packaging è addirittura “indispensabile” e il 93% dichiara di scegliere l’imballaggio sulla base della sua funzionalità oppure della possibilità di riutilizzo (90%). Ma c’è di più: il 56% dei consumatori – più di un italiano su 2 – ha dichiarato di essere disposto a pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto, riducendone di conseguenza lo spreco”.
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