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giovedì 9 luglio 2020

Invenzioni Motori: FACCIAMO CHIAREZZA!

Ecco le invenzioni !

Motore Elettrico ITALIANO !  Antonio Pacinotti. 

Motore Diesel Tedesco. 

Motore Benzina Italiano - Enrico Bernardi. 

mercoledì 31 luglio 2019

Nord/Sud, Padania, Burocrazia e Regioni Speciali.

Abbiamo delle incongruenze con le attuali regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna, Trentino Alto-Adige che qualcuno dovrebbe smettere di chiamare Sud-Tirolo e Valle d'Aosta). 
di Giancarlo Bertollini
Sono favorevole ad una totale riorganizzazione delle autonomie, portando tutte le regioni (che sarebbe meglio abolire e riportare a Province) ad uno Statuto che oggi chiamiamo Speciale, con precisi e programmati controlli sulle autonomie di gestione concesse, in particolare su quelle delle quote fiscali, lasciando a Roma la centralità dei Servizi di Sanità, di Sicurezza Nazionale, di Beni e Servizi Primari (Acqua, Telecomunicazioni ecc.) dei Grandi Lavori Pubblici e dei Fondi di Solidarietà per le zone disagiate. 
Solo per dovere di correttezza: la Burocrazia l'hanno creata i Piemontesi e non mi sembra che il Piemonte faccia parte del Sud; il Nord è sviluppato perché il Governo di Roma decise che, per far crescere l'Export con i Paesi Europei (compresi quelli della Ex URSS), era meglio posizionare le Fabbriche vicino alle Alpi (se avessero deciso di invadere il Mediterraneo oggi le Fabbriche le troveremmo nel Sud). Non mi sembra che in Fiat ci lavorassero i "Polentoni" ma, come per tutte le nuove grandi Aziende costruite (dall'Italia) nel Nord, si rivelò necessario ricorrere ad una immigrazione di massa interna, con milioni di meridionali trasferiti per necessità. Ogni Stato ha le zone depresse, le zone medie e le zone ricche, non per merito o demerito dei cittadini ma per semplici e spesso giuste decisioni Politiche. In quella che era la più grande azienda agricola d'Europa (la Maccarese, alle porte di Roma) c'erano i binari ferroviari interni per i treni speciali provenienti dal Nord con le "Mondine del Nord" che venivano a lavorare (sempre per necessità); le cameriere di tutte le case Romane, che potevano permettersele, erano Venete (ora sono dell'Est Europeo, dell'America Latina o delle Filippine). Se a Capri fondano una Repubblica diventano tutti ricchi, da far invidia a San Marino, se alcune zone della Germania o della Francia chiedessero l'indipendenza si ritroverebbero ricchissime; ma la cecità di chi si crede ricco solo perché il Governo ha deciso di posizionare un centro di produzione davanti casa sua rasenta l'incredibile. La famosa "Roma Ladrona" paga di tasse più di quanto riceve di contributi per cui contribuisce a "mantenere" il Ricchissimo Trentino Alto Adige che riceve contributi in più di quanto paga di tasse. Le Regioni più ricche (che sarebbero da abolire e ripristinare le Province) non sono più ricche ma sono solo dei Centri di una Nazione che ha deciso di sviluppare la produzione in quei luoghi. 
Dovremmo finirla di vivere con i "Luoghi Comuni" e pensare e vivere da ITALIANI !
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venerdì 19 luglio 2019

La pericolosa gestione delle Emergenze !

E abbiamo gente al potere che ancora gioca con i finanziamenti per il numero unico (ci provarono anni fa col 113) ora col 112 che, evidentemente, diviene un nuovo filtro, risultando un centralino impreparato ed inefficiente, oltre che inefficace, fa perdere tempo prezioso e mette in gioco la vita delle persone. 
Nell'Emergenza si deve chiamare direttamente chi sa cosa rispondere e come gestire prontamente: 
118 Sanitaria; 115 Pompieri; 113 Polizia; 112 Carabinieri; 117 Finanza e non farseli passare dopo che si è perso tempo con degli improvvisati. Ci sarebbe da aggiungere un numero unico per i Vigili che localmente dovrebbero risolvere i guai, ad iniziare dalla rimozione con sanzione di mezzi che intralciano, alla attivazione dei Servizi urgenti di Riparazione Guasti, Pulizia e Manutenzione.

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mercoledì 12 giugno 2019

Made in Italy !


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mercoledì 27 marzo 2019

LA VERGOGNA DELLE CARCERI ITALIANE !

...Dal testo di una interrogazione parlamentare, consultabile nel sito del PSD, e da numerose altre attendibili fonti, leggo che, nonostante il "rigore economico" imposto dal governo già con il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, si assiste sempre più spesso all'invocazione da parte del Ministro della costruzione di nuovi istituti penitenziari, eppure, sono molteplici (circa 40) in Italia gli istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale...
Si continua a costruire con soldi pubblici ma non si assume il personale necessario per poter gestire gli Istituti e si rendono sovraffollate le vecchie carceri con lo stesso personale !

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venerdì 6 luglio 2018

GIUSTIZIA:CIRCOLARE del 14 GIUGNO 1926.

In una circolare fascista la tutela dei lavoratori somali che i sindacati di oggi dovrebbero leggere.
... Non mi fermo sulla questione del trattamento limitandomi a ricordare che in Somalia vige per legge il Codice penale italiano per bianchi e neri; che il Giudice della Colonia conosce molto bene il suo dovere e che io sono fermamente deciso a non ammettere da chicchessia la benché minima violazione della legge. Ma la precisa informazione che qui intendo dare perché tutti la conoscano, si è che non tarderanno molto tempo ad essere emanate altre chiare disposizioni di legge protettive del lavoro e quindi della mano d’opera anche agricola nella intera Colonia, e che la organizzazione e l’impiego dell’ascendente enorme del Governo e del Governatore sugli indigeni hanno lo scopo umanitario, disciplinare e fascista di un graduale avviamento al lavoro di queste popolazioni, e non mai di qualsiasi coazione che crei larvate schiavitù o servitù della gleba, e meno che mai a semplice uso od abuso e servizio di privati.”
Singolare come nessun libro di storia coloniale abbia mai ripreso questa circolare fascista, fascistissima, del 1926 del Governatore de Vecchi a tutela dei lavoratori somali, affinché non venissero sfruttati e maltrattati, che non si creasse una qualsivoglia forma di sfruttamento o di caporalato e che sottolineava come in Colonia vigesse il Codice Penale italiano e che era valido per bianchi e neri.

Fonte: Italia Coloniale

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