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lunedì 11 aprile 2016

Stasera su “La7” ospite di Lilli Gruber, ho seguito l’intervista a Piercamillo Davigo, nuovo presidente dell'A.N.M.

Sono rimasto allibito e scioccato, dopo un primo momento di ottimismo, avendolo visto schierato e armato contro Matteo Renzi, sono stato sopraffatto da tutto ciò che ha detto, circa il suo modo di intendere la Giustizia.
Ci troviamo di fronte a qualcuno che si ritiene eletto da Dio a difendere, a spada tratta, i suoi colleghi magistrati, nessun dubbio sulla bontà dell’azione giudiziaria, nessun dubbio sul metodo, tutto Italiano, di non aggredire un reato certo ma, piuttosto, utilizzare il sistema della pesca a strascico, nella speranza, spiando tutti, di trovare qualche colpevole.
Con Davigo, addio privacy, addio libertà personale, addio certezza del diritto, per questi illuminati da Dio, che nel nome del loro malsano senso della giustizia, esclusi loro, tutti gli altri sono colpevoli. 
Rischiamo di finire nelle mani di una nuova, moderna, innovativa ma non meno oscurantista e atroce, sacra inquisizione.
Addio culla del diritto e culla della giustizia, stasera mi ha invaso la certezza che l’Italia è in mano ad una dittatura giudiziaria, spero che Renzi cada, che vada a casa,  che restituisca all’Italia il diritto democratico di andare al voto ma spero, anche, che prima riesca a riformare la giustizia, deve farlo, ci deve riuscire.
Ci può salvare dalla dittatura di questi magistrati che si credono i nuovi Dei, solo una grande riforma della giustizia che istituisca la responsabilità civile e penale dei giudici e la possibilità che, quando distruggono ingiustamente vite umane, rispondano penalmente dei loro deliri di onnipotenza. 
di Giorgio Terzo Catalano.

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