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giovedì 12 febbraio 2015

22 anni in carcere, ma era innocente !

Ha scontato un ventennio per omicidio. Ora i giudici stanno accertando i danni. La richiesta di risarcimento supera i 56 milioni.

http://www.ilgiornale.it/news/22-anni-carcere-era-innocente-avviate-perizie-1092875.html

È stato assolto con formula piena dopo aver scontato ingiustamente 22 anni di carcere.
Ora sono state avviate due perizie, una psichiatrica e l'altra medico legale, per stabilire quanto sia stato danneggiato dal ventennio in prigione.
Giuseppe Gulotta, il muratore originario di Alcamo (Trapani) di 57 anni, residente a Certaldo (Firenze), fu condannato all’ergastolo nel 1990 per l’uccisione in Sicilia di due carabinieri nel 1976. Solo il 13 febbraio 2012con sentenza di revisione, fu assolto con formula piena. 
 
Fonte: IL GIORNALE

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martedì 18 marzo 2014

Ucciso sul Raccordo, Budroni condannato due volte da morto: "Accanimento scandaloso".

La prima sentenza, emessa dalla Procura di Roma, condanna la vittima a due anni di reclusione. Il secondo decreto penale, della Procura di Tivoli, al pagamento di un'ammenda. 
La sorella Claudia: "è un vero scandalo".
"Due giudizi da morto, mentre alla sbarra viene processato chi lo ha ucciso. Ma l'articolo 150 del Codice Penale, secondo cui la morte del reo estingue il reato, che fine ha fatto?" 

Fonte: Roma Today NEWS - Articolo Completo QUI !

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sabato 18 gennaio 2014

GIUSTIZIA: Normative e Bocciature per l'Italia

  1. Renzi e lo spread tra i tempi della giustizia in Germania e in Italia

    Termometro Politico-13/gen/2014
    Matteo Renzi si sofferma sulle lacune della giustizia italiana, con particolare riferimento al problema scottante della lunghezza dei processi.
  2. Precariato pubblico, Corte di Giustizia Ue dichiara illegittimità ...

    Il Fatto Quotidiano-08/gen/2014
    La Corte di Giustizia Ue ha dichiarato “l'illegittimità della legislazione italiana in materia di precariato pubblico, accertando che l'Italia e la ...
  3. Fabrizio Corona, la madre critica la giustizia italiana

    JustNews.it Il PORTALE delle news-14/gen/2014
    L'avevamo lasciata a quando, intervistata da Silvia Toffanin all'interno della trasmissione “Verissimo” nel novembre scorso, si era detta molto ...
  4. Precari,Corte Giustizia Ue boccia Italia

    ANSA.it-07/gen/2014
    (ANSA) - AOSTA, 7 GEN - Esprimendosi sulla vertenza avviata dal Maestro della Banda Municipale di Aosta, la Corte di Giustizia Europea ha ...
  5. Cutrò: occorre differenziare Collaboratori e Testimoni di Giustizia

    Antimafia Duemila-22 ore fa
    Bivona. In riferimento alle notizie apparse di recente sulla stampa italiana questa Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, unitamente al ...
  6. Giustizia, continua il braccio di ferro tra gli avvocati e il ministro

    Il Sole 24 Ore-39 minuti fa
    Il sottosegretario alla giustizia Giuseppe Berretta chiede agli avvocati ...«Personalmente - ha spiegato alla stampa italiana a Mosca - non ho ...

mercoledì 18 settembre 2013

Questa è la prova che mio papà è morto invano - Lettera di Gaia Tortora

Quante volte mi è stato chiesto un ricordo, un commento, una intervista sulla vicenda di mio padre? Molte. Com'è normale che sia in questi casi. Le stesse volte in cui ho accettato e poi mi sono...
Quante volte mi è stato chiesto un ricordo, un commento, una intervista sulla vicenda di mio padre? Molte. Com'è normale che sia in questi casi. Le stesse volte in cui ho accettato e poi mi sono ritrovata davanti al computer e a tanti ricordi e parole e immagini nella testa. Questa volta però, mentre da«Il Tempo» mi spiegavano come sarebbe uscita l’inchiesta del giornale, la mia mente è tornata a poche settimane fa. Ad un libro. Alla storia di un uomo. Lui si chiama Giuseppe Gulotta. Il suo libro Alkamar - la mia vita in carcere da innocente. È la storia di un uomo che per 36 anni è stato considerato un assassino. È stato costretto a firmare una confessione con le botte e le torture. Oggi ha 55 anni. Ha passato in cella gran parte della sua vita. È un uomo innocente finito in un meccanismo che può stritolare chiunque. Ho letto d’un fiato la sua storia, che pure conoscevo. Ma non così nei dettagli. Mi sembrava in alcune pagine di rivivere l’incubo. Quel senso di impotenza che ti soffoca. Anche in quel caso tutto è cambiato in una notte. Esattamente come per mio padre. E per noi. 
Fonte: IL TEMPO - Articolo Completo QUI

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sabato 20 luglio 2013

Tronchetti leso e condannato L'assurdo della giustizia italiana !

di Sergio Luciano
“Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”: la metafora corrosiva di Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, che nel suo “Libro di Pinocchio” fa arrestare il burattino per la colpa di essere stato derubato, echeggia sinistramente ogni giorno in molte aule (per fortuna non la maggioranza ma una buona fetta) dove si celebrano i riti della malagiustizia italiana. Comunque si voglia valutare l'operato di Marco Tronchetti Provera, numero uno della Pirelli e già patron della Telecom, è questo il senso della sorprendente condanna a venti mesi comminatagli stamattina dal tribunale di Milano per la colpa di essere stato spiato...
Come ha prudentemente detto l'avvocato difensore, Roberto Ramponi, sarà meglio attendere il deposito della sentenza per capirne le motivazioni, ma i fatti sono chiari: Tronchetti viene accusato di ricettazione per aver ricevuto, consapevole secondo la sentenza di oggi della loro provenienza illecita, i dati su Telecom che erano stati carpiti dalla società di indagini Kroll su ordine della concorrenza in Brasile, ed a questa sottratti da un hacker informatico pagato dalla “security” di Telecom, all'epoca guidata dall'abile ma spregiudicato Giuliano Tavaroli. Insomma: Tronchetti guida Telecom, Telecom è sotto attacco spionistico, si difende col controspionaggio, e il capo del controspionaggio riesce a sapere grazie a un furto informatico quali fossero le notizie su Telecom sottratte dalla concorrenza. Le passa al capo di Telecom, e questi è un malfattore? Incomprensibile.

Fonte: Affari Italiani - Articolo Completo QUI

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Concordia, le prime cinque condanne Sono i collaboratori del capitano Schettino

Il Gup accetta i patteggiamenti per omicidio plurimo colposo 

e lesioni colpose


12:57 - Arrivano le prime condanne per i 32 morti nel naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012, che coinvolse 4.229 persone a bordo, tra passeggeri ed'equipaggio. Il giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino ha confermato tutti i patteggiamenti per 5 co-indagati con Schettino: Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose.
La condanna più alta patteggiata per il disastro della Costa Concordia è per il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L'hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. L'ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l'altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi.

Fonte: TGCOM24 - Articolo Completo QUI

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martedì 14 maggio 2013

Arriva la prima condanna in Italia per istigazione a delinquere a carico del gestore di una pagina Facebook


Arriva in Italia la prima condanna 
per i commenti postati su Facebook
Ecco le responsabilità di legge dei gestori dei blog aziendali.
Francesca Vinciarelli - 14 maggio 2013 - Fonte PMI
Arriva la prima condanna in Italia per “istigazione a delinquere e apologia di reato” causata da commenti postati su un blog e a carico del gestore della pagina.
La sentenza risale ad un paio di mesi fa: ad essere condannato, il responsabile della pagina Facebook Cartellopoli (volta a combattere il degrado urbano di Roma), per non aver moderato commenti di utenti che invitavano a compiere reati. 

=> Approfondisci l’uso del Blog Aziendale in Italia

Massima attenzione deve quindi essere prestata ai commenti pubblicati sulla pagina Facebook di cui si è responsabili o gestori.
Le conseguenze non sono infatti indifferente: il Tribunale di Roma ha condannato a ben nove mesi di reclusione il responsabile del sito che si proclama come il “Comitato online contro lo stupro, la svendita e la consegna della città di Roma alla lobby cartellonara”.
Sotto accusa i commenti che invitavano ad agire contro i cartelloni abusivi e ad organizzare iniziative di protesta, ma anche altri contenuti dello stesso tipo presi da altri siti web e linkati nella pagina Facebook, nonostante siano stati postati da terzi, ovviamente anonimi. 

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venerdì 26 aprile 2013

Giustizia Italiana - Ultime !

Pedofilo condannato grazie a Facebook
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Facebook, per la prima volta, ha consentito l'accesso ai dati contenuti nei propri server alla giustizia italiana per condurre indagini contro un presunto pedofilo. La recente pubblicazione della sentenza, ha reso noto che la procura di Milano è ...
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Lui e suo fratello erano stati presentati da diversi partiti e associazioni come delle vittime delle leggi e della giustizia italiana: si tratta dei due sassolesi-bosniaci-apolidi Andrea e Senad Seferovic. L'anno scorso, era stata imbastita ad arte una ...
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Galline ovaiole - L'Italia deferita alla Corte di Giustizia europea
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GEAPRESS - Oggi la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione europea per non avere attuato correttamente la direttiva 1999/74/CE che imponeva l'obbligo di modifica delle gabbie dove vengono tutt'ora costrette le ...
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