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giovedì 16 agosto 2012

Soppressi 31 tribunali, salvi quelli in zone di mafia

Nuova geografia giudiziaria: ok definitivo dal CdM
Palazzo Chigi. Via libera definitivo del Consiglio dei ministri al decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il Governo, tenuto conto dei pareri delle Commissioni giustizia di Camera e Senato nonché di quello reso dal Consiglio superiore della magistratura, ha licenziato il testo finale del provvedimento, dando così attuazione alla delega conferita con la legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148/2011 del precedente esecutivo.

La versione definitiva del decreto prevede:

1) la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di tribunale, confermando così l'iniziale previsione;

2) la riduzione e l'accorpamento di 31 tribunali e di 31 procure. Rispetto allo schema di decreto approvato il 6 luglio scorso, il Governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari, cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino, cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e di dotare di un ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord;

3) la soppressione di 667 uffici di giudici di pace, mantenendo - rispetto alla previsione iniziale - un giudice di prossimità in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) in modo da consentire anche l'eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità dalla terraferma;

4) la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono previsti nè esuberi nè messa in mobilità.

"Ho letto con grande attenzione il parere del CSM, prevalentemente incentrato su aspetti organizzativi, e delle commissioni parlamentari, analizzando tutti i profili emersi” - commenta la ministro Paola Severino. “Ho registrato posizioni tra di loro diversificate e, in piena sintonia col Consiglio dei ministri, abbiamo deciso di valorizzare quella che risulta essere invece una comune linea direttrice: il mantenimento di un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalità organizzata".

"Avevo più volte espresso - prosegue la guardasigilli - la mia apertura ad approfondimenti su questo punto: le audizioni parlamentari dei procuratori distrettuali, le indicazioni sia pure generali espresse dal CSM nel proprio parere, le richieste delle commissioni giustizia di camera e senato hanno segnalato la preoccupazione che la soppressione di tribunali in quelle aree potesse comportare rischi sul fronte della lotta alle mafie. Un terreno questo - sottolinea la ministro Severino - su cui il Governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico".

"Per queste ragioni, sono state espunte, dall'iniziale elenco di 37 tribunali e relative procure, le sedi in zone ad alta concentrazione di criminalità organizzata, con l'unica eccezione di Rossano il cui accorpamento a Castrovillari è giustificato dalla presenza di una criminalità mafiosa omogenea, dalla contiguità territoriale dei due circondari e dalla facilità di comunicazione tra i territori". È stata invece confermata - conclude la guardasigilli - la soppressione di tutte le sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse, poiché l'esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo della produttività e della carenza di specializzazione con un impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze".

Allegati
Elenco completo relativo alle 220 sezioni distaccate abolite e alle 31 sedi di tribunale e relative procure soppresse.
Elenco delle 31 sedi di tribunale e relative procure che sono state abolite dal dlgs in attuazione della delega.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 26 giugno 2012

MAMMA PORTAMI VIA ! Caso Puma

Lettera aperta del Sig. Roberto Puma, nonno della piccola Beatrice, la quale da oltre sei mesi - dopo essere stata tolta alla madre per presunte ragioni di conflittualitrà tra genitori - vive in una casa-famiglia.

LETTERA APERTA

E per conoscenza Al Ministro di Grazia e Giustizia Roma;
Al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Roma;
Al Presidente del Tribunale di Perugia;
Al Presidente dell’Alta Corte d’Appello di Roma;
Agli organi di stampa nazionali ed internazionali loro sedi;

Gent.le Dott. Paolella,

sono venuto a conoscenza del Suo parere negativo relativo alla richiesta di liberazione dalla Casa Famiglia “Il Ciliegio”, di mia nipote Beatrice G., richiesta avanzata dagli avvocati di mia figlia Federica Puma.
A prescindere della mia opinione, il parere da Lei formulato è privo di motivazione, pertanto, con la presente sono a chiederLe spiegazioni. Da Seguire su Facebook


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 24 marzo 2012

Ultime sulla Giustizia !

Ministra della Giustizia è:  
Il Ministro della Giustizia è il solo Ministro ad avere rilievo costituzionale: l'articolo 110 della Costituzione gli assegna il compito di curare "l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia."
La particolarità discende dalle disposizioni con le quali la stessa Costituzione garantisce la piena autonomia e indipendenza dei giudici da ogni altro potere dichiarando che essi "sono soggetti soltanto alla legge." 
L'organo di rilevanza costituzionale che assicura l'autonomia dell'ordine giudiziario è il Consiglio Superiore della Magistratura che è presieduto dal Presidente della Repubblica. Spetta al Consiglio Superiore della Magistratura provvedere alle assunzioni, ai trasferimenti, alle promozioni dei magistrati.
La legge che regola il funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura prevede la facoltà del ministro della giustizia di formulare richieste e osservazioni sulle materie di competenza propria del Consiglio Superiore della Magistratura. Può partecipare alle sedute del Consiglio quando ne è richiesto dal Presidente o quando lo ritiene opportuno per fare comunicazioni o dare chiarimenti. Inoltre ha facoltà di chiedere ai capi delle Corti informazioni circa il funzionamento della giustizia.
Esprime il concerto sulla nomina dei capi degli uffici giudiziari.

Il Ministro della Giustizia ha la facoltà di promuovere l'azione disciplinare. Il Consiglio Superiore della Magistratura si pronuncia sulle azioni promosse dal ministro.

La Costituzione prevede dunque le due funzioni fondamentali del Ministro: l'organizzazione dei servizi e la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Le altre funzioni sono definite con legge ordinaria.