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giovedì 13 dicembre 2012

Carta Roma !

Mi piace perché sono un ammiratore della tenacia politica del nostro vice sindaco Sveva Belviso ma, come al solito, bisognerebbe parlare della Burocrazia e dei gradini e dei documenti per certificare i gradini e dei cittadini che per capire debbono rivolgersi al CAF o al Patronato ma quale e quale sarà quello giusto? oddio non conosco nessuno, come faccio? e se poi mi dicono che non avevo diritto? e se poi arriva un'assistente sociale che mi fa arrestare e mi toglie il figlio ? beh...meglio non rischiare, mi nascondo e non chiedo nulla, tanto le avranno già assegnate agli amici !  :-(
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lunedì 10 dicembre 2012

Sportello Unico e Agenzie per le imprese, al decollo le novità telematiche

Ad avere lo Sportello Unico per le Attività Produttive sono il 92,3 per cento dei Comuni italiani. Sviluppo economico procede per completare questo percorso e ad affiancarvi altri strumenti, con l'aiuto delle Regioni
di Giuseppe Tripoli, Ministero allo Sviluppo Economico.
Giuseppe Tripoli
Sono solo 621 i Comuni privi di Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Ad averlo è quindi il 92,3 per cento del totale. Risulta dalle prime stime (vedi tabella in fondo all'articolo) che possiamo fare su questo nuovo strumento. Non solo: il Ministero allo Sviluppo Economico sta per provvedere con un Commissario ad Acta per colmare questa piccola lacuna.
Sta lavorando anche per completare - in raccordo con le Regioni - l’iter autorizzatorio necessario all'avvio delle Agenzie per le imprese, organismi privati che, accreditati dal Ministero in base ai requisiti prescritti, saranno autorizzati ad accettare le SCIA e a rilasciare la dichiarazione che consente l’avvio immediato dell’attività e, nel caso  di procedimenti più complessi, svolgere le funzioni di supporto ai SUAP.
L’intento è quello di chiudere quanto prima questa fase, per arrivare alla concreta operatività delle prime Agenzie per le Imprese per l’inizio del 2013. Peraltro, l’avvio delle Agenzie non condizionerà in alcun modo l’operatività dei SUAP telematici rappresentando le medesime uno strumento aggiuntivo e non sostitutivo.
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martedì 4 dicembre 2012

Libertà, Giustizia, Censura !

Ecco perché la libertà di pensiero va ... liberata ! 
Fonte ADUC )
Diffamazione
calunnia
apologia di delitto
apologia del Fascismo
vilipendio del Presidente della Repubblica
vilipendio di capo di Stato estero
vilipendio delle Camere
vilipendio del sentimento religioso
istigazione a delinquere
associazione a delinquere
stampa clandestina
ecc. ecc. ecc. 
Questi e altri i reati d'opinione, commessi con l'espressione del pensiero. Retaggio di regimi autoritari, codificati in Italia durante il ventennio fascista, i reati d'opinione continuano oggi a limitare uno dei fondamenti della democrazia: 
la libertà di espressione. 

Controlli del Fisco sui contribuenti

di Francesca Vinciarelli - Fonte PMI
Al via la banca dati
unificata tra le strutture
dell'Amministrazione
Finanziaria

Arriva a compimento il percorso del Fisco per l'integrazione dei dati a disposizione delle diverse strutture dell'Amministrazione Finanziaria: ecco il nuovo strumento per combattere l'evasione fiscale.

Tra le misure anti-evasione fiscale adottate dal governo Monti c’è la costituzione di una nuova super banca dati del Fisco, che consentirà all'Amministrazione Finanziaria di archiviare e avere sempre a disposizione per la consultazione i dati fiscali di tutti i contribuenti italiani.
Qui l'articolo completo.

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Una Disamina Chiarissima !


Qualche mese fa, in occasione delle dimissioni del Colonnello Rapetto, ho scritto: Un governo che fa perdere allo Stato i suoi uomini migliori, che inizia senza dare per primo un esempio, senza tagliare i propri stipendi, senza ridurre il numero dei parassiti, senza eliminare gli sprechi, un governo che punta tutto sull'aumento delle entrate e non sulla riduzione delle uscite, senza tener conto che gli F24 si sono DRASTICAMENTE ridotti e che la situazione, se possibile, è addirittura peggio di prima, beh... meglio un non governo che questa tragedia ! CONFERMO !!! 

Euro, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa. 
http://www.studiostampa.com/2012/07/euro-unione-europea-e-stati-uniti.html
http://www.studiostampa.com/2010/03/unione-europea-e-stati-uniti-deuropa.html#comment-form

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giovedì 15 novembre 2012

Il Governo chiede suggerimenti sulla riforma della Giustizia. Arrivano le ricette della Banca Mondiale

Nel "Doing Business in Italy 2013" l'urgenza della riforma della giustizia civile in Italia. Le modifiche applicabili all'ordinamento corrente, adottate in altri Paesi con criticità simili a quelle italiane. E' la prima volta che un Paese del G7 chiede una consulenza di questo tipo.
"Doing Business" è il nome di un progetto decennale della Banca Mondiale che mira a misurare l'efficienza delle regolamentazioni d'impresa nazionali attraverso indicatori costruiti secondo una metodologia standard e "benchmarking", che permette cioè di effettuare comparazioni "ceteris paribus" tra i Paesi nel mondo.
Il rapporto "Doing Business in Italy 2013" pubblicato quest'oggi analizza l'efficienza delle regolamentazioni d'impresa in tredici città (Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, L'Aquila, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Potenza, Roma e Torino) e sette porti italiani (Cagliari, Catania, Genova, Gioia Tauro, Napoli, Taranto e Trieste). Lo studio costituisce una versione più approfondita del più generale rapporto "Doing Business" e, oltre a descrivere i diversi ostacoli e le opportunità che i piccoli e medi imprenditori debbono affrontare a seconda di dove siano localizzati, permette anche la comparazione delle regolamentazioni con altre 350 città nel mondo (analizzate in altri rapporti "subnazionali"). Una simile analisi, prima nel suo genere in un paese del G7, è stata avviata su iniziativa di Biagio Bossone, responsabile del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, che ha anche provveduto  a finanziare l'intero progetto.
Avendo la Banca Mondiale individuato da tempo come centrale per lo sviluppo del tessuto produttivo di un paese la rapidità e l'efficienza della giustizia civile, Doing Business misura con un indicatore specifico anche l'efficienza del sistema giudiziario di un paese in questo ambito. Nella fattispecie, il rapporto analizza i costi (rappresentati dal costo dell'avvocato, dalle spese processuali del giudizio e dal costo per l'esecuzione della sentenza), i tempi e le fasi processuali necessarie per dirimere una disputa commerciale presso un tribunale locale.
Nelle tredici città esaminate, la risoluzione di una controversia commerciale "standard" (secondo quanto definito dalla metodologia Doing Business) richiede in media 41 fasi processuali, per una durata di 1400 giorni ed un costo complessivo pari al 26,2% del valore della controversia stessa. "La performance di queste città è ben al di sotto di quella degli altri Paesi dell'Unione Europea", si legge nel rapporto, "dove la media è di 32 fasi processuali e 547 giorni" ed il costo risulta "pari al 21,5% del valore della controversia". Inoltre, includendo il valore medio delle performance delle tredici città italiane nella classifica globale Doing Business, l'Italia si collocherebbe al 155° posto su una lista di 185 Paesi (migliori di noi, per citarne solo alcuni, la Sierra Leone, il Malawi, l'Iraq, la Bolivia).
Come detto, tuttavia, l'analisi riportata nel rapporto permette di enucleare le differenze esistenti tra diverse realtà del Paese. Così a Torino una disputa sarà risolvibile in "soli" 855 giorni ad un costo del 22,3% del valore della controversia, mentre a Bari, ad esempio, saranno necessari 2022 giorni per la risoluzione del medesimo contenzioso, ad un costo pari al 34,1% del valore dello stesso. Lo stesso tipo di processo, di contro, durerebbe 390 giorni in Francia, 394 in Germania e 510 in Spagna: anche nella città più efficiente d'Italia, dunque, i tempi della giustizia supererebbero di gran lunga quelli registrati in altre città d'Europa.
L'urgenza di una riforma della giustizia civile in Italia è sottolineata a più riprese nel rapporto, nel quale vengono indicate una serie di modifiche applicabili all'ordinamento corrente le quali, adottate in altri Paesi con criticità simili a quelle italiane, hanno di recente condotto ad ottimi risultati. Tra queste troviamo la promozione di nuovi sistemi di gestione delle cause, il monitoraggio delle attività dei magistrati, l'introduzione di leggi ad hoc che disciplinino la riduzione della cause in arretrato, la promozione del processo telematico e la specializzazione dei tribunali.
Fonte: FAINOTIZIA
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martedì 6 novembre 2012

Corte Costituzionale - No Mediazione Obbligatoria


DIFENDIAMO LA MEDIAZIONE:
Con la forza di 948 Organismi e 90.000 Mediatori

Il Comunicato Stampa del 24.10.2012 evidenzia che la Corte Costituzionale “ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione”. La Corte Costituzionale, pertanto, ha concentrato l’attenzione esclusivamente sull’eccesso di delega ex articolo 77.
La “ratio” della riforma della mediazione civile si fonda su buone ragioni giuridiche e sociali; occorre farle emergere per il bene del Paese Italia. Con un disposto normativo che sani la carenza di delega del d.lgs. 28/2010 e rafforzi l’istituto della mediazione secondo i parametri europei della competenza e professionalità dei mediatori, necessariamente con il ruolo da protagonista della classe forense che, con la sua esperienza e competenza potrà essere la “guida illuminata” in tale percorso.

Per saperne di più:
http://www.adrnetwork.it/novita_scheda.php?ID=00195
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LA SENTENZA SULLA MEDIAZIONE
il Fumus Boni Iuris da far emergere 

Il dispositivo, seguito all'udienza pubblica della Corte Costituzionale del 23.10.2012, rappresenta il triste epitome di circa un anno di confronto/scontro sulla riforma della mediazione civile in Italia. Tanto si è discusso in questi ultimi mesi di tale riforma e delle relative eccezioni di costituzionalità; forse anche troppo e, spesso, in modo improprio.

Per saperne di più:
http://www.adrnetwork.it/novita_scheda.php?ID=00194

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA