Giornata contro la violenza sulle donne, dalla pizza alla frase in codice in farmacia: come chiedere aiuto.

Il 25 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. Ecco cosa fare in caso di emergenza per chiedere aiuto immediato.

Cosa fare in caso di emergenza

Cosa si può fare? Assolutamente denunciare, sempre. Senza esitazioni. Come? Le donne che sono vittime di violenza e hanno bisogno di aiuto immediato possono rivolgersi ai numeri di emergenza 112 e 1522.

Quest’ultimo è il numero del servizio pubblico promosso dalla Presidenza del consiglio-Dipartimento per le pari opportunità contro la violenza e lo stalking, che offre anche la possibilità di chat per chi non potesse parlare. I numeri sono completamente gratuiti.

In alternativa, si possono contattare i centri antiviolenza, come quelli della rete Di.Re e di Differenza donna: quest’ultima offre anche sostegno legale.

In questo periodo la Polizia ha esteso YouPol, l’app realizzata per segnalare episodi di spaccio e bullismo, anche ai reati di violenza domestica.

“Mascherina 1522” in farmacia

Inoltre, è possibile recarsi in una qualunque farmacia e pronunciare questa frase: “Voglio una mascherina 1522”. Basterà riferirla al farmacista per denunciare una violenza domestica.

L’iniziativa nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti. Dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà alla donna vittima di violenza tutte le informazioni utili e si attiverà per fornirle aiuto.

“Call4Margherita” con ActionAid

Se non potete parlare liberamente, perché il vostro “lui” è lì con voi ad esempio, potete chiamare i numeri di emergenza e chiedere una “pizza”.

Margherita è il nome simbolico che ActionAid ha deciso di dare a quella donna che lo scorso agosto, per salvarsi dal compagno violento, ha chiamato la Polizia fingendo di ordinare una pizza. Ma è anche il nome della pizza che, oggi, diventa con la campagna “Call4Margherita” un simbolo di protesta per chiedere migliori strumenti di contrasto. 

SU QUI FINANZA L'ARTICOLO COMPLETO.

 www.studiostampa.com


TERREMOTO IN IRPINIA: IL RICORDO DI RIVA DESTRA NELLE PAROLE DI CHI PRESTO' I SOCCORSI (di Enrico Kauffmann).

       

TERREMOTO IN IRPINIA: IL RICORDO DI RIVA DESTRA NELLE PAROLE DI CHI PRESTO' I SOCCORSI 

(di Enrico Kauffmann*)

23 Novembre 1980. Ore 19.34. Un boato lungo 90 secondi. Poi il silenzio. Lungo, irreale. Poi il buio della sera squarciato dai bagliori delle fiamme che avvolgono case e poderi. L’aria irrespirabile per le immense nubi di polvere che tardano a dilatarsi. Tutto intorno morte e devastazione. Grida di disperazione. Concitazione. La fine di storie, vite, sacrifici. A 40 anni dal dramma del terremoto in Irpinia Riva Destra ricorda così, con le testimonianze di chi c’era, di chi intervenne nei soccorsi, quei terribili momenti. Oggi la comunità di Riva Destra ricorda in commosso silenzio quel immane sciagura che provocò migliaia di morti e feriti, nonché la devastazione di interi territori, stringendosi con calore ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime. Oggi non è tempo di polemiche, ma i ritardi che segnarono i soccorsi, la disorganizzazione che segui a quei drammatici momenti, il dolore di intere popolazioni abbandonate a se stesse, serva da monito oggi e in futuro per non ripetere quegli errori gravissimi. Oggi, col dramma della pandemia COVID 19, come allora aspettiamo una efficace, efficiente e solidale risposta dello Stato che sostanzi una ripresa economica basata su concreti aiuti di quanti in difficoltà. Una ricostruzione che non riverberi la vergogna post terremoto.

* Nastrino Benemerenza Terremoto 1980

www.studiostampa.com